NOI VOTIAMO “SI”
Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 si terranno 5 referendum abrogativi, che hanno come oggetto le modifiche alla legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana per i migranti residenti in Italia da oltre 5 anni e l’abrogazione di alcune norme in tema di lavoro, tre delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act, voluto dal governo Renzi nel 2016.
Lo ribadiamo: noi votiamo “SI” ai 5 quesiti referendari perché ripropongono alcuni principi, minimali, ma fondamentali, di civiltà giuridica e solidarietà sociale, sui quali, per noi, è impossibile non essere d’accordo.
Quindi “SI”, senza dubbio alcuno.
Anche se ‘minimali’ e di difficile attuazione perché – lo rimarchiamo – è sempre nella concreta materialità della vita sociale che dovrebbero essere attuati e conosciamo bene quante difficoltà, quante resistenze ritroviamo nei mondi del lavoro, nella convivenza reale. E ricordiamo anche con rabbia lo svuotamento di importanti referendum quali quello sull’acqua e il nucleare.
Contiamo, da inguaribili ottimisti, che questo voto referendario si trasformi in un plebiscito contro il Governo Meloni, e l’autoritarismo che interpreta con le sue politiche discriminatorie, contro l’assunzione dell’economia di guerra come deriva strutturale di sviluppo globale.
Che il risultato referendario venga letto come referendum pro o contro Meloni è nelle corde del Governo, che opera decisamente per il loro oscuramento mediatico, per poterlo, poi, sbattere in faccia agli avversari politici dicendo avete visto: “il popolo, gli elettori, manco vi votano!!” “Siamo noi (governo) a godere della fiducia e del mandato del popolo italiano”
E così tutto il centro-sinistra, M5S incluso, e la CGIL con il Landini di turno a battersi con la clava l’inguine come faceva il buon Tafazzi, per chi ne ha memoria (gli altr3, se interessat3, cerchino negli usuali socialmedia).
Evvai!!, a tutta manetta col populismo trionfante.
Ma è proprio così? Si per coloro che si bevono quanto fuori esce dall’informazione acritica.
Per chi vuole (solo un pochino) farsi un idea un po’ più agganciata alla realtà dei fatti elettorali riportiamo questi semplici dati: il 25 settembre 2022 ha votato il 63,9% degli aventi diritto al voto, il Centro Destra ha ottenuto il 44% delle preferenze, ovvero meno del 30% degli elettori.
Con l’attuale legge elettorale maggioritaria (detta Rosatellum), dove non vale il criterio di 1 testa 1 voto così come prescrive la nostra Costituzione, ha ottenuto, così, una larga maggioranza assoluta nella rappresentanza parlamentare. E’ indubbio: hanno vinto la tornata elettorale e legittimamente governano ma non certamente in nome del popolo sovrano, bensì di una sua consistente parte (appunto il 30%). Questi sono i dati nudi e crudi, certo, ognuno li può interpretare come meglio gli confà. A nostro avviso, quindi, non sono Unti dal Signore, né dal Popolo sovrano.
E’ in questo contesto di spocchia istituzionale, di autocrazia, di revanscismo, di riscrittura della storia e delle lotte ad essa connesse che il voto per i 5 referendum assumono un valore politico che travalica l’espressione numerica dei loro risultati.
Per tutto questo noi andiamo a votare “SI” e vi invitiamo a farlo.
qui il volantino/comunicato
Co.bas. Scuola
Via Monsignor Fortin 44 – Padova
Email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.eu
Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)
I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.