Il 12 giugno, 8 anni dopo una analoga conferenza stampa in cui i comitati proponenti annunciavano le 70mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare “per Una buona scuola della Repubblica”, i rappresentanti degli stessi comitati che elaborarono la legge e che raccolsero, alla fine, 100mila firme tra docenti, studenti e genitori hanno ripresentato il testo.
Alla presenza della stampa e di alcuni parlamentari sono stati rievocati i punti salienti e più caratterizzanti della proposta, che – decaduta dopo due legislature – può essere ripresentata solo da parlamentari.
Si sono dichiarati gia’ disponibili in questo senso Maria Mussini (indipendente), Michela Montevecchi (M5s) e Alessia Petraglia (Sel) del Senato e Silvia Chimienti (M5s) e Giovanni Paglia (Sel) della Camera.
Il comitato per la riproposizione lancia un appello affinché possa allargarsi il numero e la provenienza dei sottoscrittori, a partire dalla convinzione che un ampio dibattito parlamentare sulla scuola dovrebbe essere interesse di tutti.
A chi ci ha sempre creduto e a chi continua a crederci.
A chi ha scritto la legge popolare e a chi la adotterà.
A chi alla campagna di ascolto del mondo della scuola preferisce ascoltare la scuola in campagna.
A chi dice di volere una buona scuola e a chi, come parlamentare, può decidere di sottoscrivere la Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola della Repubblica affinché possa essere discussa.
A chi vuole ascoltare le voci di chi ha parlato oggi, durante la conferenza stampa.
A chi vuol sapere chi sono i cinque fra deputati e senatori (due di SEL, due del M5S ed una indipendente) che l’hanno “adottata” per primi.
A chi vorrà sollecitare i parlamentari del proprio territorio a sottoscrivere la legge.
Buona visione del video della conferenza stampa che si è tenuta oggi nella Sala Stampa di Montecitorio!
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Co.bas. Scuola
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Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)
I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.