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DISOBBEDIRE E DISERTARE TUTTE LE GUERRE

da | 1 Nov 2024 | Osservatorio contro la guerra, Primo piano

di redazione

L’armistizio fu siglato il 4 novembre 1918 a villa GIUSTI sita a Padova in via Armistizio, 277/A, ora in ricordo della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, evento considerato il completamento del processo di unificazione dello Stato italiano. ll 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione. Ce lo ricardano in tanti anche dai libri scolastici, da Ungaretti a Lussu.
La
memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
Un governo di destra – sempre più arrogante – alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.
Le scuole e le università sono divenute terreno di conquista per l’arruolamento dei corpi e delle coscienze.
Stiamo assistendo ad un riarmo a livello mondiale dagli esiti imprevedibili.
L’aumento delle spese militari ed i conseguenti tagli a sanità scuole, trasporti di prossimità rendono sempre più precarie le nostre vite.

Nel 2025 la spesa militare in Italia esploderà. Ci perdoni il dio delle figure retoriche, ma non c’è formula migliore per riportare l’aumento macroscopico registrato ieri dall’Osservatorio Mil€x e approfondito da Francesco Vignarca e da Enrico Piovesana in un’analisi congiunta a partire dalla legge di bilancio trasmessa dal governo al parlamento.. L’anno prossimo si parla di una spesa per la difesa pari a 32 miliardi di euro, 13 dei quali andranno ai produttori di nuove armi. Nel rapporto non si esclude nemmeno che la somma possa essere superiore. Considerati i costi e gli investimenti, dentro e fuori bilancio Difesa, per basi militari e altri fondi europei si potrebbe arrivare anche a 33 miliardi di euro.

qui sotto tutto l’articolo di Roberto Ciccarelli da ilmanifesto.it

Pubblicato da: Cobas Veneto

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