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COMMENTI SOCIAL DEI DOCENTI

da | 2 Giu 2025 | Autodifesa, Primo piano

di redazione + Lucio Ficarra (TdS)
Attenzione nell’usare la email istituzionale dell’ISTITUTO SCOLASTICO per inveire, sbeffeggiare, insultare CHI CHE SIA: essa è limitata nella sua disciplina ad un uso di servizio, quindi ispezionabile dal MIM o chi per esso. Se proprio dovete sfogarvi usate la vs email privata che è protetta dalle regole generali sulla privacy … per il resto leggete quanto segue.

Se un docente scrive un post social deprecabile la questione non afferisce alla vita privata del prof, ma assume la connotazione di una grave mancanza etica e professionale che, in alcun modo, può conciliarsi con il ruolo e la funzione docente. Diventa necessario però precisare che, nessuno può impedire ad un docente di scrivere un post social di critica civica contro le evidenti storture della nostr società. Quindi l’utilizzo dei social da parte dei docenti non può essere censurato, ma è importante farne un uso corretto e coerente con la propria funzione di educatore.

 

Etica professionale dei docenti

L’etica professionale di un docente non termina con l’uscita da scuola o a conclusione del suo orario di servizio, ma continua sempre ovunque si trovi e con chiunque si relazioni. Anche sui social il docente è chiamato a non trascendere, a non usare un linguaggio offensivo e a non scrivere cose eticamente deprecabili. I docenti che utilizzano Facebook in modo oltraggioso, rischiano seriamente una sanzione disciplinare.
 

Codice di comportamento dei docenti

Bisogna sapere che il regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici ai sensi del DPR n. 81 del 13 giugno 2023 (aggiornamento del DPR 62/2013), riguarda anche i docenti e tutto il personale scolastico.
 
 
 
Leggendo il suddetto codice di comportamento, possiamo affermare che restano ampiamente validi alcune norme tipo, l’art.3 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 62/2013, in cui il docente è chiamato al rispetto dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza.
Il docente ai sensi dell’art.3, comma 3 del DPR n.62/2013, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione. Per quanto suddetto, secondo semplici principi di etica comportamentale, esistono per i docenti dei doveri deontologici di condotta professionale a cui non è concessa nessuna assoluzione.
 
Per quanto suddetto il docente è chiamato sempre ad attuare comportamenti di elevato valore etico, senza mai trascendere nel volgare e nell’offesa, tali comportamenti devono essere tenuti anche sui social come facebook, altrimenti la sanzione disciplinare è la normale conseguenza di un utilizzo improprio del social network. A tal proposito il DPR 81 del 13 giugno 2023, introduce l’art.11-ter “Utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media”. In tale norma è specificato che nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinchè le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza e in ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.
 

Diritto del pensiero critico

Non bisogna però confondere quello che è il diritto del docente ad esprimere un pensiero critico o a fare una riflessione etica, con l’inibizione ad intervenire o commentare su Facebook o altri social. Purtroppo, a volte, apprendiamo di procedimenti disciplinari aperti da dirigenti scolastici per post facebook di docenti che invece danno prestigio al ruolo e valorizzano la professione docente. Si apre un procedimento disciplinare solamente perché il dirigente scolastico non condivide la critica del post o il pensiero espresso. A volte si avviano procedimenti disciplinari contro i docenti per avere fatto dei post facebook assolutamente in linea con i principi di assoluta integrità, correttezza e buona fede, si tratta di un atto di arroganza dirigenziale e di nulla di più. A tal proposito ricordiamo la sentenza pubblicata in data 23 febbraio 2024, dal giudice del lavoro di Siracusa, che annullava la sanzione disciplinare ingiustamente irrogata ad una docente accusata di avere fatto un ironico post contro gli Open Day delle scuole.
 
Pubblicato da: Cobas Veneto

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