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AUDIZIONI sul DDL Riforma scolastica

da | 9 Apr 2015 | News

CISAL. NO ALBI PROVINCIALI E POTERI PRESIDI. ATA ESCLUSI

“La presenza di criticità” nel ddl Buona scuola “rischiano di pregiudicare gli obiettivi della riforma:
non condividiamo la creazione di albi provinciali e al suo interno non vi sono regole per l’azione dei
dirigenti, che potrebbero essere influenzati dall’esterno; rivedere il meccanismo della scelta dei
docenti da parte dei presidi; e ‘no’ alla retribuzione dei professori in base a criteri di merito e
rendimento.
A dirlo Guglielmo Trovato rappresentante Cisal scuola di fronte alle commissioni Cultura e
Istruzione di Camera e Senato sul ddl Scuola. “Non viene prefigurata dal provvedimento –
aggiungono – la carriera del docente con delle figure intermedie; chiediamo inoltre la revisione delle
supplenze fino a 10 giorni”.
“Esprimiamo perplessità sull’obbligo dei corsi di formazione per i docenti senza nessuna
retribuzione e chiediamo di rivedere in meglio il bonus di 500 euro perché non è chiaro come verrà
erogato e in base quali criteri verrà erogato”. Una normativa “così presenta gramndi rischi di
costituzionalità”.
“La cancellazione delle Gae e delle Graduatorie d’istituto – proseguono – condannerà tanti precari
all’esclusione e porterà a contenzioni di fonte alla Corte europea”. E ancora: “Il personale Ata viene
del tutto ingnorato dal ddl, che rimangoo forti preoccupazioni. Con l’ultima legge di Stabilità
vengono eliminati circa 2200 posti”. Cisal “chiede di prevedere un preciso piano di assunzioni per il
personale Ata”.

SNALS. DIRIGENTE DIVENTERA’ FIGURA AUTORITARIA

Positivo l’abbandono delle eliminazione degliscatti e positivo anche l’aggiunta di risorse specifiche
per il MERITO, ma “non può essere – afferma Achille Massenti in audizione – gestito da un organo
monocratico che non ha competenza per tutte le discipline”. Per quanto riguarda la
STABILIZZAZIONE DEI PRECARI, lo SNALS si è detto soddisfatto per la cancellazione del
precariato, “però – dicono – il provvedimento è limitativo e fonte di contenzioso. Bene lo
svuotamento delle GaE e dei vincitori del concorso 2012, ma ci sono anche le legittime aspettative
di chi è iscritto nelle graduatorie d’istituto con anni di servizio e di coloro che non si sono potuti
abilitare perché non sono stati avviati corsi specifici per alcune classi di concorso”.
Secondo lo SNALS è “più corretta una procedura triennale con cui assorbire le altre categorie,
quindi avviare un nuovo concorso.”
L’assenza degli ATA dal DDL è considerata dal sindacato una cosa inaccettabile, perché “nella
scuola ci vuole chi la tiene aperta e vigila sulle attività e anche sugli alunni handicap”.
Per quanto riguarda L’ORGANICO FUNZIONALE, la procedura per la sua determinazione è
ritenuta “macchinosa, con un eccesso di ruolo del dirigente scolastico, che travalica il lavoro
collegiale”. No anche alla cancellazione dei ruoli provinciali con l’istituzione degli albi, in questo
modo “scompare la titolarità”.
Infine, il Ruolo del dirigente. Secondo lo SNALS, bisogna mantnere la distinguibilità dei ruolo.
Con il DDL c’è un passaggio eccessivo di poteri al dirigente “che diventa figura autoritaria”.

COBAS: NESSUNA NORMA SU ISTRUZIONE CARCERI E ADULTI

Si torna indietro cancellando GAE. Dirigenti scolastici “deus ex machina”.
Nel ddl Buona scuola “manca del tutto il riferimento all’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI e quella in
carcere, nonostente gli impegni presi dal governo. Altra mancanza grave è il riferimento dei docenti
‘inidonei’ nel piano assunzioni”.
Lo ha detto Anna Grazia Stammati (Cobas) in audizione nelle commissioni Cultura e Istruzione di
Camera e Senato sul ddl Scuola. Questo provvedimento “è la continuazione di tutti quei ddl che
hanno posto al centro l’autonomia scolastica. In 16 anni dovrebbero far vedere chiaramente le
strutture che l’AUTONOMIA ha creato. Anche il cambiamento dell’ex preside in dirigente
scolastico ha portato i suoi risultati negativi, ma tutto questo non è servito perché ora diviene il
‘deus ex machina’ della scuola.
Il PIANO TRIENNALE DI ASSUNZIONI “delinea una mobilità perenne a chiamata diretta dei
docenti da parte del dirigente”. Infine, Stammati ha chiesto al governo di chiarire i motivi della
riduzione del numero dei docenti da stabilizzare: “Nelle linee guida Buona scuola si prevede
l’immissione in ruolo di 150mila precari, ma che nel ddl sono scesi di 50mila unità”. Con il ddl “si
pensa anche di tornare indietro annullando le Gae”.

CISL: ECCESSO DELEGA A GOVERNO. STABILIZZARE PRECARI NON IN GAE

“Condividiamo la scelta di investire nel terreno dei tagli perenni”, ma il ddl Buona scuola “riserva al
governo la massima prerogativa per la riforma della scuola con vincoli minimi. Questo non è
accettabile”.
E ancora: “Più della metà dei nostri precari non sono nelle Graduatorie a esaurimento” che
rientreranno nel Piano assunzioni. “Siamo disponibili a tempi più lunghi, anche fino a settembre
2016, per le stabilizzazioni ma devono essere inseriti anche quei precari che ora rimangono fuori”.
Lo dice la rappresentante della Cisl-scuola, Rita Frigerio, durante un’audizione di fronte alle
commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato in merito al ddl Buona scuola. Durante
l’intervento, la Cisl ha chiesto di eliminare l’articolo 12 del ddl perché “anziché prevedere la
stabilizzazione dei contratti dopo 36 mesi, come chiede la Corte europea, viene previsto il divieto di
lavorare dopo 36 mesi. Questo non potrebbe andare nella direzione più opposta rispetto a quanto
chiesto dalla Corte”.
Sulla norma che consente ai dirigenti scolastici di “utilizzare” il docente in una classe di concorso
diversa rispetto a quella in cui è abilitato, Cisl si è detta contraria: “Questo già succede – ha
ricordato Frigerio – ma solo nel caso di esubero”. Tra le cose giudicate negativamente dal sindacato
“il nuovo piano triennale per l’offerta formativa e gli albi territoriali”. Tutta la memoria

GILDA. DIRIGENTI- MANAGER-PADRONI

“L’AUTONOMIA SCOLASTICA – secondo la Gilda – così come sottointesa nel DDL non
valorizza la scuola come comunità educante in cui le diverse componenti cooperano per il
raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’offerta formativa, ma pone quasi totalmente nelle mani
del dirigente scolastico la gestione globale del “servizio”. Si tratta, a nostro avviso, di una
autonomia pretestuosa, di un ritorno ad una forma di gerarchizzazione dei poteri che avvilisce la
partecipazione attiva e la corresponsabilità dei docenti nel progetto educativo e che riduce gli organi
collegiali (Collegio dei Docenti, Consiglio di Istituto) a semplici articolazioni della volontà della
dirigenza o addirittura ne elimina di fatto l’esistenza (si veda ad es. la scomparsa di fatto dell’attuale
comitato di valutazione).
“Le scuole/aziende gestite da un DIRIGENTE-MANAGER-PADRONE sarebbero così sempre in
competizione atomistica per accaparrarsi iscritti, i “migliori” docenti, le risorse aggiuntive sul
territorio e presso l’utenza, perdendo così la visione di sistema che dovrebbe essere alla base di ogni
politica scolastica e favorendo la costituzione di scuole di serie A, B, C, ecc. o magari anche di
tendenza.”
“Il problema del PRECARIATO doveva e poteva essere affrontato con strumenti di decretazione
d’urgenza per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico. Il governo, incapace di separare la
questione precari e organici ad esso connessa dalla riforma complessiva della scuola, sembra
obbligare il Parlamento ad una votazione affrettata su tutto il pacchetto. Una sorta di prendere o
lasciare con cui il governo tenta di scaricare sul Parlamento le responsabilità politiche di scelte così
importanti per tutta la Nazione. La FGU-Gilda degli Insegnanti chiede pertanto che si scorpori dal
DDL la parte relativa al piano assunzionale e la formazione dell’organico dell’autonomia e che tali
argomenti siano oggetto di rapide decisioni con una sessione parlamentare dedicata e aperta alle
necessarie modifiche. In questo senso ritiene che per superare l’annoso problema del precariato
debba essere definito un piano assunzionale triennale 2015-16, 2016-17, 2017-18) che consenta di
stabilizzare tutti i precari in possesso di abilitazione e con più di 36 mesi di servizio nella scuola
statale a partire dalle GAE (ricordiamo che nel prossimo quinquennio dovrebbero andare in
pensione almeno 200.000 docenti di ruolo). Ciò consentirebbe di adeguare alle esigenze di bilancio
il piano assunzionale e di indire con la necessaria serenità e serietà i futuri concorsi per
l’insegnamento”.

UIL. CHIAMATA DEI DOCENTI DA PARTE DEI DIRIGENTI E’ MECCANISMO
COMPLICATO

Secondo il segretario Di Menna, è “riduttivo ridurre l’AUTONOMIA ad un semplice potenziamento
del ruolo del Dirigente, lasciando le competenze degli organi collegiali regolamentato da una legge
del 1974. Sarebbe necessario uno sforzo di modernizzazione delle competenze degli organi
collegiali”.
Per quanto riguarda gli ORGANICI, “pensiamo – continua Di Menna – che non bisogna modificarli.
Si prefigura un organico virtuale (quello funzionale) che viene deciso dal piano dell’offerta
formativa” con un meccanismo troppo complicato che non tiene conto delle esigenze e dei tempi
della scuola e delle famiglie”.
Per quanto riguarda il CONTRATTO, Di Menna afferma che “i docenti sarebbero gli unici
dipendenti statali ad essere privi di un contratto. Sarebbe sufficiente indicare le linee guida nella
legislazione e il resto andasse alla contrattazione”.
Per quanto riguarda i PRECARI, bisogna “togliere l’impossibilità di reiterare i contratti oltre i 36
mesi. La via del concorso deve essere strutturale, ma ci vuole una fase transitoria che abbraccia
diverse categorie, dalla seconda fascia ai vincitori dei concorsi.”
Per quanto riguarda il MERITO “Ok a risorse aggiuntive, ma l’attribuzione deve essere rimandata al
contratto” e non decisa dal Dirigente.

FLCGIL. CI VUOLE LA CONTRATTAZIONE PER ORARIO, SALARIO, MOBILITA’

L’impianto non convince la FLCGIL, “non contribuisce ad innalzare livelli di istruzione, riduce
democrazia e la libertà di insegnamento”, queste le parole d’esordio di Domenico Pantaleo,
segretario FLCGIL.
Per quanto riguarda lo STRUMENTO LEGISLATIVO adottato, il ddl è, secondo Pantaleo,
condivisibile “ma molte misure vanno tolte dal testo per essere trattato con strumenti differenti”. Ad
esempio “per le stabilizzazione ci vuole un decreto d’urgenza, per orario, salario, mobilità etc ci
vuole la contrattazione”.
“Nella proposta del Governo – afferma il segretario – ci sono aspetti positivi, ma con qualche ombra.
L’ORGANICO FUNZIONALE è una buona cosa, ma non è finalizzato a potenziare l’offerta
formativa, a pertire dal Sud. Viene utilizzato, principalmente, per ridurre le supplenze.
Per quanto riguarda il MERITO le risorse non possono essere date in modo discrezionale per
volontà del Dirigente, mentre le risorse del 5 per mille sono da assegnare al sistema scolastico in
generale e non alle singole scuole.
“Troppe sono – infine – le DELEGHE in bianco, comprese le ma

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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