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CARTA DOCENTI PRECARI

da | 12 Giu 2024 | Autodifesa, Cobas Scuola, Cobas scuola di Padova, News, Proposte

di Cobas Scuola del Veneto

PORTIAMO A CASA 5 sentenze di riconoscimento del diritto di ricevere la CARTA DOCENTI anche per gli insegnanti precari. Non è una novità in assoluto, bensì la conferma di quanto sostenuto dal nostro e altri sindacati e acclarato da molti Giudici del Lavoro. Così 5 insegnanti, con diversi anni di precariato, hanno visto riconosciuto il diritto di ottenere la CARTA DOCENTI, ricaricata di 1.500€ (500€ per ciascun anno di servizio). Le pronunzie sono state del Tribunale di Vicenza e di quello di Padova col patrocinio dell’avv. Andrea Passini. Rimaniamo in attesa che il Ministero adempia ai suoi obblighi per brindare adeguatamente.
Chi fosse interessat* a ricorrere ci contatti via email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.it

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: perunaretediscuole@cesp-cobas-veneto.eu

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina
Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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