Inizio 5 News 5 TORINO, NAPOLI, PALERMO E PISA BOCCIANO LA MERITOCRAZIA PREMIALE

TORINO, NAPOLI, PALERMO E PISA BOCCIANO LA MERITOCRAZIA PREMIALE

da | 24 Dic 2010 | News

I dati delle scuole torinesi sono chiarissimi: più della metà delle scuole ha respinto (quasi tutte all’unanimità o con maggioranze schiaccianti) il tentativo della Gelmini di dividere gli insegnanti tra bravi e fannulloni.
DIVERSE CENTINAIA DI CD SI PRONUNCIANO CONTRO LA SPERIMENTAZIONE

Con la volontà di allargare la sperimentazione a tutta la provincia di Torino, contraddicendo le circolari ministeriali e regionali che la proponevano solo nelle scuole della città di Torino, l’USR e il Ministero riconoscono, di fatto, la prima sconfitta: non avrebbero mai trovato 15 scuole disponibili a mettere in atto una vergognosa sperimentazione che avrebbe, se applicata, davvero dequalificato il lavoro degli insegnanti.

Sta, quindi, fallendo l’ulteriore tentativo di inserire anche nella scuola la tanto decantata “meritocrazia”.

Quella delle scuole torinesi è una risposta precisa a tutti quelli (ministri e/o sindacalisti) che in tutti questi anni hanno scambiato la scuola come una azienda.

Fallisce, infatti, anche la scuola dell’autonomia, voluta fortemente da uno schieramento trasversale che andava dal PDL al PD passando dai sindacati “concertativi”.

La scuola dei progetti, la scuola delle funzioni strumentali, la scuola della “competizione”.

I docenti hanno mandato un messaggio chiaro: la scuola pubblica non può essere “riformata” tagliando risorse e personale (ricordiamo i 150.000 posti in meno in 3 anni) per poi utilizzare una parte del risparmio per “premiare” gli insegnanti bravi, “efficienti”.

Per una scuola di qualità non si può prescindere dai finanziamenti e dall’aggiornamento degli insegnanti: eliminiamo il fondo di istituto (altro strumento di divisione della categoria), eliminiamo tutti i vari progetti che non hanno alcuna ricaduta sulla didattica, aumentiamo lo stipendio di tutti gli insegnanti portandolo al livello dei colleghi francesi e tedeschi. Investiamo risorse sull’aggiornamento degli insegnanti (anno sabbatico) e sulle strutture scolastiche.

Solo ciò permetterà un vero rilancio della scuola pubblica italiana, scuola che negli ultimi 20 anni ha subito solo tagli e pseudo-riforme che definire “demenziali” è poco.

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

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I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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