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SOSTEGNO: insegnanti NON tappabuchi

da | 23 Gen 2023 | Autodifesa, Cobas Scuola

L’idea di approfondire la delicata questione dell’utilizzo – inappropriato – dell’insegnante di sostegno come sostituto in caso di assenza momentanea o prolungata di un altro docente nasce dalla ormai constatata dilagante tendenza a un uso sempre più creativo di questa figura professionale, di fatto considerata una specie di jolly da impiegare per coprire l’atavica penuria di risorse e personale nella scuola italiana.

in allegato il vademecum

Succede soprattutto durante le prime settimane di scuola, quando l’organico non è ancora al completo, ma assai spesso ormai anche in corso d’anno. Non sempre si trovano docenti che abbiano messo a disposizione ore in più per le supplenze, e anche l’utilizzo di insegnanti di potenziamento per le supplenze fino a 10 giorni a volte non è un’opzione facilmente percorribile. Ma soprattutto, quasi mai la singola scuola ricorre a supplenti temporanei esterni, di cui potrebbe avvalersi per garantire l’attività didattica anche per periodi brevissimi, ma che poi dovrebbe remunerare con fondi propri. In caso di assenza di insegnanti curriculari i dirigenti (o addirittura, spesso senza averne neppure la facoltà, i loro collaboratori a vari livelli) tendono dunque ad affrontare l’“emergenza” in maniera assai creativa.

La prima soluzione che di solito si prospetta, a discapito di qualsiasi criterio di sicurezza, è quella di smembrare la classe e disseminare gruppi di studenti nelle aule, già stipate al massimo, laddove si trovino insegnanti disponibili ad accoglierli. Ma non sempre ciò è possibile, anche perché spesso i docenti non sono particolarmente propensi ad accettare un’imposizione che comporta un notevole carico di responsabilità in più, oltre alla difficoltà di riorganizzare la lezione in presenza di un gruppo classe eterogeneo e temporaneo. Per cui, in assenza di docenti di potenziamento o di personale con ore eccedenti disponibili per le supplenze, la terza scelta diventa inevitabilmente l’insegnante di sostegno.

Diciamo subito che l’utilizzo dell’insegnante di sostegno come tappabuchi nella stragrande maggioranza delle evenienze che purtroppo si verificano in maniera massiccia nelle nostre scuole è sbagliato sotto il profilo didattico e pedagogico ed è illegittimo sotto quello giuridico. Ne spieghiamo di seguito le motivazioni, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza di chi si trova coinvolto in tale pratica illegittima e lesiva del diritto allo studio delle allieve e degli allievi con disabilità e offrire uno strumento utile per porre un argine a questa inaccettabile modalità di gestione del personale con la scusa di un’“emergenza” che in realtà dura tutto l’anno.

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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