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CONCORSO, BUFALE E LEGGENDE METROPOLITANE

da | 21 Dic 2011 | News

CONCORSO, BUFALE E LEGGENDE METROPOLITANE

I giornali hanno sparato titoli a 9 colonne sul nuovo concorso per la scuola: 300.000 posti !!!!????? che poi sono diventati 12.500, circa la metà di quelli che bene o male sono entrati in ruolo quest’anno….ma poi ci sono i TAF. Che succederà, chissà chi lo sa?

Ne parliamo con Stefano Micheletti, veterano di precariato ed esperto in materia.

Attualmente il reclutamentro del personale docente è disciplinato dalla legge 124/1999.
E’ previsto il “doppio canale di reclutamento”, cioè metà dei posti disponibili vanno alle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e metà alle graduatorie permanenti (oggi diventate ad esaurimento – GAE).

Anche nell’ultima tornata di immissioni in ruolo del 1 settembre 2011, metà dei posti sono andati alle graduatorie degli ultimi concorsi (del 1999/2000, ma anche del 1990 nel caso di A033 od altre classi di concorso) e metà alle GAE.

Naturalmente, nel caso di esaurimento delle remote graduatorie dell’ordinario, tutti i posti sono andati alle GAE.

Quindi non si tratta di niente di nuovo.

Nella legge finanziaria del 2007 (governo Prodi e Fioroni al MIUR) è stata inserita una delega al Governo ad emanare un regolamento sulla formazione dei docenti (già emanato e prevede i TFA) e un Regolamento sul reclutamento che preveda concorsi a cattedra biennali per i docenti abilitati all’insegnamento.

Questo ultimo Regolamento è in via di definizione – anche se la gelmini non c’è più … ma tanto come sai il ministero dell’istruzione ha sempre rappresentatio una continuità … tra centro-destra e centro-sinistra … da berlinguer, moratti, fioroni, gelmini … non vedo proprio dove sono state le differenze …, quindi oggi Profumo sta lavorando al nuovo reclutamento.

Presumibilmente, se i tecnici del MIUR stanno lavorando sulle stesse linee guide della gelmini (e sono gli stessi, mica Profumo li ha cambiati) si prevede l’indizione di CONCORSI A CATTEDRA per i posti vacanti e disponibili e il requisito per parteciparvi, non sarà più come nel 1999/2000 solo la laurea, ma solo l’abilitazione all’insegnamento, comunque conseguita … con i concorsi ordinari, con i concorsi riservati, con le SSIS, con i corsi abilitanti, e per ultimo con i TFA.

Quindi i concorsi saranno naturalmente aperti a tutti coloro che sono nelle GAE (oltre 200.000), ai circa 20.000 docenti, abilitati, ma che non sono stati ammessi nelle GAE (e che sono attualmente nelle seconde fasce delle graduatorie d’istituto), ai futuri abilitati con il TFA … e a tutti i docenti che magari sono già di ruolo in un ordine di scuola o in una materia. ma che vogliono cambiare e che sono in possesso della abilitazione per partecipare al concorso.

Quindi effettivamente si tratta di una platea di circa 300.000 persone … niente comunque rispetto ai due milioni, mi pare, dei laureati che hanno partecipato ai concorsi del 1999/2000.

Naturalmente a chi è nelle GAE ed è quindi presente in uno dei due canali di reclutamento converrà partecipare anche ai nuovi concorsi, almeno per avere due possibilità di entrare in ruolo (una con le gae e una con il concorso).

Le cose che ancora non sono chiare sono queste:
– se tra i requisiti ci sarà la “regionalizzazione” … e cioè se in veneto si potranno candidare solo i veneti o coloro che risiedono in veneto o in Sicilia si potranno candidare solo i siciliani o coloro che risiedono in Sicilia … forse questa cosa, oggi che i merdosi razzisti della Lega sono all'”opposizione”, ha poche chance, ma comunque già oggi i neoimmessi in ruolo devono restare cinque anni nella provincia in cui sono entrati in ruolo … quindi;

– se i concorsi saranno banditi regione per regione (come è stato nel 1999/2000), oppure provincia per provincia (come è stato per i concorsi del 1990-1985-1982), oppure se addirittura i concorsi saranno banditi scuola per scuola, o reti di scuole.

Questa ipotesi naturalmente è la più pericolosa (spingono su questo i presidi della A.N.P.), perchè allude all’assunzione diretta da parte dei dirigenti scolastici … che ovviamente assumeranno solo chi cazzo vorranno loro … e questo finirà per completare quel processo di aziendalizzazione della scuola iniziato con la legge sull’autonomia di berlinguer.

Del resto in ogni azienda che si rispetti è il padrone che sceglie e assume i propri dipendenti …

Putroppo i precari sono proprio ridotti male … anche il resto dei lavoratori comunque … e si berranno tutto quanto senza costruire una opposizione vera … anzi pare che di fronte al tentativo di mettere i “giovani” contro i “vecchi” ci stiano cadendo in pieno anche le associazioni o comitati di precari che ancora esistono, che stanno in qualche modo facendo le barricate contro quelli che faranno i TFA, nella stessa stupida e controproducente guerra tra poveri.

ciao

stefano micheletti
– cobas scuola venezia

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: [email protected]

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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