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La Rete delle scuole ristrette al Lingotto – CESP

da | 25 Mag 2022 | Proposte

La Rete delle scuole ristrette al Lingotto

di Anna Grazia Stammati

Anche questa edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, svoltasi a soli sei mesi di distanza dalla precedente, si è dimostrata molto interessante nei contenuti generali e importante per la presenza in più giornate e in più spazi del CESP- Rete delle scuole ristrette, in un Lingotto che ha visto un’affluenza da record con circa 169.000 presenze, in uno spazio in cui i libri si toccano, si “ascoltano”, si commentano di fronte ad un pubblico che segue, critica e sceglie dal vivo. Insomma, quella del Lingotto non è una semplice fiera editoriale, come dimostrano anche le giornate seminariali organizzate dal CESP -Rete delle scuole ristrette che, grazie alla collaborazione con Maria Giulia Brizio del Salone del Libro, è riuscito a far “adottare” in carcere e a far entrare in maniera diffusa, negli istituti penitenziari, scrittori contemporanei che si confrontano con gli studenti “ristretti”, attraverso il progetto più antico del Salone.

Carcere: il potere della cultura.

Dieci anni con lo sguardo “di dentro”, è stata una tre giorni di seminari e di incontri in cui la Rete, con il patrocinio di Mauro Palma, Garante nazionale delle persone private della libertà personale, ha aperto un confronto su più livelli: ragionando sul senso, sullo stato e sulle prospettive dell’istruzione in carcere a dieci anni dalla costituzione della Rete e del DPR 263/2012, istitutivo della nuova istruzione degli adulti; riflettendo sull’esecuzione penale attraverso il doppio sguardo dei docenti, degli studenti ed ex studenti “ristretti”, presenza costante e propositiva negli incontri della Rete; interloquendo con l’amministrazione penitenziaria e dell’istruzione, intervenute con più figure istituzionali; dialogando con gli organi di garanzia dei diritti delle persone private della libertà personale; presentando percorsi laboratoriali di didattica e formazione interattiva (la biblioteca quale luogo primario di autoapprendimento/autoformazione e lo spazio teatrale quale “spazio-altro” di riconoscimento, ricostruzione e rappresentazione del sé, da parte dei ristretti) anche nei possibili risvolti occupazionali; rappresentando sul palco live del padiglione Oval lo spettacolo Leisure –Tempo Libero, anteprima dello spettacolo Tempo Libero in programma al 65° festival dei 2 Mondi di Spoleto a luglio 2022, frutto della compagnia #SIneNOmine, direttore artistico Giorgio Flamini docente nella Casa di reclusione di Maiano-Spoleto; partecipando al progetto Adotta uno scrittore (il progetto più antico del Salone) che ha aperto le porte degli istituti penitenziari di sette regioni; raccontando al pubblico del Salone, intervenuto numeroso al seminario “Educare alla lettura in carcere”, la lettura fondata sull’uso esperto della biblioteca e sul nuovo strumento del “racconto bibliografico”.

Le giornate, coordinate da Anna Grazia Stammati (docente nei percorsi di istruzione nelle carceri e Presidente CESP), si sono contraddistinte per i numerosi interventi di studenti ed ex studenti “ristretti”, sei in presenza e cinque collegati online. Di questi ultimi, quattro sono intervenuti dalla Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso con un collegamento reso possibile dalla sinergia tra amministrazione penitenziaria, area educativa e docenti, dimostrando che in carcere le nuove tecnologie possono essere intelligentemente utilizzate. Il quinto studente, un detenuto con ergastolo ostativo, è intervenuto da Napoli, in collegamento dall’abitazione di un docente della Rete, che lo ha accolto per terminare gli studi universitari, e grazie ad un magistrato di sorveglianza che ha creduto nel percorso intrapreso. I sei studenti in presenza sono intervenuti da Napoli, Milano, Spoleto, sottolineando come la scuola in carcere, i percorsi di lettura, gli spazi della biblioteca e del teatro, abbiano permesso loro di diventare altre persone da quelle che erano entrando in carcere, in un percorso di autodeterminazione e non di semplice “rieducazione e trattamento”. Dal confronto con i detenuti è nata la necessità di rivedere l’impegno delle due amministrazioni, penitenziaria e dell’istruzione, nell’accompagnamento del detenuto verso e oltre il fine pena, per perseguire realmente una concreta risocializzazione, evitando la drammatica ricaduta nella recidiva.

Molti gli elementi positivi nelle tre giornate, con interventi istituzionali che hanno aperto nuove prospettive, a partire dall’intervento di Daniela de Robert (Collegio del Garante nazionale delle persone private della libertà) che ha confermato il sostegno dell’Ufficio del Garante per la centralità dei percorsi di istruzione e culturali nell’esecuzione penale. Nell’intervento della Segretaria Generale della Cassa delle Ammende, Sonia Specchia, sono poi emerse concrete possibilità di stabilizzazione lavorativa dei detenuti nelle carceri, a partire dalla sperimentazione del CESP presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, con il progetto Biblioteche innovative in carcere (coordinatore scientifico Luisa Marquardt della Cattedra di bibliografia e biblioteconomia dell’Università Roma Tre) che ha permesso di collocare al lavoro cinque detenuti formati come “operatori di biblioteca”, prospettando l’estensione di tale possibilità in tutte le carceri. Importante in tale direzione l’intervento del professor Franco Prina (professore ordinario di sociologia giuridica e della devianza presso l’università di Torino-Presidente della CNUPP -Conferenza Nazionale dei Poli Universitari Penitenziari), che ha proposto un incontro per definire un comune intervento nelle carceri tra CESP e CNUPP per quella Terza missione dell’Università, la promozione di una interazione carcere-società. A nome del Direttore Generale degli Ordinamenti del Ministero dell’Istruzione, Fabrizio Manca, è intervenuta Serena Caruso Bavisotto, dell’USR Piemonte, e a lei i docenti hanno chiesto di poter rappresentare in un incontro con il Direttore generale i nodi ancora irrisolti dell’istruzione adulti. Presente anche Silvia Pirro di Compagnia di San Paolo, intervenuta con Franco Carapelle (Associazione Teatro e Società di Torino) che ha presentato al CESP e alla Rete la sua esperienza di teatro in carcere, frutto di 30 anni di attività nella Casa circondariale di Genova Marassi.

Nello spazio pomeridiano della prima giornata si è svolto un approfondito confronto tra i docenti della Rete (che hanno descritto le “criticità” ancora fortemente presenti) e gli studenti ed ex studenti “ristretti, che hanno posto in maniera forte il problema del reinserimento dei detenuti nei territori di provenienza, e le difficoltà di una istituzione che non riesce a dare seguito a quel principio di risocializzazione che dovrebbe essere l’elemento qualificante del dettato costituzionale. Tale problematica ha aperto la seconda giornata del seminario, alla presenza del Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana/Umbria, Giampaolo D’Andria (in rappresentanza anche del Provveditorato del Piemonte-Liguria-Valle D’Aosta) e, per lo stesso PRAP, della responsabile dell’Ufficio Detenuti e Trattamento, Angela Venezia. Il Provveditore D’Andria, al quale sono stati affidati l’intervento iniziale e quello conclusivo, ha partecipato al dibattito tutta la giornata, apprezzando in particolare l’intervento della dirigente scolastica Alessandra Tugnoli dell’IIS “Soleri-Bertoni”, che ha offerto un quadro puntuale dei percorsi di istruzione nelle carceri e del precario equilibrio che li caratterizza, in relazione alla durata dei corsi, all’organico, alla figura del docente; così come quello di Elena Zizioli (prof.ssa associata di Pedagogia Generale e Sociale-Dipartimento di Scienze della Formazione – Università “Roma Tre”) che ha rimarcato l’importanza in carcere dei percorsi identitari femminili, con una riflessione su quale genere di insegnante occorra, contrastando derive burocratiche e aziendalistiche. Da segnalare, poi, accanto a quello di Angela Venezia, che segue da anni l’esperienza del CESP e della Compagnia #SIneNOmine, l’intervento della Coordinatrice dell’ area educativa di Rebibbia NC, Pina Boi, che ha evidenziato il ruolo nelle attività di reinserimento dei detenuti. Il Provveditore ha poi assistito allo spettacolo di Giorgio Flamini, Leisure della Compagnia #SIneNOmine, ispirato a Il castello dei destini incrociati e Le città invisibili di Italo Calvino, con gli attori “ristretti” della Compagnia #SIneNOmine e Virginia Aprile, attrice della scuola di arte drammatica “Sergio Tofano” di Torino, che ha partecipato a numerosi progetti con la sezione carceraria di Saluzzo.

Ancora segnata dalla presenza degli studenti “ristretti” , si è svolta la terza giornata al Salone, in cui il CESP è stato ringraziato dagli organizzatori dal palco dell’Arena Bookstock, per la collaborazione con il Salone Internazionale del Libro per la partecipazione dei docenti della Rete di sei regioni ad Adotta uno scrittore . Significativa la vibrata protesta di uno degli scrittori del progetto Adotta uno scrittore in carcere, Daniele Mencarelli, che ha invitato i presenti a non offrire, nella restituzione delle esperienze svolte negli istituti penitenziari, una visione edulcorata di un mondo che è fatto, in realtà, di aspre contraddizioni, di forti limiti alla libertà interna, di sostanziale privazione dei mezzi attraverso i quali poter riscattare il proprio percorso. Infine, ancora presenti come CESP ad Educare alla lettura in carcere, gli ex studenti “ristretti” hanno sottolineato l’importanza di potenziare l’educazione alla lettura in carcere e Luisa Marquardt che ha presentato il progetto Biblioteche innovative in carcere, sull’uso della biblioteca come ambiente di apprendimento trasformativo, che svolge da sei anni con il CESP e Roma Tre, nella Casa Circondariale di Rebibbia NC, che ha illustrato gli esiti del “racconto bibliografico”. La terza giornata si è poi conclusa con la partecipazione della Rete a BUON COMPLEANNO ADOTTA UNO SCRITTORE, con Fabio Ferrero e Giusi Marchetta, proiezione del video documentario che racconta i vent’anni di Adotta uno scrittore, e la presentazione delle sei “video pillole” di Si fa presto a dire adotta, che raccontano l’edizione appena conclusa attraverso la voce dei protagonisti. Anche nel video documentario e nelle video pillole, il CESP è stato citato più volte quale associazione che ha collaborato con il Salone per la realizzazione del suo progetto più antico.

Così i docenti si sono salutati e dati appuntamento dal 7 al 9 luglio al Festival dei Due Mondi di Spoleto, per la VII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, con la mostra Je est un autre, lo spettacolo della Compagnia #SineNOmine e il seminario Io è un altro.

Anna Grazia Stammati

(Presidente CESP)

Roma, 24 maggio 2022

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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