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23 settembre. In piedi popolo dell’acqua!

da | 16 Ago 2022 | Materiali

In piedi popolo dell’acqua!

di Alex Zanotelli

È da vent’anni che il grande movimento popolare in difesa della gestione pubblica dell’acqua ha posto al centro del dibattito pubblico questo bene così prezioso e scarso. Lo ha fatto con la stesura della Legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua che ha ottenuto oltre 500 mila firme. E poi con il referendum del 2011 che ha portato 26 milioni di italiani a votare perché l’acqua esca dal mercato e perché non si faccia profitto sull’oro blu. Questo è stato ed è un grande movimento che ha fatto politica dal basso. Purtroppo la politica dei partiti è stata sorda a questo grido e non è stata capace di trasformare la Legge di iniziativa popolare in Legge dello Stato. È mai possibile che così tanti senatori e deputati non siano stati capaci di leggere i segni dei tempi? È mai possibile che sia stata la finanza ad accorgersi dell’importanza dell’acqua e a quotarla in Borsa a Chicago?

Spero che almeno oggi, davanti a quanto sta avvenendo nel nostro Paese e nel mondo, i politici si accorgano dell’enorme sbaglio fatto rifiutandosi di ripubblicizzare l’acqua. Il disastro ecologico che porta a una grave crisi idrica è oggi sotto gli occhi di tutti. Piove sempre di meno, sui monti nevica sempre di meno, i ghiacciai si sciolgono, i fiumi sono ridotti a rigagnoli. La siccità diventa sempre più una drammatica realtà e ormai si va al razionamento della risorsa idrica. E siamo solo agli inizi del disastro.

Secondo il World Resorces Institute, l’Italia nel 2040 avrà meno del 50% di disponibilità idrica. Ciò significa che non ci saranno abbastanza risorse per l’irrigazione dei campi, che si ridurrà l’energia prodotta dagli impianti idroelettrici, che in estate spesso dovranno venir programmate interruzioni nel servizio di acqua potabile per la collettività. Non è solo l’Italia ad avere sempre più sete, ma l’intero Pianeta. Non dimentichiamoci mai che di tutta l’acqua che c’è sul nostro Pianeta, solo il 3% è potabile. È un bene preziosissimo ma scarso. Siamo tutti profondamente interpellati da questa drammatica crisi idrica che ci attanaglia, per cui dobbiamo tornare a urlare, a gridare in difesa nella gestione pubblica dell’acqua.

Ma dobbiamo essere capaci, in questo periodo di grave crisi climatica, di legare strettamente la lotta per l’acqua a quella del clima. Per questo ritengo importante un’alleanza con i giovani Fridays For Future (FFF) e con Extinction Rebellion (XR). Per questo dovremmo scendere in piazza con i giovani e gli studenti per lo sciopero generale del 23 Settembre. In un momento come questo di grave siccità in Italia e nel mondo, dobbiamo esigere che alla Conferenza delle Parti (COP27) prevista dal 7 al 10 Novembre prossimo a Sharm el-Sheikh (Egitto) si affronti seriamente il tema. È scandaloso che alla COP26 tenutasi a Glasgow (Scozia) non se ne sia proprio parlato. L’acqua è la prima vittima del disastro ecologico e a pagarne le conseguenze sarà il Sud del mondo. Questo è inaccettabile perché l’acqua, come afferma papa Francesco, è «un diritto umano, essenziale, fondamentale e universale». Mai come oggi questo diritto è minacciato. In piedi popolo dell’acqua!

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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