Inizio 5 Discussione 5 Lo SmartPhone a scuola

Lo SmartPhone a scuola

da | 5 Set 2025 | Discussione, Primo piano

di Piero Bernocchi (da cobas-scuola.it)

La decisione del ministro Valditara di vietare a scuola l’uso degli smartphone in classe, in combinazione con la polemica sempre-verde sulla “nefasta” influenza degli smartphone/social sui giovani (ma anche sui meno giovani, sottolinerei nel caso), ha riacceso una vivace discussione nella parte di società attenta al ruolo della scuola nella formazione delle nuove generazioni, e in primo luogo tra i docenti e le famiglie con figli/e in età scolare. Di per sè il provvedimento sembra di elementare buonsenso: se devi seguire una lezione non puoi trastullarti con lo smart, se devi fare un compito in classe o rispondere a domande didattiche non puoi farlo usando Internet. E anzi, questa decisione arriva casomai tardi a livello internazionale , visto che (dati del Global Education Monitoring/UNESCO) a fine 2024 ben 79 paesi avevano già adottato il provvedimento.  Quello che stona è il fatto che il provvedimento è stato accompagnato dal plateale tentativo del ministro di caricare la decisione di un impatto educativo “epocale”, sostenendo che il provvedimento servirà a dimostrare ai/alle ragazzi/e in età scolare quanto sia dannoso l’abuso dello smart (e magari anche quello dei social), da una parte contribuendo a “risanarli” dagli effetti “droganti” del mezzo e dall’altra dando sfoggio di un presunto rigore didattico-educativo e di un ritorno alla “scuola seria e impegnativa” che Valditara e il governo in generale si piccano di ben predicare, razzolando poi male.

Certo, vi è oramai un consenso diffuso sul fatto che un uso smodato degli smartphone (come dei social e della “vita in Rete”) provochi a tanti/e giovani ansia, deficit di apprendimento e cognitivo, carenze relazionali e difficoltà di conciliare la vita virtuale da smart/social con quella reale, nonchè una dipendenza dal “drogaggio informatico” spesso pesante e alienante. Ma sostenere che questa condizione possa essere esorcizzata con una “astinenza” forzata nelle 4-5 ore scolastiche giornaliere è pura retorica nonchè un tentativo smaccato di captatio benevolentiae nei confronti delle famiglie: soprattutto se non si considerano le varie e profonde ragioni della fascinazione che smart/social esercitano non solo sui giovani ma anche su individui che, rispetto ai “nativi digitali”, dovrebbero essere immuni nei confronti del “contagio”, avendo effettuato il percorso educativo quando di smart/social non vi era traccia.

leggi tutto qui

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.eu

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

Categorie

Archivi

Shares
Share This