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VOLANTONE sulle Linee Guida del MIM

da | 3 Giu 2025 | Collegamenti, Discussione, Proposte, Webpress

di redazione

Qui di seguito postiamo uno stralcio del contributo di discussione e per la mobilitazione prodotto dalla “Rete per la Scuola Pubblica”, un coordinamento di molteplici componenti sindacali, associative, formative, nato con lo scopo di contribuire alla lotta contro le  proposte ministeriali. Ci auguriamo che questi siano contributi fattivi, con i quali siamo felici di collaborare e di confrontarci sul concreto da farsi. In allegato l’intero volantone.

“Le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica del 2024, la riforma del voto in con- dotta e l’introduzione dei giudizi sintetici nella scuola primaria (L. 150/2024), il nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 13 giugno 2023, n. 81), la risoluzione Sasso (7- 00203) – la mozione “antigender” –, la repressione del dissenso nelle scuole superiori, il disegno di legge sul consenso informato preventivo (approvato dal CdM il 30 aprile 2025) distruggono il ruolo pedagogico della scuola e istituiscono un impianto formativo autoritario.

Oltre al feroce attacco alla scuola pubblica, il governo sta definanziando l’Università, criminalizzando il dissenso con il DL Sicurezza (11 aprile 2025, n. 48), distruggendo il welfare pubblico e il sostegno alla salute, attuando i decreti securitari contro le comunità territoriali, militarizzando la scuola pubblica e finanziando il riarmo europeo.

QUALE MODELLO CULTURALE IMPONGONO?

La comunità scompare del tutto e resta solo il singolo individuo che passivamente assimila nozioni dal Maestro, il quale è chiamato ad insegnare il primato dell’Occidente e della Storia italiana. Le Indicazioni, contravvenendo alla loro funzione e alla libertà di insegnamento, impongono alla scuola la trasmissione di una storia identitaria nazionalista, promuovendo un modello neo-autoritario e una drammatica reazione culturale, propria dei movimenti ultra conservatori schierati contro ogni diversità culturale, etnica, di genere. Viene rimossa ogni idea di cittadinanza planetaria e di convivenza delle differenze e il mondo è ridotto alla piccola patria. In questo quadro, la violenza di genere è concepita come una “triste patologia” e non come manifestazione sistemica di una cultura asimmetrica e patriarcale.”

qui il volantone prodotto


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