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LA SCUOLA in Ospedale

da | 4 Giu 2025 | Discussione, Materiali, Webpress

di Domenico Damiani*

Nella Costituzione italiana, all’articolo 34, si legge: “la scuola è aperta a tutti”. Ciò significa che tutti hanno diritto all’istruzione e la Repubblica deve “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3). Ma cosa succede quando un ragazzo/a, un bambino/a, per un caso sfortunato della vita, si ritrova ricoverato/a in ospedale? Come si può garantire il diritto allo studio a coloro che, sfortunatamente, devono affrontare un periodo delicato come quello della malattia? Come evitare il fenomeno degli abbandoni scolastici provocati dalle interruzioni, a volte molto lunghe, del corso di studi scolastici a causa di un ricovero in ospedale? Per questi motivi lo Stato ha istituito la Scuola in ospedale (SIO) e l’Istruzione domiciliare (ID) ponendo di fatto l’Italia all’avanguardia per quanto riguarda l’inclusione scolastica. Le sezioni in ospedale rappresentano quindi un fiore all’occhiello del nostro sistema d’istruzione insieme alle altre scuole “particolari” come le scuole in carcere, i CPIA, o le sezioni serali perché danno a tutti la possibilità di sviluppare la persona umana nella sua completezza.

Il lavoro che si svolge nelle sezioni ospedaliere è un lavoro complesso e delicato. Non è la pura trasmissione dei saperi, comunque importantissimi, ma è qualcosa di diverso: è saper ascoltare le paure e le ansie dei giovani degenti-discenti; è saper valutare all’istanze le strategie didattiche giuste per quel preciso momento; è saper cogliere tutti i bisogni che il discente esprime senza parole, spesso con uno sguardo. È questo il lavoro che svolgono i docenti tra i letti e gli spazi dedicati alla scuola nelle corsie e si trasformano, di fatto, in “portatori sani di normalità”. Gli interventi didattici variano a seconda della materia ma sono tutti finalizzati a restituire all’alunno/a un momento di serenità. Sicuramente il disegno rappresenta un momento essenziale nell’attività didattica in ospedale perché gli alunni/e della scuola dell’infanzia e della scuola primaria hanno la possibilità di esprimere sentimenti ed emozioni attraverso le forme e i colori; per gli studenti delle scuole medie il disegno rappresenta un modo per interpretare e rielaborare, in modo personale, un racconto o una poesia esprimendo in tal modo la propria sensibilità e personalità.

E sono proprio questi disegni la base della mostra “Sotto una dorata cupola di stelle” che si è svolta il 28 maggio presso i locali delle Cliniche Pediatriche del Policlinico Universitario Umberto I di Roma. Il titolo prende spunto dagli ultimi versi de “I poeti lavorano di notte” di Alda Merini, una delle più famose poetesse italiane. Sono stati esposti gli elaborati grafici realizzati durante tutto il corrente anno scolastico dagli alunni-degenti presenti nei reparti di Pediatria1, Pediatria2 e Oncologia dell’I.C. Via Tiburtina Antica 25 e degli alunni delle Cliniche Pediatriche dell’I.C. “Maffi” di Roma. Alla mostra hanno partecipato: le dirigenti dei due Istituti Comprensivi, prof.ssa Alessandra Mancuso, dirigente dell’I.C. “Maffi” e la prof.ssa Paola Olivieri dirigente dell’I.C. “Via Tiburtina antica 25; Il prof. Alberto Spalice, Professore Ordinario di Pediatria e Direttore Dipartimento materno, Infantile e Scienze Urologiche, la dott.ssa Marinella Ceccarelli Coordinatrice infermieristica del Dipartimento materno, Infantile e Scienze Urologiche e i medici e il personale infermieristico presente nella struttura; Inoltre è intervenuto il Prof. Danilo Vicca, Dirigente USR Lazio, Ufficio VI – Ambito territoriale di Roma che ha ringraziato tutti i protagonisti della mostra con una sentita toccante e lettera. L’evento è la dimostrazione che l’apprendimento, la conoscenza, possono rappresentare un efficace strumento per la crescita anche in momenti particolari come quelli di un ricovero ospedaliero.

* Domenico Damiani    Esecutivo COBAS Scuola di Roma e Provincia
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Pubblicato da: Cobas Veneto

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