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dove i DOCENTI sono TUTTI ESPERTI.

da | 18 Ago 2022 | Materiali

dove i DOCENTI sono TUTTI ESPERTI

di Beppi Zambon

Dopo 20 anni – abbondanti – di vacche magre per gli stipendi del personale della scuola , con esclusione dei dirigenti scolastici ed amministrativi, così come abbiamo spesso sottolineato, abbiamo cercato di individuare chi – quale partito o leader, la spara più grossa in questa anticamera elettorale.
Senza sorpresa, notiamo che le differenze sono minime: tutti si sono accorti che siamo precipitati non solo in fondo alla scala europea in quanto a riconoscimento economico, ma anche che nel corso di questi anni abbiamo perso nel potere d’acquisto reale rispetto a 20 anni fa. Caso unico in Europa.
E gli insegnanti e il personale tutto, brontolando, mugugnando e ruminando, se la sono mangiata.
Mangia ‘sta minestra o salta dalla finestra?!
Si perchè i dati material sono ancor più crudi: tutto quello che ci dicono le statistiche sull’ammontare e il potere d’acquisto degli stipendi erogati nella scuola è calcolato sul personale in ruolo, quello fisso. Tutti noi sappiamo che oltre il 20% del personale scolastico è precario, con uno stipendio fermo, anno dopo anno, a quello base, d’ingresso, decurtato dei mesi estivi non contrattualizzati. Una schifezza, un insulto, una merda voluta, studiata e permessa dalla ‘governance della scuola pubblica’ di cui fanno parte a pieno titolo tutti i sindacati istituzionale, senza alcun reale distinguo.
Il personale della scuola è stato incapace di ribaltare questa situazione per una miriade di motivazioni, nessuna delle quali assolutoria in sè della oggettiva passività riscontrata in questi 20 anni nel mondo della scuola.
Ora ci/vi promettono mari e monti, sventolando all’orizzonte l’obbiettivo minimo del raggiungimento della media retributiva europea e come massimo 500€ mensili di aumento: promesse di marinaio?
No panzane elettorali: siamo un milione di dipendenti/elettor*, con al seguito le relative famiglie. Un bel potenziale.
Quello che c’è di reale sono un contratto scaduto da 2 anni per il quale sono stati stanziati fondi per poco più di 100€ a testa, con gli arretrati dovuti decurtati di oltre il 50%.
Se non vi basta, ecco qui, con l’ultimo decreto – quello del docente esperto, per capirci – stratificano il personale in maniera strutturale, in modo extra contrattuale, creando uno stabile e discrezzionale cerchio di ‘esperti’ attorno al dirigente, una massa di personale stabile ma ricattabile, un ventaglio di reclute questuanti e in semi-schiavitù didattica.
Se la misura non vi sembra colma, vi ricordo che dai primi anni 90 esiste già un differente trattamento economico tra persone che svolgono le stesse mansioni nella scuola e sono tutt* dipendenti dello Stato: la differenza stipendiale tra insegnanti della Regione Trentino Alto Adige e quella del resto d’Italia ammonta a circa 500€, senza che alcuno – se non voci dal sen fuggite, come le nostre – abbia avuto nulla di che dire.
Un bel precedente per chi auspica o esige l’Autonomia Regionale Differenziata per la scuola, e farla diventare un mercato delle vacche, con tutto il rispetto che va dato a questi incolpevoli animali. Con una ‘governance economico-sociale’ che ha fatto dei ‘bonus’ un metodo per tappare falle o rispondere alle emergenze che, via via, si presentano, è la possibilità dietro l’angolo elettorale.
Se non basta, guardiamoci attorno.

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

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Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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