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INFANTILISMO BELLICISTA

da | 23 Mar 2022 | Materiali

Proponiamo qui di seguito la parte centrale delll’articolo di P. Bevilacqua apparso sull manifesto del 23.03.22 che ci sembra sia brillantemente chiaro rispetto alla propaganda, alle pantomine, all’idiozia in cui moltissimi sono caduti o stanno scivolando. E’ inutile richiamare la Costituzione quando se ne fa strame giorno dopo giorno. Crediamo sia urgente ottenere un cessate il fuoco e
si superino gli ostacoli che si frappongono ad una concreta trattativa. Una mediazione che non può essere gestita che da un soggetto ‘neutro’. Sia esso la Cina, il Vaticano, la UE, l’India, il Giappone non certo la Turchia e Israele. Pensiamo che tutta la ‘società civile contro la guerra’ dovrebbe dare fiato e forza alla proposta di Alex Zanotelli e Luca Casarini di promuovere una presenza di intermediazione civile – magari europea – attrverso quel treno che, qui da noi, potrebbe partire da Palermo per arrivare a Kiev, Leopoli o dove è possibile, raccogliendo per strada chi vuole concretamente dar vita ad un percorso che riconquisti un po’ di pace. Ben altro dalle tifoserie di vario genere.
G.Z.

INFANTILISMO BELLICISTA

di Piero Bevilacqua da ilmanifesto.it

E’ davvero difficile non rimanere sbalorditi di fronte all’infantilismo bellicista del ceto politico italiano, gonfiato da una campagna mediatica attiva 24 ore su 24, che non si era mai vista nella storia della Repubblica. Una fanfara propagandistica così totalitaria e faziosa da guastare perfino il dolore per la martoriata popolazione ucraina che sopporta la sciagura per niente mediatica della guerra. Il servilismo filo-atlantico non aveva mai toccato queste vette e si fa fatica a capire perché.

Certo l’Italia ha subito per quasi quattro secoli il dominio dello straniero e si comprende che è nei cromosomi delle sue classi dirigenti l’attitudine alla subordinazione. Ma ora continuare a piegare la testa agli ordini della Nato a guida Usa equivale a una cecità suicida di portata strategica così evidente da sbalordire.
Siamo con ogni evidenza di fronte a una incapacità dell’Italia e dell’Europa di far valere i propri interessi, che sono interessi di pace, ma che ora arriva all’autopunizione. I governi europei hanno avuto una grande occasione all’indomani del crollo dell’Urss, potevano essere i protagonisti di un nuovo ordine mondiale multipolare, attirando nella propria orbita la Russia, costringendo gli Usa ad accettare la fine della guerra fredda e ridimensionare la Nato, prendendo atto dei nuovi grandi attori che entravano in scena:Cina, India Brasile.

E’ singolare come si dimentica che gli Usa per tutti gli anni ’90 e oltre hanno fatto affari con la Cina, che comprava a getto continuo titoli dell’ingente debito pubblico americano e spediva merci a buon mercato alimentando l’perconsumo e tenendo a bada l’inflazione. Quindi la Cina non poteva essere un nemico. Il fantasma della guerra fredda bisogna rimetterlo in piedi altrove. L’espansione a Est della Nato che insidiava gli interessi dell’Europa non è stata minimamente contrastata dai governi del Vecchio Continente, anzi hanno sempre accettato la versione americana in ogni conflitto locale, imponendo sanzioni che ci danneggiavano, ignorando per pochezza politica le necessità di sicurezza della Russia, uscita umiliata dalla disfatta del ’91.

E’ evidente che l’Unione europea, diretta da ragionieri occupati dai calcoli finanziari per realizzare l’austerità economica, non ha mai alzato gli occhi sullo scenario internazionale degli ultimi 30 anni, se non per ubbidire alla Nato e infilarsi in tutte le sue guerre per trarre qualche piccolo vantaggio. Priva di ogni visione strategica, ora che si ritrova la guerra in casa manda strepiti infantili e rispolvera toni bellicistici d’antan.

Ascoltare gli impegni di riarmo del cancelliere Scholtz evoca le pagine più buie segnate dalla Germania nel ‘900. Quanto a noi italiani, che avremmo un potere contrattuale enorme nei confronti degli Usa, con la Penisola diventata una portaerei americana nel cuore del Mediterraneo, trascuriamo che la nostra appartenenza all’Allenza ci costringere da decenni a stare su vari fronti di guerra, in violazione della Costituzione, a dilapidare somme ingenti in armamenti: nel 2021 il nostro governo ha programmato 12 miliardi di nuove spese. Risorse che potremmo spendere per vaccinare i poveri lasciati senza cure nei vari angoli del mondo anziché bombardarli.

Ci chiediamo: di fronte a queste scelte che senso ha aver varato il Pnrr-Next Geneneretion? Siamo mobilitati per cambiare il nostro modello di sviluppo, approntare risposte al riscaldamento climatico, affrontare quella che si presenta come la più imprevedibile delle sfide che l’umanità abbia mai avuto di fronte, e noi dobbiamo inseguire le ambizioni geopolitiche degli Usa?

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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