Collegamento per martedì 24 ottobre 2023, ore 9:00 circa:
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Sul portale SOFIA del Ministero – ID: 88571 DIDATTICA & Open Source nella Scuola Pubblica
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Il 16 luglio 2020 la Corte di Giustizia Europea ha giudicato illeciti i trattamenti dei dati da parte di aziende statunitensi quali Google, Amazon, Microsoft, Apple.1 Eravamo in piena pandemia Covid, con le Istituzioni scolastiche e universitarie dipendenti dai servizi di tali aziende per svolgere la didattica a distanza e – poi – quella digitale integrata.
Se ce ne fosse stato bisogno, la sentenza è l’ennesima conferma che di gratuito, nei servizi offerti dalle cosiddette Big Tech, non c’è nulla: si paga con i propri dati (anche dei minori, soggetti a particolare tutela dalla legislazione); anche quando si paga, si continuano a fornire dati, a essere “spiati” e profilati.
L’Italia è stata ed è il fanalino di coda per le competenze digitali e l’informatica tra i Paesi dell’Unione2. Ci vuole un cambio di rotta, servono scelte politiche coraggiose, ma i nostri decisori spesso conoscono poco la materia o sono attirati dalle sirene (€) delle Big Tech.
I fondi europei del P.N.R.R. potrebbero diventare un’occasione affinché le scuole possano trasformarsi in poli d’eccellenza, investendo su sistemi e software liberi e open-source.
Sostenibilità e sovranità digitale (leggi anche “tutela dei dati”) sono due concetti chiave per un sano approccio alle tecnologie informatiche da parte delle nostre scuole e di tutta la Pubblica Amministrazione. Lo sono altresì affinché le aziende del territorio possano andare a testa alta tra le Big Tech, facendo leva su un modello di condivisione realmente democratico, basato sul Software Libero, in grado di accelerare il processo di innovazione tecnologica e garantire la sicurezza dei nostri dati, seguendo i dettami del G.D.P.R.3.
In Italia una legge a garanzia che tutto ciò possa realizzarsi c’è e si chiama Codice dell’Amministrazione Digitale (C.A.D.4). Essa pone in risalto la centralità del riuso del software e degli investimenti dedicati alla creazione di nuovo Software Libero5, per un’economia guidata da processi trasparenti e forme di condivisione.
Questo convegno, questo momento di formazione, si propone di farlo partendo dai luoghi dell’Istruzione, per provare a cambiare l’attuale paradigma. Lo faremo con chi si occupa di software libero e open-source da diversi anni (decenni), offrendo soluzioni pubbliche e private, gratuite e a pagamento, ma sempre a codice aperto.
Gianluca Maestra (per il Cesp del Veneto)
Materiali, presentazioni, dispense
Fascicolo per il Web
Fascicolo
Normativa
Progetto FUSS
Continuity — Progetto “Come in classe”
ZorinOS
Centro studi per la Scuola Pubblica
Via Monsignor Fortin 44 – Padova
Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.