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RETROMARCIA per il Liceo Made in Italy e fiasco nei Tecnici 4+2

da | 11 Dic 2024 | Cobas scuola di Padova, Discussione, News

di Beppi Zambon

Il Liceo Made in Italy, folgorante proposta nazional-popolare del ministro Valditara (e Meloni), non è mai decollato nonostante la fanfara mediatica di accompagnamento. Non è stato gradito dagli studenti, dalle famiglie, dagli insegnanti e dagli stessi dirigenti che hanno ‘faticato’ a promuoverlo.
Nelle pagine di questo sito lo abbiamo smontato più volte al fine di mostrarne l’approssimazione, l’incongruenza e la concorrenza sleale con il Liceo delle Scienze Sociali, destinato secondo il Ministero a scomparire. Invece quest’ultimo è apprezzato nelle scelte degli studenti e famiglie e conseguentemente in costante ascesa per numero di adesioni.

Ora, quasi alla cetichella, il Governo per tramite di un emendamento governativo sembra è deciso di fare marcia indietro, quanto meno sull’automatismo che riduceva una classe del Liceo Economico Sociale al formarsi di una classe del Made in Italy.

La retromarcia è contenuta in un emendamento al decreto Pnrr, approvato in Commissione, che è approdato ieri alla Camera e segnala la vittoria per le centinaia di istituti e insegnanti che avevano fatto un appello al Ministro contro l’annunciata erosione del liceo economico-sociale (Les): per una volta il Governo non ha fatto orecchie da mercante.

In verità il deputato leghista Rossano Sasso, primo firmatario dell’emendamento, sostiene che sarebbero venute meno «le preoccupazioni di ordine finanziario, perché viene dimostrato che le tipologie di docenti necessarie sono già parte degli organici del ministero». Non sia mai che le linee guida ministeriali, tutte volte al favorire la formazione professionalizzante e la famelicità imprenditoriale di lavoro non pagato (PTCO), vengano disattese (e con esse l’operato governativo).

Una discrasia tra domanda e offerta formativa, per restare nella modalità mercantile di intendere e praticare l’istruzione propria del Governo, che viene evidenziata anche dal fiasco ottenuto dalla proposizione/trasformazione del percorso formativo degli Istituti Tecnici e Professionali in modalità 4+2.
Sono state poche (172 secondo il MIM) le scuole che si sono offerte di sperimentare l’avvio di una classe ma infime, rispetto le aspettative, le adesioni degli studenti.

 

 

Pubblicato da: Redazione Cobas e Cesp Veneto
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Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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