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COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE PRECARI E LAVORATORI DELLA SCUOLA IN LOTTA

da | 26 Gen 2015 | News

COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE PRECARI E LAVORATORI DELLA SCUOLA IN LOTTA (17/01/2015)

A conclusione del presidio permanente svoltosi a piazza Montecitorio dal 12 al 17 gennaio, organizzato concordemente dai lavoratori precari della Scuola di Roma uniti e dai sindacati di base, eminentemente per chiedere il rispetto, nel merito, della sentenza emanata dall’UE lo scorso 26/11, che condanna lo Stato italiano per reiterazione abusiva di contratto a t.d. e lo vincola ad assumere i precari con almeno tre anni di servizio, si è svolta, in Via Galilei 53, sempre a Roma, un’affollata assemblea, che ha visto presenti esponenti e referenti dei gruppi di lavoratori in lotta attivi nelle diverse regioni, alcuni dei quali, nella stessa settimana, hanno sostenuto l’iniziativa romana con manifestazioni locali parimenti connotate ed orientate.

Al raduno hanno partecipato membri di coordinamenti e comitati operanti a Palermo, Bologna, Napoli e Torino.

Si è registrata una significativa unitarietà e convergenza di analisi e di intenti, nonostante la differente ascendenza e posizione (o ambizione) lavorativa dei convenuti: c’erano, infatti, i Quota 96, cui dal 2012 è ancora negato il diritto alla pensione, e i precari storici inseriti nelle GaE; c’erano i supplenti temporanei abilitati di II Fascia e gli “aspiranti precari” di III Fascia e di Scienze della Formazione; c’erano i rappresentanti del Comitato Nazionale Laureati in Scienze Politiche e gli Ata precari, insieme a parecchi docenti di ruolo, preoccupati per il possibile naufragio dei diritti sindacali e della libertà di insegnamento, e a precari Cobas, Usi e Cub.

All’ordine del giorno: la disamina delle politiche scolastiche, le prospettive per i precari e la Scuola tutta, le richieste da avanzare e le azioni di lotta da condurre.

In sintesi estrema e per punti, questo il convincimento comune emerso da tutti gli interventi:

1) il governo, nonostante il palese fallimento della pseudoconsultazione avviata sul progetto denominato “La Buona Scuola”, indirettamente ammesso dal rinvio dell’attuazione dello stesso e dal rigetto delle 200 mozioni collegiali emanate da altrettante scuole per proscrivere il piano Renzi-Giannini, vuole varare un decreto d’urgenza, seguito da altri provvedimenti esecutivi, che realizzi ugualmente il piano respinto dai cittadini. Nessun dietro- front, quindi, sulla gerarchizzazione dei docenti, sul preside-sceriffo, sul taglio del 50% dei posti per gli Ata, sulla neutralizzazione della II e III fascia, sul blocco del contratto e degli scatti stipendiali, sull’organico funzionale (demansionamento e mobilità forzosa per tutti, neoimmessi e di ruolo) sull’alternanza scuola-lavoro, per soddisfare le istanze di sfruttamento delle imprese, e sulla sostanziale privatizzazione degli organi di gestione della Scuola

2) il governo adotta la tattica del divide et impera, fomentando una guerra fratricida tra gruppi portatori di diversi interessi o con promesse false (nella Legge di “Stabilità” non sono esplicitati tempi, modalità, canali e finanziamenti per le 150.000 immissioni sbandierate), o con dichiarazioni e smentite continue, che sono fertile humus per la demagogia e il qualunquismo

3) I lavoratori della Scuola hanno compreso che il fine ultimo del governo, come si evince anche da provvedimenti quali il Jobs’ Act e la soppressione dell’art. 18, è quello di bypassare il contratto per trasformarli in forza-lavoro fungibile, ricattabile e gestibile dall’alto; hanno compreso che gli interessi dei singoli gruppi sono complementari e non conflittuali e che, di conseguenza, le rivendicazioni sin qui avanzate devono essere compattamente portate avanti, rimarcandone la pars costruens, rappresentata dalla LIP (Legge di iniziativa popolare recentemente ripresentata in Parlamento come valida alternativa al piano Renzi) e dall’elaborazione di un condiviso meccanismo di reclutamento, centrale per la creazione e il rafforzamento delle alleanze tra categorie in lotta per l’assunzione e la dignità del lavoro.

Da tali premesse, sono scaturite le seguenti proposte per un’efficace azione di contrasto allo snaturamento della funzione costituzionale della Scuola e all’azzeramento dei diritti dei lavoratori:

1) Indizione di presidi a livello territoriale contro la riforma delineata nel testo “La Buona Scuola”, aperta a tutte le componenti della Scuola, a fine febbraio

2) Verifica, sui territori, della disponibilità a organizzare una manifestazione nazionale che preveda la mobilitazione, oltre che di tutti i lavoratori della Scuola, anche degli studenti o, se possibile, altre iniziative locali

3) Partecipazione del comparto Scuola alle sedute dello strike meeting previste per il 13, 14 e 15 febbraio

4) Avviamento delle pratiche legali (cause di lavoro) per la stabilizzazione e il risarcimento dei precari in ragione della sentenza UE del 26/11 come forma di pressione da esercitare sul governo

5) Organizzazione di assemblee nelle scuole per discutere di contratto, di rischio precarietà e di “Buona Scuola”

6) Diffusione della Legge di iniziativa popolare (LIP) in tutte le sedi. Promozione di dibattiti pubblici sul suo articolato

7) Creazione di un gruppo di lavoro misto (docenti e Ata) finalizzato all’individuazione dei comuni e fondamentali principi cui dovrà conformarsi il sistema di formazione e reclutamento da adottare una volta sanata l’attuale situazione, in modo da dare certezze e sicura tempistica anche a quanti si sentono al momento defraudati, dalla mancanza di chiarezza e prospettive, del diritto a intraprendere la carriera di insegnante.

L’assemblea ha espresso, a margine, l’esigenza di indirizzare all’On. Chimienti, del Movimento “5 Stelle”, un’istanza di chiarimento sulla proposta di legge presentata dal suo partito, che suscita non poche perplessità, tanto a livello giuridico che politico.
Confermata la piattaforma di rivendicazione esposta e difesa nel corso dell’ultimo presidio, l’assemblea si è sciolta.

PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI ROMA

COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA NAPOLI

COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA BOLOGNA

PRECARI TORINO

COMITATO PRECARI ATA ROMA

COMITATO NAZIONALE LAUREATI SCIENZE POLITICHE

COBAS SCUOLA (precari)

PRECARI SCUOLA CUB ROMA

PRECARI SCUOLA USI

MOVIMENTO DOCENTI PRECARI III FASCIA. NO CANCELLAZIONE

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: [email protected]

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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