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LETTERA degli studenti romani e BOTTE della polizia

da | 23 Dic 2023 | Materiali, Webpress

di AA.VV

Volevano consegnare una «Lettera delle scuole occupate alle più alte cariche del nostro paese», gli studenti dei collettivi di diverse scuole superiori romane che sono stati attaccati dalla polizia in assetto antisommossa tra il Pantheon e Montecitorio.

La lettera con le richieste degli studenti

Educazione sessuale e all’affettività per “una scuola transfemminista”, uno sportello psicologico “finalizzato a tutelare la salute mentale di tutte le persone che attraversano la scuola” e “una sezione sperimentale che preveda l’abolizione del voto numerico a favore di una valutazione costruttiva”. Sono alcune delle richieste contenute nella “Lettera delle scuole occupate alle più alte cariche del nostro Paese” che gli studenti dei Collettivi autonomi romani intendevano portare al ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. “Chiediamo ascolto alle alte cariche del nostro Paese – si legge ancora nella lettera – affinché i tavoli richiesti vengano concessi, in modo tale da concretizzare le nostre rivendicazioni. Il vostro tempo è finito, ora c’è il nostro”.

In quella lettere, ci sono alcune delle rivendicazioni che hanno elaborato nel corso delle scorse settimane di occupazione e mobilitazione: educazione sessuale e all’affettività per una «scuola transfemminista», uno sportello psicologico «finalizzato a tutelare la salute mentale di tutte le persone che attraversano la scuola» e «una sezione sperimentale che preveda l’abolizione del voto numerico a favore di una valutazione costruttiva». Il corteo non autorizzato si è spostato dal Pantheon nel tentativo di raggiungere Palazzo Chigi; sono stati però bloccati dalle forze dell’ordine all’angolo tra piazza Montecitorio e via della Colonna Antonina. A quel punto sono arrivati i colpi di manganello, che bisogna dire non hanno intimorito i manifestanti: sono rimasti tranquilli e uniti per un po’ per poi accettare di indietreggiare. Risultano alcuni ragazzi identificati, si sta vagliando la loro posizione.

La protesta di ieri arriva dopo diverse settimane di mobilitazione nelle scuole romane. All’inizio del mese erano state occupate in contemporanea nove scuole e nel giro di poco si contavano più di venti istituti in mobilitazione. «Chiediamo ascolto – si legge nel documento preparato dai ragazzi – affinché i tavoli richiesti vengano concessi, in modo tale da concretizzare le nostre rivendicazioni». E poi: «Il vostro tempo è finito, ora c’è il nostro». Parole che devono essere parse indigeste a chi ha scelto di governare in nome del ripristino dell’autorità e dell’ideologia neoliberale del merito.

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

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