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TROLL, la disinformazione regna sovrana

da | 19 Mar 2022 | Materiali

L’ultima fake che – pensiamo – ha colpito tutt* è quella relativa al bombardamento del teatro di Mariupol, che ha occupato i titoli di testa di tutti i media per un paio di giorni. Un bombardamento che oltre ad averlo mezzo distrutto aveva causato la morte di 145 persone tra cui molti bambini, secondo le fonti ucraini. Bene è di ieri la smentita ufficiale: siamo felici per le scampate morti annunciate. Questa è solo l’ultima fake ma ci da la misura di quanta manipolazione informativa subiamo.
Proponiamo qui di seguito alcune considerazioni di Gian Luca Atzori sinologo e giornalista freelance, è direttore tecnico e amministrativo di China Files: ne consigliamo la lettura integrale
. G.Z.

TROLL, la disinformazione regna sovrana

di Gian Luca Atzori, da iltascabile.com

La macchina di disinformazione dei troll russi e dell’IRA ha avuto un innegabile impatto e ha proseguito la sua ascesa finché non si è scontrata con la pandemia. Allo stesso modo, con l’avvento del Covid, anche i partiti italiani e europei legati all’IRA hanno subito forti contraccolpi. Le fabbriche dei troll sono responsabili dell’inquinamento dell’informazione sulla pandemia, causa di diffusione di numerosi complotti di cui ognuno di noi ha sicuramente sentito parlare negli ultimi due anni. Uno fra tutti i rischi della tecnologia 5G e i suoi legami con il Covid. Un’importante studio europeo li ha rilevati e approfonditi. Tra questi emerge il caso della rivista russa Geopolitica.ru, della quale sono stati analizzati oltre 250 articoli che ridicolizzavano i vaccini e le risposte al Covid. Articoli ricchi di notizie inventate volte a vantare i successi di Putin, sabotare gli interessi occidentali e screditare istituzioni internazionali, “ricondivisi sistematicamente in italiano, spagnolo, inglese, olandese, russo”. “I vaccini funzionano, ma anche le bugie”, continua il report: “un coro di false pretese e teorie della cospirazione sui vaccini ha messo a rischio le vite di migliaia di persone, nel mondo e in Russia”. La previsione del report si è infatti avverata. La stessa popolazione russa ha subito un fortissimo contraccolpo dalla disinformazione sistematica. Nonostante il vaccino domestico, lo Sputnik, a oggi la Russia ha un tasso di vaccinazione inferiore di 10 punti percentuali rispetto alla media globale e di 30 punti rispetto all’Italia.

Ad oggi, gli effetti di un decennio di disinformazione dell’IRA sono ancora presenti nella politica e sui media europei. Lo vediamo nelle giravolte dei senatori sulla stampa che fino a ieri “sognavano Putin”, o nei migliaia di post social degli ultimi giorni. Dalle indagini di Twitter e di numerose istituzioni governative e di ricerca, sono emersi circa 9 milioni di Tweet legati all’IRA e volti a influenzare l’agenda Ucraina nel periodo 2010-18. Secondo gli studi sulla “Trollfare russa” di Doroshenko e Lukito pubblicati su International Journal of Communication, l’impatto di tale propaganda è stato sottovalutato e denota una nuova forma di “hybrid warfare”. L’ultima pericolosa fake news del Cremlino, emersa nelle ultime ore, riguarda il voler accusare l’Ucraina di possedere laboratori di armi batteriologiche. Un’ipotesi avallata anche da Pechino nel 2021. Tutt’ora i giornalisti dal fronte sono sottoposti a una quantità di notizie false e propagandistiche che rende molto complesso il resoconto della cronaca, o peggio, che attivano pericolose psicosi collettive volte a destabilizzare i paesi limitrofi, portando all’assalto a supermercati e banche.

Questo non significa che dall’altra parte non ci sia a sua volta una forte propaganda occidentale o eurocentrica. Ci siamo concentrati però sulla propaganda russa, che dalle ricerche di questi anni sembra delinearsi come macchina di disinformazione perfetta, finanziata da un regime autoritario che sistematicamente mistifica la realtà. “La disinformazione può uccidere” scrive il report europeo in chiusura e, alla luce di quanto poteva essere fatto, in queste ore, simili parole sono sempre più difficili da digerire.

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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