Inizio 5 Cesp 5 CRASH INFORMATICI di Microsoft

CRASH INFORMATICI di Microsoft

da | 22 Lug 2024 | Cesp, Discussione, Materiali, Primo piano

di AA.VV.

Fanno rumore i crash informatici nei sistemi gestionali dei dati nelle grandi compagnie, in spece se riguardano i trasporti, in spece se in tempo di vacanze. L’ultimo ha riguardato l’aggiornamento del sistema di sicurezza adottato dai server di Microsoft usati da la maggioranza dei servizi pubblici e privati. In Italia e all’estero. Qualcuno (Cina e Russia + qualche altro) si è burlato del ‘panico’ ingenerato su scala globale, affermando solamente “noi usiamo Linux” ovvero server basati sull’open source.
Quella dell’open source è stata una battaglia persa a vantaggio dei sistemi chiusi che siano window o ios poco importa: le grandi multinazionali del settore hanno imposto – pena l’esclusione o una apartheid informatica – i ‘loro’ sistemi operativi nei nostri ‘device’ ma soprattutto nei ‘server’ che gestiscono miliardi di dati di tutt* noi, umani, enti, società, istituzioni. Dati che sono diventati d loro proprietà nei flussi e/o nel deposito.
Un’altra forma di accumulazione originaria, senza grande spargimento di sangue, quasi indolore, quasi inconsapevolmente. Ancora ‘enclousure’, ancora recinti che si faranno sentire negli anni a venire.
Per quanto riguarda il mondo della scuola, noi ne abbiamo discusso anche recentemente – a ottobre – in un convegno CESP in collaborazione con gli ‘agenti’ del progetto Fuss ( vedi qui ).
E’ la scelta politica istituzionale che si muove altrove, sono la volontà e la forza politica nel corpo docente che manca. Purtroppo.

Riportiamo qui di seguito un contributo sull’argomento postato nel sito dei cobas scuola di Palermo. G.Z.

Nella scuola già al tempo del primo lockdown nel 2020 il Ministero piuttosto che favorire e potenziare la decennale esperienza e sperimentazione già realizzata con la Rete GARR [“unica rete nazionale della ricerca e facente parte della rete della ricerca europea GÉANT”, d.lgs. n. 218/2016], di cui peraltro fa parte, incrementando la partecipazione delle scuole, preferì lasciare spazio alle iniziative e alle offerte dei soliti noti operatori commerciali privati.
Si rinunciò così ad ampliare una rete progettata su misura. “Per rispondere al meglio alle esigenze più specifiche di quanti lavorano nella comunità dell’istruzione, della ricerca e della cultura GARR è in grado di progettare soluzioni di rete e servizi personalizzati. Il modello di governance GARR favorisce l’inclusività e coinvolge gli utenti nelle decisioni sulle evoluzioni future della rete e delle infrastrutture digitali. Diversamente da quanto avviene con i provider commerciali, gli utenti sulla rete GARR non sono solo fruitori di dati, contenuti e servizi ma grazie ad essa sono in grado di renderne disponibili di nuovi a beneficio della comunità scientifica, diventando elementi attivi”.
Allo stesso modo non ebbe la meritata diffusione un’esperienza come quella del Progetto FUSS che, nelle scuole pubbliche in lingua italiana della Provincia di Bolzano [ma non solo], permette da quasi 20 anni a migliaia di studenti, docenti e ATA di svolgere le proprie attività in assoluta autonomia, utilizzando software libero, risparmiando sulle licenze, sviluppando le proprie applicazioni didattiche, ma soprattutto senza dipendere dall’insondabile funzionamento delle piattaforme gestite dai colossi multinazionali dell’informatica che forniscono rigidi prodotti preconfezionati e costosi, a cui scuole, docenti e studenti possono solo adeguarsi.

In un settore come quello dell’istruzione in cui sarebbe necessario agire con consapevolezza e libera possibilità di scelta, cosa possiamo fare come studenti, famiglie, docenti e ATA?
Sicuramente, dobbiamo continuare a riflettere su tutti i rischi legati all’uso delle tecnologie informatiche, dall’erosione della libertà d’insegnamento al conformismo indotto dall’IA, dallo sfruttamento dei dati sottratti a famiglie, studenti e dipendenti inconsapevoli alle conseguenze comportamentali indotte [QUI il nostro ultimo Convegno CESP sull’argomento], ma dobbiamo anche esigere che gli strumenti che utilizziamo siano etici, capaci di favorire la libertà di insegnamento e il libero accesso alla conoscenza e all’informazione, che non creino nessun ostacolo all’istruzione, nessun vantaggio per chi può permettersi un software rispetto a chi non può farlo, nessuna imposizione rispetto al software da utilizzare.

leggi tutto qui

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

SUPPLENZE A.S. 24/25  di AA.VV.

SUPPLENZE A.S. 24/25
di AA.VV.

Le supplenze Sono attribuite da GaE: sono le  Graduatorie ad esaurimento. Elenchi vuoti per tante classi di concorso, ma per alcune classi ci sono ancora aspiranti. Partecipano al 50% delle immissioni in ruolo; se non ottengono...

IL TELEFONO NO, NON SI PUO!?  di redazione

IL TELEFONO NO, NON SI PUO!?
di redazione

Al ministro Valditara piacciono gli annunci a "sorpresa" così si guadagna qualche bel titolone sui mass-media: E' il caso del divieto dei telefonini a scuola: aggiorna una circolare vecchia di 2 anni che, a sua volta ne riciclava un'altra...

Categorie

Archivi

Shares
Share This