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Resoconto incontro sui PAS con UST del Veneto

da | 21 Feb 2014 | News

RESOCONTO DELL’INCONTRO DELLA DELEGAZIONE DEL COMITATO VENETO

PAS CON IL VICE DIRETTORE DOTT.SSA MIOLA E I SUOI COLLABORATORI

All’incontro erano presenti 2 rappresentanti della scuola primaria, 1 rappresentante della cdc A033,

1 rappresentante della cdc A029, 2 rappresentanti della cdc A059, 2 rappresentanti della cdc A043 e

1 rappresentante della cdc A245.

La dott.ssa Miola ha tenuto a precisare che durante i numerosi incontri al MIUR, con o senza

Ministro, ma sempre con la presenza premurosa dell’On. Chiappetta, hanno preso in considerazione

le varie criticità dell’organizzazione dei PAS e possiamo stare tranquilli che non siamo “in mano di

banditi che si disinteressano di noi” (cit. testuale).

Le difficoltà sono di tipo economico, gestionale e politico. In questo periodo di crisi si fa fatica a

trovare risposte ai bisogni lavorativi dei nostri giovani che hanno prospettive di vita sempre più

nebulose, e noi non facciamo eccezione.

L’USR si è impegnato in prima linea a trovare un accordo il più possibile con le Università locali.

Riguardo alla nostra critica sulla capacità dei docenti universitari di comprendere le problematiche

sociali e relazionali delle nostre scuole, la dott.ssa Miola non crede che le università non siano in

grado di comprendere la realtà in cui viviamo, anche perché le stesse sedi universitarie accedono a

piene mani a docenti e dirigenti scolastici impegnati in questo tipo di formazione e che ben

conoscono, quindi, le realtà delle nostre scuole.

Le università hanno difficoltà organizzative, soprattutto per la primaria dove i numeri sono elevati e

c’è bisogno di docenti della formazione primaria che possano trasmettere la “pratica didattica”.

L’USR ha messo spesso in luce il bisogno di un percorso breve, ma altamente professionalizzante.

Per quanto riguarda i numeri e gli scaglionamenti, purtroppo queste sono le disponibilità che le

Università hanno dato e l’USR si è impegnato spesso a smussare gli angoli, ad es. l’Unipd aveva

inizialmente messo a disposizione 600 posti che dietro insistenze dell’USR sono diventati 700.

I problemi permangono per le cdc con grandi numeri e per quelle con piccolissimi numeri. Con i

grandi numeri il problema è fare e gestire gruppi che siano funzionali all’apprendimento.

Mancano gli spazi, i tempi e il personale.

La dott.ssa Miola ha apprezzato la nostra richiesta di avere una valutazione equa e non

discriminante e riporterà le nostre preoccupazioni nei prossimi incontri con le Università.

I tempi lunghi per la pubblicazione delle graduatorie sono dovuti al fatto che ben 7500 domande

arrivate all’USR Veneto sono state controllate solo da 2 persone (lavoro immane e impensabile).

Alla nostra critica sulla cifra enorme da pagare, la dott.ssa Miola ha risposto che effettivamente il

costo non è da poco, ma perlomeno la cifra è standard in tutta Italia, stabilita dal CRUI.

Per quanto riguarda la cdc A043 che è stata suddivisa nelle 3 sedi di Venezia, Padova e Verona, non

parte quest’anno a Venezia perché non c’è Scienze della Formazione, quindi dovrà andare in prestito

dei docenti dalle altre Università.

Ha preso poi la parola la dott.ssa Rita Marcomini (dirigente delle risorse umane) che ha riportato

quali sono stati i problemi da loro rilevati, primo fra tutti le 7500 domande che riportavano,

incomprensibilmente, solo 6 anni di servizio. Dopo la chiusura dei termini di presentazione delle

domande l’USR ha subito avviato rapporti con le Università del Veneto, le quali hanno dato grande

disponibilità, soprattutto Padova dove sono presenti docenti di scienze della formazione.

Per quanto riguarda la primaria, Padova lavora in sintonia con Venezia e Verona, ma hanno avuto

grandi problemi per la primaria e comunque stanno lavorando perché anche questi corsi possano

avviarsi.

Per quanto riguarda lo scaglionamento della A043, la questione della scelta della sede e la

successiva mancata partenza per quest’anno dei corsi a Venezia, la dott.ssa Marcomini fa presente

che quando hanno chiesto di esprimere la sede non erano al corrente che Venezia sarebbe partita il

prossimo anno per la motivazione suddetta, cioè la mancanza di docenti di scienze della formazione

e quindi la necessità di andare in prestito dalle altre Università. Ci ha comunque tranquillizzati sul

fatto che tutti i candidati in posizione utile per partire quest’anno verranno eventualmente dirottati

sulla seconda preferenza.

Tutte le Università hanno assicurato che hanno fatto tutto il possibile, ma sono vincolati dai numeri.

L’USR adesso è in una posizione di attesa perché il MIUR si è assunto il compito di convincere

tutte le Università ad avviare i corsi, anche cercando di fare uno scambio di docenti fra le varie sedi.

Se le Università non si assumeranno questo carico il MIUR prenderà in mano la situazione e

investirà le Università telematiche o altro.

Per quanto riguarda gli ITP, soprattutto le cdc C500, C510 e C520, che sono le più numerose, con

un centinaio di persone, l’USR ha tentato in tutti i modi di farle partire, ma la grossa difficoltà è

stata che non poteva la formazione essere affidata interamente agli Istituti Alberghieri perché la

titolarità deve essere comunque di un Ateneo Statale non telematico. L’Università di Padova sta

prendendo contatti con Agraria per l’attivazione di questi corsi, ma, per problemi di spazio, hanno

assicurato che partiranno il prossimo anno.

Per quanto riguarda invece le classi itp con numeri piccolissimi si faranno degli abbinamenti su

scala nazionale.

Rispetto alla nostra lamentela del fatto che le altre regioni abbiano scaglionato molto meno del

Veneto, ci fanno notare che il Veneto ha attivato ben 70 cdc, mentre nelle altre regioni sono state

attivate solo le più grosse a discapito delle altre.

Anche il corso di strumento musicale partirà il prossimo anno.

La dott.ssa Marcomini ha sottolineato lo sforzo immane per coordinare tutto.

Il loro auspiscio è che non si creino discriminazioni né nella valutazione, né in seguito

all’inserimento in graduatoria dalle regioni limitrofe.

Attendono un nostro testo con le nostre considerazioni e perplessità da portare al MIUR in

occasione del loro prossimo incontro.

Abbiamo chiesto chiarimenti sul rilascio dei nulla osta e sulla scadenza della richiesta. Ci è stato

risposto che ogni regione sta accordando nulla osta secondo la loro fantasia, ma le scelte finali sono

delle Università. La condizione per accordare i nulla osta era che non fosse stata attivata la cdc in

regione, oppure per gravi motivi. Per i nulla osta in entrata si va in coda alla graduatoria della

regione ospitante. Ad un certo punto sembrava che tutto il mondo dovesse girare intorno

all’Università di Camerino e tutti sono andati in tilt perché non si riusciva a coordinare le operazioni

di entrata e uscita. Il termine del 4/02 per la richiesta dei nulla osta è solo un termine organizzativo,

ma la dott.ssa Marcomini dichiara che c’è piena disponibilità da parte dell’USR.

Abbiamo chiesto a cosa corrisponde il punteggio 0 sulla graduatoria e ci è stato detto che

corrisponde al punteggio di servizio della provincia di Trento, che non è presente nel SIDI e non è

stata fornita. Pare che i candidati non si siano nemmeno premurati di fare reclamo per tale

punteggio.

In merito ai tanti elenchi graduati usciti ultimamente e alla lamentela che non fossero, come il

primo, suddivisi per aggiornamenti, ci è stato risposto che è stato necessario fare una sintesi per

mancanza di tempo perché si sono trovati ad accogliere reclami fino ad un attimo prima della loro

pubblicazione, reclami che continuano ad arrivare. Ovviamente hanno dovuto chiedere aiuto ai vari

USP per i servizi del SIDI, ma hanno accolto fino a ieri tutto quello che era possibile accogliere.

Per quanto riguarda le 150 ore di diritto allo studio la dott.ssa Miola ha detto che l’USR ha dato a

tutti la disponibilità di fare la domanda. Il MIUR aveva accennato ad un accoglimento di tutte le

richieste senza tener conto della percentuale del 3% del personale, ma ad oggi non c’è niente di

scritto in merito, quindi l’USR scioglierà la riserva solo per coloro che hanno fatto richiesta appena

le Università comunicheranno gli elenchi delle persone effettivamente immatricolate, dopodiché

l’USR manderà immediatamente alle scuole l’elenco di chi otterrà i permessi.

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

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