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CATTEDRA INCLUSIVA, SOSTEGNO, L.104/92. DISCUTIAMONE.

da | 16 Feb 2024 | Discussione, Materiali, News, Senza categoria, Webpress

di Davide Viero*

Pubblichiamo qui le considerazioni finali di Davide Viero nella disamina sulla Proposta di Legge di modifica dei ruoli nell’ insegnamento in presenza di disabilità crtificate. Una proposta che porta illustri firme della pedagogia. Un lavoro puntuale, quello di Davide, che recupera l’ambito complessivo della disabilità, per poi esaminarre le funzioni e il ruolo specifico dell’insegnante. Buona lettura. G.Z.

Ulteriori considerazioni
Chi a scuola ci lavora, sa quanto sia vituperata la disabilità. Ma non dalla scuola, bensì dalla Sanità pubblica. Tempi biblici per le certificazioni, che a volte fanno perdere mesi di insegnanti aggiuntivi per la classe; percorsi di cura e riabilitazione quasi impossibili e di facciata, mai incisivi perché sporadici; rotazione del personale a causa di contratti brevi e lavori a progetto, il che impedisce l’instaurarsi della relazione tra paziente e specialista, che è fondamentale per un percorso positivo; e ancora, concentrazione dei poli sanitari in pochi centri lontani dalle periferie per ragioni di spesa, con impossibilità e disagi per ragazzi già in seria difficoltà e con famiglie costrette a spostarsi per chilometri o a rinunciare alle cure; impossibilità dell’accesso a cure gratuite e dunque esclusione per chi non può permettersi il pagamento di centri privati; la riduzione del servizio sanitario per la disabilità a un mero procedimento burocratico/certificativo, senza possibilità di cura e riabilitazioni degne di questo nome; la totale assenza dei Servizi ULSS in sede GLO (il nuovo PEI rende legali queste assenze, dato che è valido anche se redatto dalla sola scuola) e nell’accompagnamento degli insegnanti nel loro lavoro con alunni diversamente bisognosi. Nella scuola, le uniche criticità che si riscontrano sono le difficoltà o i dinieghi nel supplire – per mancanza di fondi da parte delle scuole – i docenti di sostegno ammalati, con gravi disagi di tutti gli alunni della classe; i ritardi a inizio anno nella nomina degli insegnanti di sostegno e alcune zone d’ombra nell’assegnazione alle scuole delle cattedre di sostegno in relazione alle ore richieste in sede GLO.

Oggi si riscontra la netta separazione dell’ambito sanitario da quello sociale e si vorrebbe far rientrare la disabilità nel solo ambito sociale rinunciando al primo, in quanto ritenuto stigmatizzante, come ci dicono il Capability approach, l’Index per l’inclusione[3] e la stessa PDL. Le cose invece cambieranno solo quando l’aspetto sociale si compenetrerà a quello medico, secondo lo spirito della 104/92. Se infatti mi mancano le braccia, avrò il mio bel da fare a legarmi le scarpe, così come nell’abbracciare. Il sociale non può esistere senza un corpo (senza scomodare Husserl e tutta la fenomenologia) e smascherare l’impostura di un lassez-faire a livello sociale – praticato solo perché costa meno a uno Stato imperniato su certi modelli economici, oltre ad essere confermativo dello status quo, nonostante la retorica affermi il contrario – è ormai un imperativo per chi si è emancipato.

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