Inizio 5 News 5 SOLO UN DISEGNO DI LEGGE PER LA SCUOLA

SOLO UN DISEGNO DI LEGGE PER LA SCUOLA

da | 3 Mar 2015 | News

SOLO UN DISEGNO DI LEGGE PER LA SCUOLA

Sembra che il PdR Mattarella abbia costretto Renzi al cambio di passo: la riforma scolastica non ha i requisiti di urgenza da giustificare un decreto governativo, un disegno di legge è la mediazione raggiunta. Ha dunque colto nel segno l’appello al PdR lanciato dai Comitati in difesa della scuola pubblica e sottoscritto da 4.000 operatori del settore [vedi qui], attenti alle dinamiche del mondo della scuola. Rimane aperto il quesito relativo alla stabilizzazione dei precari, richiesto dalla Corte di Giustizia europea, affermato da alcuni giudici, e di prossima definizione – giugno – da parte della Corte Costituzionale.

Dal consiglio dei ministri il mondo della scuola si aspetta risposte e numeri. Risposte ai dubbi sulle modalità di assunzione dei 120mila precari (non più, sembrerebbe, 148mila come scritto nel documento La buona scuola ), ma anche su tutto ciò che cambierà la quotidianità scolastica (rafforzamento delle materie, formazione, digitalizzazione, il curriculum flessibile per gli studenti, il percorso unico 0-6 anni che interessa in particolare i Comuni e la gestione dei nidi). E si aspetta numeri: quanti precari dal concorso del 2012, quanti precari dalle graduatorie ad esaurimento, quanti insegnanti di sostegno. E poi le date del nuovo concorso. Perché il nucleo principale della riforma che diventerà un decreto è proprio la questione assunzioni.

Ma il rischio è di avere solo numeri e risposte a metà: un po’ a sorpresa alla vigilia del “giorno del decreto” il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto sapere che il governo non varerà più un decreto, ma un disegno di legge chiedendone l’approvazione in tempi certi. Perché – avrebbe spiegato al suo entourage – l’esecutivo vuole dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni nello spirito delle dichirazioni del presidente della Repubblica. Con i tempi più lunghi di un disegno di legge il timore è che non si riesca a completare il tutto in tempo per le assunzioni dei precari il primo settembre.

Il conto tra indiscrezioni e stime è, in totale, di 180mila assunzioni. Come? Dalle graduatorie a esaurimento e dai vincitori dell’ultimo concorso (quello del 2012) si pescherebbero con una proporzione di 50-50 circa 120mila precari. Siccome bisogna tenere conto delle esigenze delle scuole (i posti disponibili e le materie) si andrà a pescare anche dalle graduatorie di istituto. A questi precari però non verrà offerto un contratto a tempo indeterminato. Per un altro anno saranno supplenti e poi quando sarà bandito il concorsone da 60mila posti per il triennio 2016-2019 (ecco che si arriva al totale di 180mila) avranno una sorta di corsia preferenziale. Questo dovrebbe essere il percorso previsto anche per quei precari che resteranno tagliati fuori perché docenti di una classe di concorso già “piena” o perché in una zona con un fabbisogno minore. Quindi la parola «precariato» non sarà cancellata del tutto come più volte ribadito in questi mesi dal governo.

E i precari della sentenza della corte di giustizia europea? Quella che condannava l’Italia per la gestione del precariato scolastico? Per loro (supplenti con almeno 36 mesi di insegnamento) il governo sta pensando a un indennizzo per evitare nuovi contenziosi. Un indennizzo dimezzato rispetto alla precedente versione del decreto, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore .

Si è parlato poi nei mesi scorsi, quelli della consultazione online sulla riforma, della carriera dei docenti e della valutazione. Gli aumenti stipendiali dovrebbero essere per il 70 per cento legati al merito e per il 30 per cento all’anzianità di servizio. Dovrebbe inoltre esserci una sorta di bonus del 10 per cento per quei docenti che hanno funzioni aggiuntive nelle scuole, sia legate alla didattica che all’organizzazione.

Il decreto dovrebbe puntare al potenziamento di alcune materie tra cui musica, arte, le lingue straniere, il diritto e l’economia. E saranno le scuole, dotate a questo punto di un organico funzionale, a poter “pescare” da questo per rinforzare le ore di insegnamento. Dovrebbe essere confermato anche il progetto di estensione dell’alternanza scuola-lavoro ai licei. Inoltre il percorso che prevede stage nelle aziende durante l’anno scolastico sarà potenziato per tecnici e professionali: si passerà da 100 ore a 400 nel triennio.

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: [email protected]

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

Categorie

Archivi

Shares
Share This