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SPENDING & INIDONEI Il Miur incontra una delegazione

da | 29 Ago 2012 | Cobas scuola di Padova

COMUNICATO STAMPA

SPENDING & INIDONEI

Il Miur incontra una delegazione

Cobas-Inidonei

MIUR, MEF e Funzione Pubblica rimedino con discernimento e conformità costituzionale alle vistose incongruenze e iniquità del decreto

hanno sostenuto Cobas e docenti inidonei

Dopo il blitz di venerdì 24 agosto al MIUR, i docenti idonei ad altri compiti si sono ritrovati nuovamente al Ministero dell’istruzione in un presidio di due giorni ( 27-28 agosto) per chiedere un incontro formale con i funzionari ministeriali.

Gli insegnanti non hanno infatti trovato esaustive le spiegazioni fornite in merito alla bozza di Decreto interministeriale presentata il 2 agosto e non ancora firmata dal Ministro Profumo. La bozza di decreto è, infatti, considerata peggiorativa dai docenti inidonei, persino rispetto alla stessa spending e non avendo avuto l’opportunità di approfondire la discussione con i funzionari del MIUR, i docenti si sono ritrovati per contestarne i contenuti.

Circa cento insegnanti si sono avvicendati nei due giorni di mobilitazione, presenti anche i colleghi della Toscana, mentre continuano a moltiplicarsi i messaggi di solidarietà da tutta Italia, da parte di chi non può essere presente per gravi motivi di salute.

I docenti nei messaggi dicono ancora una volta no all’applicazione del testo appena licenziato, e sono continue le richieste di inasprire le forme di lotta per indurre il MIUR a rimediare con discernimento e conformità costituzionale alle vistose incongruenze e iniquità del decreto stesso.

Una delegazione, formata da Cobas e colleghi/e inidonei, è stata ricevuta dal dottor Cosentino ( Segreteria tecnica del Ministro), dalla dott.ssa Bono ( Vice Capo di Gabinetto), dal dottor De Angelis ( della direzione generale del personale), che hanno subito chiarito di essere presenti all’incontro nonostante le proteste delle OOSS che non avrebbero voluto che si svolgesse l’incontro MIUR/Cobas/Inidonei.

Cobas e docenti inidonei, che hanno consegnato un documento all’amministrazione, hanno ribadito di ritenere difficile che si possa attuare ‘tecnicamente’ il loro passaggio forzoso sui posti ATA perché, come si sostiene nella diffida inviata dai Cobas a tutti i ministeri interessati:

1. non è stata attuata nessuna soppressione del posto di lavoro ove sono adibiti i docenti idonei ad altri compiti;

2. si è in presenza di una mera dequalificazione professionale in quanto a) le nuove mansioni non sono incluse nella stessa area di inquadramento del lavoratore; b) le nuove mansioni non sono professionalmente affini a quelle svolte in precedenza; c) non si armonizzano con le capacità professionali già acquisite dal lavoratore durante il rapporto di lavoro, comportando, quindi, degrado e mortificazione (intese come professionalità) del lavoratore.

L’intervento previsto pone, dunque, problemi di legittimità per la dequalificazione dei docenti che, nel passaggio da docenti ad ATA, ma anche di fattibilità per la mancanza dei posti necessari per portare a termine l’operazione.

A livello nazionale, infatti, il contingente previsto per le immissioni in ruolo del personale ATA sui profili amministrativi e tecnici è di 2.662 posti, mentre gli insegnanti inidonei sono circa 3.500. Dunque 1.162 docenti inidonei non hanno posto, sono già soprannumerari prima del passaggio e perciò passibili di mobilità, ma se tutti i colleghi idonei ad altri compiti scegliessero il profilo amministrativo ( cosa quasi certa) gli esuberi sarebbero 1731. Tutto questo mentre oggi i docenti inidonei occupano un posto ben preciso.

La delegazione ha poi presentato anche una propria a proposta alternativa:

Poiché il Governo ha indicato in circa 28 milioni di euro la cifra che per quest’anno deriverebbe dallo spostamento nei profili di assistente tecnico o amministrativo, i docenti inidonei hanno individuato nelle “Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa” ( art. 30, CCNL 2003 ), una possibile alternativa, poiché la propria funzione è in realtà proprio di supporto al Piano dell’Offerta Formativa ( POF), che è il documento centrale sul quale si fonda il patto formativo tra la scuola, gli studenti e le famiglie.

Il finanziamento annuale per tali figure corrisponde a circa 140 milioni di euro, i docenti inidonei sostengono la compatibilità tra la funzione da loro svolta e quella delle funzioni strumentali che ne hanno proprio una specificamente dedicata al supporto dell’Offerta formativa.

Il MIUR – Ha precisato che da parte del ministro c’è un impegno “ politico” a valutare attentamente il documento oggi alla firma e che tale impegno è stato maturato proprio a seguito delle mobilitazioni che ci sono state e degli incontri messi in campo durante l’iter parlamentare di discussione del decreto.

I funzionari hanno però precisato che ci sono due livelli da dover tenere presenti nell’analizzare la situazione: Il primo livello è legislativo e il MIUR ha poco spazio per intervenire; il secondo livello è applicativo e qui, pur essendoci vincoli di bilancio, l’amministrazione può essere più “ elastica” nell’adottare i provvedimenti necessari. Rispetto alla proposta dell’utilizzo di una parte dei finanziamenti per le Funzioni strumentali per riuscire ad avere gli stessi risparmi mantenendo però i docenti inidonei al proprio posto, è stato sottolineato dall’amministrazione che questa è materia contrattuale, essendo le cifre stanziate cifre del comparto e non dell’amministrazione. Con il che è sembrato chiaro che la soluzione potrebbe esserci ma, ancora una volta, c’è un’indisponibilità delle organizzazioni sindacali a trattare su una proposta che avrebbe dovuto essere la loro, ma che invece non hanno presentato.

L’amministrazione ha comunque dichiarato di acquisire il materiale per valutarne i contenuti e le proposte e che avrebbe vagliato la possibilità di effettuare interventi correttivi rispetto al personale inidoneo e, su proposta dei partecipanti, ha fissato un nuovo incontro tra il 3 e il 5 settembre prossimi.

I docenti e i Cobas, al termine dell’incontro, si sono fermati per analizzare quanto loro detto dai rappresentanti dell’amministrazione, hanno valutato positivamente sia la mancata firma del decreto da parte del ministro sia il riconoscimento dell’indubbio valore e peso che le mobilitazioni portate avanti sino ad ora hanno avuto nel determinare una più approfondita riflessione da parte del Ministro Profumo, prima di una eventuale firma del decreto.

Insegnanti e Cobas non abbassano però la guardia e continuano la propria battaglia seguendo il calendario delle mobilitazioni già tracciato:

· dal 1 settembre assemblee territoriali in tutte le principali città per incontrare direttamente i docenti inidonei sui propri territori;

· organizzare la partecipazione al Convegno nazionale CESP del 15 settembre a Roma presso il Centro Congressi Cavour, Via Cavour, 50/A

Roma 28 agosto 2012

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

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