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Giuristi Democratici contro il 41 bis: “anacronistico, inutile e vessatorio”

da | 21 Feb 2023 | News

L’avvocata Aurora D’Agostino, co-presidente Giuristi Democratici, la collega Annamaria Alborghetti dell’osservatorio carcere camere penali, Ornella Favero di Ristrettì Orizzonti e Giuseppe Mosconi, Antigone Veneto, hanno convocato una conferenza stampa per ribadire quanto hanno già detto alla Camera dei Deputati la settimana scorsa: «il 41 bis è un provvedimento anacronistico, inutile e vessatorio». Hanno dato appuntamento alla stampa nella sala dell’ordine degli avvocati, ma la Presidente del Tribunale di Padova, la Dott. ssa Caterina Santinello ha negato il permesso a telecamere e fotografi. Come a dire, fatela fuori. E’ così è stato. All’esterno anche diversi agenti di Polizia a presidiare, perché si sa, il pericolo anarchico è sempre dietro l’angolo e non sia mai che poi una volta si palesi davvero. Ironie a parte, la vicenda che riguarda Alfredo Cospito è maledettamente seria. In ballo c’è, innanzi tutto, la vita di una persona. «In un paese civile non possiamo far morire un detenuto», ha detto subito l’avvocata D’Agostino. Che ha poi immediatamente sgomberato il campo da un altro cavallo di battaglia utilizzato da chi invece è a favore del provvedimento: «C’è chi ha parlato di ricatto violento, ma cosa c’è di meno violento di uno sciopero della fame», fa notare D’Agostino.Va ricordato, a onor di verità, che Alfredo Cospito è stato condannato al 41-bis per un attentato che non ha provocato né morti né feriti, considerato però strage politica. Reato previsto dall’articolo 285, che non è stato applicato né per le stragi di Capaci e via D’Amelio, quelle dei mafiosi, che per quella della stazione di Bologna. Li si vede perfino in tv, questi ultimi. «Il caso di Cospito ha reso evidente quanto sia anacronistico visto che era previsto per impedire i rapporti con l’esterno. Lo stesso parere del Procuratore Generale, evidenzia in un passaggio, nella motivazione dell’ordinaza che ha rigettato la regola, come in realtà è fondato il sospetto che sia stato isolato il “pensiero sovversivo” piuttosto che i collegamenti con l’esterno». Giuseppe Mosconi, Antigone Veneto: «Si preferisce riaffermare con forza l’autorità di fronte alla vita di una persona. Il 41bis ha come unico scopo quello di affliggere le persone, non c’è nessuna intenzione di recuperare. C’è l’abbandono dell’idea di rieducazione perché questa non può esserci se c’è il carcere a vita o non ci può essere se c’è un regime che annulla qualsiasi risorsa di carattere rieducativo. L’isolamento si può conseguire in qualsiasi carcere». 

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Pubblicato da: Redazione Cobas e Cesp Veneto
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