Nella SCUOLA a spinta verso il modello imprenditoriale è ripresa con forza in questi ultimi anni con l’uso politico dell’emergenza Covid, e le ingenti risorse del PNRR che hanno introdotto “tutor”, “orientatori”, “mentori”, “docenti temporaneamente e stabilmente incentivati” insieme allo sproloquiare sulla retorica del “merito”,della ”rivoluzione digitale” e delle varie “transizioni”.
Oggi, anche nella Scuola il lavoro è su un piano inclinato: «Povero, frammentato, robotizzato, iper-sfruttato… Come ripensare il diritto del lavoro per far sì che anche il contenuto delle proprie mansioni – quel che si fa, come lo si fa, la ragione per cui lo si fa – torni a contare? Come ricostruire il nesso tra lavoro, riconoscimento sociale e partecipazione politica?» [da A. Honnet, R. Sennett, A. Supiot, Perché lavoro?]. Sono domande a cui non è facile dare una risposta, soprattutto se si rinuncia a cercarla insieme nei propri luoghi di lavoro, nelle nostre scuole che dovrebbero essere le palestre per l’esercizio di una cittadinanza democratica e solidale.
Non sarà la soluzione definitiva, ma la partecipazione alle prossime elezioni delle RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE – RSU [14, 15 e 16 aprile 2025] offre la possibilità di esprimere un punto di vista diverso, critico, non acquiescente di fronte allo smarrimento che molti/e di noi provano nella quotidiana fatica del lavoro docente e ATA.
Come COBAS SCUOLA abbiamo sempre evidenziato i limiti delle RSU e in generale dell’introduzione della contrattazione decentrata a livello delle istituzioni scolastiche – in particolare oggi vista la sproporzione tra il fondo di istituto e la marea di fondi che provengono invece dal PNRR indirizzati prevalentemente a digitalizzare gli ambienti educativi e ad incidere sulla libertà di insegnamento disarticolando il lavoro docente in mansioni sconnesse: orientamento, tuttoraggio, mentoring, ecc. – ma al tempo stesso abbiamo sempre riconosciuto quanto fosse importante utilizzare ogni mezzo a disposizione per contrastare la crescita di potere dei dirigenti, la subordinazione di docenti e ATA, l’esautoramento degli organi collegiali di autogoverno della Scuola democratica.
Le RSU possono rappresentare in questo senso uno strumento che consente di creare aggregazione e conflittualità all’interno di un mondo, quello delle scuole, per certi aspetti diventato irriconoscibile rispetto a quello che era e che dovrebbe essere.
Presentare liste RSU è innanzitutto una scelta pratica, legata alla tutela della dignità e dei diritti di una categoria sempre più sottomessa, disunita e degradata, costretta non di rado a subire comportamenti illegittimi di capi e capetti o l’ingerenza indebita dei genitori-clienti.
Co.bas. Scuola
Via Monsignor Fortin 44 – Padova
Email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.eu
Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)
I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.