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SCUOLA 4.0 e Autonomia Differenziata

da | 24 Ago 2024 | Cesp, Discussione, Materiali, Primo piano

di Michele Lucivero

Riproponiamo, in vista della prossima riapertura dell’anno scolastico, questo puntuale intervento di M. Lucivero, già apparso su diversi portali di discussione e riflessione, che coniuga il percorso dell’Autonomia Differenzita (per la sottoposizione dell’attuale legge a Referendum Abrogativo è ancora in atto la raccolta firme) a quello della riforma continua della scuola (scuola 4.0) implementata coi fondi del PNRR. Questo a seguire è uno stralcio, potete leggere tutto il contributo nel link segnalato alla fine di questo post. G.Z.

Il progetto del Piano Scuola 4.0 prevede di rivoluzionare e trasformare completamente gli ambienti scolastici e didattici per colmare il gap che i nostri studenti e le nostre studentesse avrebbero in relazione al settore digitale rispetto ai loro coetanei nel resto del mondo. A tale scopo con il PNRR è stato concesso a ciascuna scuola un budget di qualche centinaia di migliaia di euro in modo da realizzare le Next Generation Classroom e attivare ambienti innovativi digitali, oltre ai Next Generation Labs, laboratori per le professioni digitali del futuro. Il documento Piano Scuola 4.0, redatto in maniera schematica e organizzato in blocchi con abuso di lingua inglese al fine di renderlo più internazionale (Background, Framework 1 – Next Generation Classrooms, Framework 2 – Next Generation Labs, Roadmap), si richiama ad una pedagogia innovativa che prende le mosse da Maria Montessori e termina con la necessità di modulare gli spazi per renderli «flessibili, collaborativi, inclusivi e tecnologici». Nelle more dell’attuazione di questo progetto pedagogico si punta alla implementazione e al potenziamento della Didattica a Distanza e della Didattica Digitale Integrata con la trasformazione di 100.000 classi tradizionali in laboratori per le professioni digitali del futuro.

Ora, senza demonizzare l’uso e l’introduzione della tecnologia tanto nella vita quotidiana quanto nelle scuole, purché, poi, sia aggiornata e funzionante, sulla necessità di puntare in maniera così massiccia sul Digitale nella Didattica vale ciò che lo stesso Ministro Valditara comunicava il 19 dicembre 2022, quando, vietando l’uso degli smartphone e dei dispositivi elettronici a scuola per giocare, chattare e navigare sui social, egli richiamava l’attenzione su uno “stupefacente” Documento approvato dalla 7ª Commissione permanente nella seduta del 9 giugno 2021 (nel pieno della pandemia), con relatore Andrea Cangini «sull’impatto del digitale sugli studenti con particolare riferimento ai processi di apprendimento».

La vicenda sarebbe abbastanza interessante, se non fosse anche drammatica, dal momento che il documento, scritto in un linguaggio né scientifico né pedagogico né filosofico, ma decisamente espressionistico, con una sintassi disgiunta ed estremamente evocativa, asserisce, ad esempio che: «[I danni fisici, psichici e perdita di facoltà mentali essenziali] Sono gli effetti che l’uso, che nella maggior parte dei casi non può che degenerare in abuso, di smartphone e videogiochi produce sui più giovani. Niente di diverso dalla cocaina. Stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche». Come dicevamo, il Documento sarebbe scontato, se si limitasse a deprecare l’uso dei dispositivi elettronici e degli smartphone per le finalità ludiche e sostitutive della socialità reale, ma il punto è che nelle conclusioni si afferma che bisogna «interpretare con equilibrio e spirito critico la tendenza epocale a sopravvalutare i benefici del digitale applicato all’insegnamento» e a «incoraggiare, nelle scuole, la lettura su carta, la scrittura a mano e l’esercizio della memoria», lasciando poco spazio all’interpretazione sui pericoli del digitale per la didattica.

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Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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