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EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ (disegno dilegge)

da | 2 Mag 2025 | Discussione, News, Webpress

dI CESP Veneto

Come CESP abbiamo affrontato e approfondito questo tema in diversi incontri e convegni, di educazione all’affettività se ne parlato tantissimo in relazione alla costanza di episodi di femminicidio e di bullismo sessuale che si verificano nelle scuole e nella società.  Una tematica controversa, attorno a cui si coltiva una divisione sociale ancorata a ‘valori culturali conservatori’ contro ‘l’invasione LGBTQ etc’. Quasi fosse uno scontro di civiltà.
Come non ricordare i ‘panphet’  dell’assessora Donazan nella nostra Rgione (il Veneto) o del attuale ministro il veronese Fontana?!!
Ma ora parliamo del disegno di legge depositato ovvero un provvedimento dai tempi lunghi ovvero l’esatto opposto dei decreti legge con cui il Governo interviene costantemente per regolamentare questo o quel aspetto della nostra vita sociale. Un provvedimento legislativo (il decreto) che questa volta sarebbe connotato e giustificato dall’urgenza sociale di intervento ma che per la sua controversa funzione educativa viene mandato alle classiche ‘calende greche’.

L’educazione sessuale e affettiva esiste nella maggior parte dei paesi europei, ma in Italia non è mai stata inserita ufficialmente nei programmi scolastici: per questo motivo le scuole che vogliono offrirla lo fanno attraverso attività extracurricolari, spesso chiamando formatori e formatrici esterne, provenienti da associazioni e ong. Se approvato in questa forma, il provvedimento del governo prescriverà che per coinvolgere esperti esterni serva l’approvazione del collegio docenti e del consiglio di istituto.

Il disegno di legge contiene anche un ulteriore vincolo per le scuole elementari, dove il contenuto delle attività di formazione dovrà limitarsi ad affrontare il tema dal punto di vista biologico e riproduttivo (e non quindi affettivo o relazionale, privilegiando un approccio considerato ormai obsoleto dalla maggior parte degli esperti).

Valditara sostiene che il disegno di legge serva a garantire ai genitori il diritto costituzionale di decidere dell’educazione dei propri figli. Il dibattito sull’introduzione e la regolamentazione dell’educazione sessuale nelle scuole comunque è in corso da tempo e quello appena approvato dal governo non è l’unico provvedimento in discussione.

Le altre misure riguardano i casi di violenza o comportamenti per cui siano previste sanzioni: il disegno di legge include un aumento delle pene per genitori e studenti con più di 18 anni che aggrediscono i docenti (passano da un minimo di 6 mesi e un massimo di 3 anni, a un minimo di 2 anni e un massimo di 5) e l’obbligo di arresto in flagranza (o quasi flagranza, cioè subito dopo e con tracce di reato presenti).

Per quanto riguarda la sospensione, nei casi più gravi dovrebbe essere sostituita da attività formative e di «cittadinanza solidale», nelle parole del ministro, che ha parlato per esempio di «servire alla mensa dei poveri, lavorare in un ospedale o […] pulire i giardini della scuola». Infine l’insufficienza in condotta dovrebbe portare a una bocciatura, e con il 6 gli studenti verranno rimandati a settembre per un esame di riparazione.

 

Pubblicato da: Cobas Veneto

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