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Prove Invalsi: perché NON COLLABORARE

da | 13 Apr 2011 | Materiali

Prove Invalsi: perché NON COLLABORARE

1) CHE COSA E’ L’INVALSI E COME NE VIENE PROGRAMMATA L’ATTIVITA’? Con la legge n° 53/2003 la Moratti ha introdotto l’istituto dell’INVALSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione), formalizzato poi con DLGS 286/04, che ha il compito di valutare il sistema scolastico e misurare gli apprendimenti degli studenti mediante prove oggettive standardizzate. L’unica legge che prevede lo svolgimento di prove INVALSI è la legge n°176/2007 di Fioroni, che ha aggiunto alle prove d’esame della terza media una prova a livello nazionale preparata dall’INVALSI. Negli altri ordini di scuole le prove sono previste da semplici direttive, che il Ministero emana per consentire all’INVALSI di programmare le proprie attività. La direttiva 74/08 definisce il piano triennale delle attività dell’INVALSI per gli anni scolastici 08/09, 09/10, 10/11. Ogni anno una ulteriore direttiva specifica gli “obiettivi generali delle politiche educative nazionali di cui l’INVALSI dovrà tener conto per lo svolgimento della propria attività istituzionale”. Per quest’anno scolastico è stata emanata la direttiva annuale 67 del 2010, che, come esprime bene il testo virgolettato, impegna l’INVALSI, da cui i docenti non sono in alcun modo dipendenti, a “provvedere…alla valutazione degli apprendimenti… che riguarderà gli studenti della seconda e quinta classe della scuola secondaria di II grado” (ma nella nota del MIUR n.3813/2010 si prevede, alla fine, solo per le seconde delle superiori e non più per le quinte). in allegato uno snello vademecum sull’INVALSI a cura di Marinella Marescotti

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