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Il convitto “MAGAROTTO” chiama …

da | 24 Mag 2025 | Appuntamenti, Primo piano, Webpress

di Il personale ATA ed EDUCATIVO del Convitto “Antonio Magarotto” di Padova

“Il personale ATA ed EDUCATIVO del Convitto “Antonio Magarotto” di Padova, vi scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione e il nostro dissenso in merito alla decisione, appresa solo recentemente tramite la stampa locale (Il Gazzettino di Padova), di procedere alla chiusura dell’istituto entro il 31 agosto dell’anno in corso.

Il Convitto “A. Magarotto” è un’istituzione storica, fondata nel 1961 da Antonio Magarotto, figura emblematica della cultura e dell’emancipazione delle persone sorde in Italia. L’intento originario ,e ancora oggi vitale, era quello di garantire ai ragazzi sordi o con disabilità uditive il diritto allo studio, in un contesto inclusivo e protetto. Dal 2019, il convitto ha esteso la sua offerta anche agli studenti udenti, promuovendo l’inclusione reale, non solo come principio astratto, ma come pratica quotidiana.

Contrariamente a quanto affermato nella motivazione ufficiale della chiusura, il numero di iscritti è attualmente superiore a 30, cioè al di sopra della soglia minima necessaria per mantenere attiva la struttura. La narrazione di un “calo di iscrizioni” non rispecchia dunque la realtà dei fatti.

In questi anni, il convitto ha accolto studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero, comprese situazioni delicate come quella dei ragazzi ucraini in fuga dalla guerra. Molti studenti si trasferiscono a Padova per frequentare scuole d’eccellenza, come il Liceo Classico Europeo, altrimenti disponibile solo presso il Foscarini di Venezia e l’Educandato San Benedetto di Montagnana e per svolgere attività sportive a livello agonistico in associazioni cittadine (calcio, pallavolo, nuoto, rugby).

La chiusura di questo convitto rappresenterebbe non solo un grave danno educativo e culturale, ma anche una violazione del diritto allo studio per tutti quei ragazzi e ragazze che si trovano in situazione di fragilità o che semplicemente hanno scelto Padova come città della loro formazione.Siamo profondamente delusi dalla posizione assunta dal Provveditorato (nella persona del Dott. Natale), dall’Ufficio Scolastico Regionale (Dott. Bussetti) e dal Ministero, che sembrano non cogliere l’enorme valore umano e sociale rappresentato da questa struttura.

E ultimo,ma non per importanza,la chiusura del Convitto Magarotto, penalizza tutto quel bacino di giovani fuori sede che vogliono seguire specifici corsi di studio offerti dal comprensorio di Padova,proprio in un momento storico dove da più parti si chiedono più incisive politiche abitative pubbliche

Vi chiediamo quindi con forza, un vostro immediato intervento affinché venga preservata questa realtà educativa e formativa tanto preziosa per la città di Padova quanto per l’intero territorio nazionale.”

TROVIAMOCI al MAGAROTTO
mercoledì 28 maggio 2025, ore 17.00
in via Cardinal Callegari, 6 – Padova

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.eu

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina
Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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