Inizio 5 Cobas scuola di Padova 5 NO AL CONCORSO-TRUFFA!}

NO AL CONCORSO-TRUFFA!}

da | 30 Ago 2012 | Cobas scuola di Padova

PROFUMO VENDE FUMO! NO AL CONCORSO-TRUFFA!

Il 24/8 scorso è stato firmato il Decreto di autorizzazione delle assunzioni in ruolo per l’a.s. ‘12-’13: si tratta di 21.112 docenti e ancora nessun ATA, in attuazione del Decreto Sviluppo del governo Berlusconi, convertito nella L. 106 del 12/7/’11, che prevede un piano triennale di assunzioni, volto a coprire esclusivamente il turn-over. Se l’anno scorso le assunzioni sono state di 30.500 docenti e 36.700 Ata, quest’anno saranno ancora meno e a rigida copertura dei posti liberati da chi – nonostante il blocco della Legge Fornero – è riuscito ad andarsene in pensione. Per il personale Ass. Tecn. ed Amm. ad oggi non è stato autorizzato alcun posto, perché l’Amministrazione vuol far transitare nei posti vacanti degli assistenti amministrativi i docenti che si sono ammalati e che in questi anni sono stati utilizzati in altri compiti nelle scuole (biblioteche, etc): i cosiddetti “inidonei”. Un provvedimento vergognoso, che lede sia i diritti degli ata precari che rischiano il licenziamento sia la dignità umana e professionale di questi docenti costretti a ingoiare il rospo pena il trasferimento coatto in altra provincia o addirittura il licenziamento. Ricordiamo che da luglio un centinaio di docenti “inidonei”, supportati dai Cobas, stanno manifestando con sit-in, scioperi della fame, incatenamenti, occupazioni dei palazzi del governo per impedire che questo scempio si attui. Oltre che sostenerli, li portiamo ad esempio di una lotta che tutti i lavoratori della scuola, a cominciare dagli stessi precari, dovrebbero promuovere. Immissioni in ruolo col contagocce. Già da lunedì 27/8, in molti USP, sono convocati gli aspiranti alle immissioni in ruolo, che saranno attinti per metà dalle graduatorie di merito dei Concorsi Ordinari, banditi addirittura nel 1999, e per metà dalle Graduatorie ad Esaurimento (G.A.E.) dei cosiddetti precari storici. L’assoluta esiguità dei numeri delle prossime assunzioni è evidente: per il sostegno, ad esempio, sono previsti 1991 posti a fronte dei circa 38.000 posti di sostegno che l’anno scorso sono stati occupati con una supplenza fino al termine delle attività didattiche. Ma non si tratta di posti di lavoro nuovi: sono stabilizzazioni di personale che da anni lavora, quel precariato storico e meno storico, che ogni anno si vede assumere e licenziare alla fine delle lezioni, con l’incubo (soprattutto al Sud) di rimanere a casa l’anno dopo per effetto dei tagli. L’effetto che si otterrà con le nuove assunzioni sarà quello del risparmio per l’Amministrazione, in quanto chi andrà in pensione è personale al massimo dello stipendio tabellare, mentre quello che entra avrà bloccata la ricostruzione di carriera per 9 anni a seguito dell’accordo bidone, il Contratto separato per i nuovi assunti firmato da CISL-UIL-SNALS-GILDA il 19 luglio del 2011. ll M.I.U.R. bara sugli organici: moltissimi sono i posti che vengono mantenuti ad arte in organico di fatto sui quali occupare supplenti fino al 30 giugno, evitando di trasformarli in organico di diritto, sui quali sono possibili le immissioni in ruolo. Dopo le assunzioni in ruolo previste, infatti, in tutti gli U.S.T., sono convocati a migliaia e migliaia i docenti precari delle G.A.E. e il personale precario ATA delle Graduatorie Permanenti, per il conferimento di decine di migliaia di supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche. Nell’a.s. ‘11-‘12, nonostante fosse l’ultimo del piano di tagli della Gelmini (143.000 posti di docenti e ATA in meno), il MIUR ha stipulato, solo per il personale docente, oltre 120 mila contratti di supplenza di lunga durata. Senza contare almeno altri 60.000 contratti a tempo determinato per il personale ATA e altre decine di migliaia di supplenti temporanei per sostituzione del personale assente. Per iniziare regolarmente – o per una parvenza di regolarità – le lezioni tra qualche settimana, il M.I.U.R. ne stipulerà altrettanti, se non di più, visto l’aumento degli studenti soprattutto nelle regioni del Nord. Nella scuola, la percentuale del personale con contratti a tempo determinato è altissima. Circa un sesto dei docenti e quasi la metà degli ATA – per circa 220.000 unità – sono precari, per avere una sorta di esercito salariale di riserva da lasciare a casa quando si decide di attuare tagli straordinari, alla stregua della cosiddetta riforma Gelmini. Si tratta inoltre di una questione di sfruttamento: poter sottopagare una quota consistente di personale per svolgere la stessa attività professionale, anche a costo di precarizzare il servizio scolastico e non garantire la continuità didattica agli studenti. Il costo del lavoro per un lavoratore precario della scuola è inferiore a quello per il personale a tempo indeterminato (tra stipendio estivo e scatti di anzianità, di cui i precari non godono, mediamente 9.000 € in meno l’anno). L’organico di diritto viene stabilito in base alle previsioni e a tabelle precostituite, ma l’organico di diritto non corrisponde mai alle risorse umane effettive, a docenti, personale amministrativo e collaboratori effettivamente necessari per far funzionare la scuola. In questa situazione, ai margini della seduta del Consiglio dei Ministri del 24/8 sono stati annunciati, tanto per turlupinare i giovani neolaureati e i meno giovani ed “anziani” delle G.A.E., non uno ma ben due concorsi a titoli ed esami, che saranno banditi sull’ingannevole base ideologica del cosiddetto merito dei giovani. Addirittura entro il prossimo 24/9 dovrebbe uscire un primo bando per un concorso ordinario a cattedra per reclutare 11.892 docenti . Il 1 settembre 2013 quindi i circa 22.000/24.000 posti che si libereranno con i pensionamenti saranno assegnati ancora una volta per metà alle graduatorie del nuovo concorso (che naturalmente scalzeranno le vecchie del 1999 che non avranno più validità) e per l’altra metà alle GAE. Il 1 settembre 2014 le solite poche immissioni in ruolo (altri 22.000? pari al numero di chi andrà in pensione) andranno metà alle GAE e metà ai nuovi concorsi fatti con il nuovo Regolamento per il Reclutamento che nel frattempo dovrebbe essere varato secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2007 di Prodi/Fioroni (concorso ordinario a cattedra biennale/triennale, presumibilmente aperto solo ai già abilitati e gestito scuola per scuola, essendo di fatto una vera e propria assunzione diretta da parte dei presidi). Naturalmente le graduatorie del concorso ordinario 2012 saranno sostituite dalle nuove del concorso 2013. In questo puzzle non rientrano però coloro che sono in procinto di frequentare il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) transitorio, previsto dal nuovo Regolamento per la formazione degli insegnanti. Insomma la confusione è enorme e tutto pare fatto apposta per tenere sotto scacco i precari, addirittura con dichiarazioni di politici di abolire le G.A.E. e lasciar spazio ai giovani da reclutare per concorso. A tutto questo scempio occorre porre fine. I precari dicano NO al CONCORSO-TRUFFA che prevede una selezione durissima, tra l’altro in base ad assurdi quizzoni nozionistici e a ridicole simulazioni di lezioni in improbabili classi virtuali, tra chi oltretutto ha già i requisiti per l’insegnamento (abilitazioni, permanenza nelle G.A.E.). Si prepara un inganno bello e buono, in nome dell’ideologia del merito e della retorica dei giovani meritevoli. Si scatena l’ennesima guerra generazionale, oltre che tra poveri, e si profila (di fatto) la possibilità di un ennesimo durissimo licenziamento di personale che in questi anni ha permesso il funzionamento delle scuole. Investire nella scuola, ridurre il numero degli allievi per classe, assegnare risorse per la lotta alla dispersione scolastica, sbloccare i pensionamenti. Con tutto questo ci sarebbero i posti per tutti, per i precari delle GAE, come per migliaia e migliaia di neo-laureati, fondando un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi proprio sulla scuola, la formazione e la ricerca. – BASTA CON IL PRECARIATO – IMMISSIONI IN RUOLO SU TUTTI POSTI I DISPONIBILI di organico di diritto e di fatto – NO AL CONCORSO-TRUFFA * Riprendiamo l’iniziativa, con la presenza informativa nei giorni delle convocazioni nelle scuole – polo per l’assegnazione dei contratti a tempo determinato. * assoluta non collaborazione, in primis il rifiuto di effettuare le prove di verifica dei sospesi in giudizio (esami di riparazione).

REDDITO DIRITTI DIGNITA’

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