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NOVELLA DI SETTEMBRE

da | 9 Set 2010 | News

NOVELLA DI SETTEMBRE ( Racconto per scuole resistenti) C’era una volta, c’era, c’era, ma ancor purtroppo c’è, una strega cattivissima. Si chiama Mary Star, ma della stella non ha proprio un bel niente. Vive nel Bel Paese con la forma di una scarpa di femmina e comanda, o almeno cerca di farlo, tutte le scuole della Nazione. Lei dice di provenire dal nord ma in realtà tutti sanno che proveniva da Pizzo Calabro (per sventura di quel paese) e che lì aveva completato i suoi studi. Le corifee dolenti, dopo tanti anni, erano riapparse per le vie del borgo e si lamentavano, a gran voce, come durante i funerali di un tempo, per la sciagura che aveva colpito i loro figli e i loro nipoti più piccoli che a scuola ancora ci andavano. Si lagnavano anche per i loro figli e nipoti più grandi, maestri, professori, bidelli che la perfida strega aveva lasciato senza un lavoro e nella disperazione più nera. Si lagnavano gli studenti, ai quali la megera aveva rubato il futuro; si lagnavano i genitori, perché, taglia di qua e taglia di là, nelle scuole mancava tutto, persino la carta igienica. Alcuni si organizzarono per tinteggiare le scuole più cadenti, per accudire i giardini e coltivare orti didattici. Si lagnavano gli insegnanti ai quali era ancora concesso di lavorare con un salario da fame, ma ai quali era severamente proibito di protestare pena severe punizioni. I maestri e i professori del Paese con la forma di scarpa da femmina erano tra i più preparati al mondo e nelle scuole pubbliche dove lavoravano, si facevano cose bellissime, soprattutto si accoglievano tutti, ma proprio tutti, poveri e ricchi, sani e ammalati, zingari e stranieri, handicappati e sportivi, intelligenti e poco capaci, buoni e monelli. E poi c’erano cristiani e musulmani, buddisti e indù, ebrei e non credenti; c’era proprio di tutto e tutti andavano perfettamente d’accordo, studiavano insieme e si fidanzavano, perfino, fra di loro, quei ragazzi di religioni e di paesi diversi. A quelle scuole eccellenti la strega cattiva ha voluto togliere quasi tutti i soldi, perfino quelli per pagare i supplenti, così i poveri professori non si possono neanche più ammalare. Alle scuole dei ricchi, a quelle dei preti, invece, in nome di un malsano orgoglio nazionale, aveva concesso denaro a piene mani e ogni sorta di aiuto. Ci avete mai pensato? In men che non si dica ha portato la rovina, fra i banchi, nelle aule scolastiche, nelle università; il suo maleficio ha fatto carta straccia della cultura e di ogni buona pratica educativa. Nessuno ha mai capito il perché, ma la Mary Star oriunda di Pizzo Calabro detesta in cuor suo e apertamente tutti gli insegnanti, li considera dei mangiapane a tradimento, degli inetti, incapaci di assolvere il loro compito. Mal tollera, anche, che le “sue” scuole si siano man mano riempite di bambini e ragazzi provenienti da paesi lontani e, per di più, poveri. Quando appare in pubblico la capa delle scuole della Nazione è sdolcinata, a volte sembra persino caruccia, ma è un trucco da strega e noi vi mostreremo una sua immagine, furtivamente rubata, dove appare come realmente è. Ecco la stregaccia Mary Star, che fa paura ai grandi e ai piccini!!! Ha proprio la faccia da strega! Non credete? Si rifiuta, sempre, di ricevere gli studenti, i genitori ma, soprattutto, gli insegnanti che protestano. Dice che sono persone violente e in malafede e che lei per la scuola ha fatto riforme “epocali”……. proprio così; credeva e, ancora crede, di essere la miglior ministra (così si chiama la capa suprema di tutte le scuole della Nazione) mai apparsa nel Paese con la forma di una scarpa di femmina. In realtà se la sentite parlare vi si potrebbe accapponare la pelle “ MHH, Sì. Sì, La….squola….come dire….io ho fatto cose…MHH….bellissime…….epo…ah, sì, e.p.o.c.a.l.i!!!…ma questi professori cosa vorranno mai…. e il merito? (si dice merito vero?) e gli studenti, come si chiamano…….l’orda? l’orma? L’onda?…sono proprio anìmali, no, cioè, a…anomali….io credo nella famiglia… le nostre tradizioni…. a squola si deve tornare col grembiulino, così tutti sono uguali” sic, sic, risic!!! Ah, sì, la famiglia, Mary Star è mamma pure lei, adesso, di una sventurata piccina alla quale hanno appiccicato il nome “EMMA”, come la ricchissima capa di tutte le industrie del Bel Paese, una padrona che disprezza gli operai e non capisce perché se ne stiano sui tetti e sulle torri delle fabbriche a protestare invece di andare a lavorare……sciò, sciò! Gente inutile, perditempo, COMUNISTI!!!! Quel nome, povera bambina, non è stato scelto dai suoi genitori, come in ogni famiglia che si rispetti, ma imposto dal Nano Malefico (lo ricordate nella novella d’aprile?), l’unto da dio, che voleva così galantemente omaggiare la capa di tutte le industrie del paese (escluse le sue, spartite accuratamente fra famiglia e famigli). Predicano bene e razzolano male i famigli e i cortigiani del Nano di Arcore, strega compresa; dettano la morale agli altri ma non vedono le travi che stanno nei loro occhi perché sono anche un pochino miopi……si direbbe. Tuonano dai loro scranni e dalle loro poltrone, molestati da chi non teme la verità, anzi la grida ai quattro venti; e di venti nel bel Paese ne soffiano tanti! Disprezzano e irridono la povera gente che alla fine, come in ogni storia che si rispetti, avrà però sempre ragione. Questa novella non può ancor avere, purtroppo, un lieto fine; la “società civile”, le Fatine e i Folletti della “Novella d’aprile” svolazzano ancora senza tema sopra i palazzi antichi, sopra le piazze e le strade dei borghi e delle città, espongono striscioni che dicono: “NON RUBATECI IL FUTURO!” e ancora: “IL LAVORO NON Ẻ MERCE!!” Ma considerato che questa novella è iniziata parlando di scuola con la scuola vogliamo tentar di concludere regalandovi lo striscione più bello! Per ricordare alla strega Mary Star, alla ricchissima Emma la padrona e al Nano Malefico che noi, Fatine e Folletti (che nelle scuole ci stiamo tutti i giorni e che della conoscenza abbiamo fatto la nostra ragione di vita) che la cultura non è una mercanzia, non è una pezza di stoffa da sforbiciare. Per noi, per tutti noi, la Scuola è quel luogo bello dove rendere grande e degno il Paese con la forma di una scarpa di femmina; è quel luogo dove non vogliamo sia seminato odio e rancore ma dove si sono creati e si continueranno a creare giardini e non deserti, ponti e non muri, dove bambini, donne, uomini d’altrove potranno vivere al nostro fianco finalmente liberi e felici. Malgrado loro! Giulietta Poli insegnante di Scuola Primaria – Padova PADOVA 7 SETTEMBRE 2010 BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI/E NOI !!! (Noi, che siamo la scuola…..)

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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