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NUOVO PROTOCOLLO QUARANTENE A SCUOLA

da | 20 Dic 2021 | News

NUOVO PROTOCOLLO QUARANTENE A SCUOLA:

La regione ci ripensi e garantisca la scuola in presenza e sicurezza

Rabbia e sgomento. Così è stato accolto da genitori, studenti, studentesse e personale scolastico il nuovo protocollo regionale per la gestione delle quarantene a scuola comunicato alle varie ULSS con nota della Regione Veneto Martedì 14 dicembre.
Un dietrofront che di fatto va a certificare una situazione già data nella quotidianità di studenti, studentesse, personale scolastico e famiglie che sulla propria pelle hanno vissuto le palesi mancanze del sistema sanitario regionale, arrivando già nei giorni scorsi ad effettuare i tamponi a seguito della positività di un/a compagno/a di classe o docenti addirittura dopo 10 giorni dal caso accertato, altro che entro le 48h come previsto dal protocollo nazionale del 3 novembre.

Ora l’ufficializzazione: quarantena per l’intera classe anche con un solo positivo, se non addirittura la previsione di chiusura dell’intero plesso scolastico nel caso il contagio riguardi più classi. Che tradotto significa più DAD, alla faccia dei proclami, e minor sicurezza, venendo meno la tempestività del test e del tracciamento, quest’ultimo spesso totalmente inesistente.
Come detto in questi giorni anche dal Ministro Bianchi la scuola è un luogo sicuro, uno dei pochi luoghi in cui i rigidi protocolli vengono fatti rispettare e dove un canale di test e tracciamento dedicato e ben organizzato può fare la differenza anche per la tutela di tutta la comunità.
Non è quindi accettabile questa ulteriore restrizione sulla scuola attuata, parola della Regione stessa, per mancanza di personale e capacità organizzativa.
Consapevoli che questa drammatica situazione non riguarda solo la scuola ma il sistema sanitario regionale nel suo complesso, la domanda sorge spontanea:
Possibile che, a due anni dall’inizio della pandemia, ci si trovi nuovamente al collasso?? È chiaro che questo avviene perché, finora, sono state ricercate solo delle soluzioni di tamponamento e non si è mai lavorato a lungo termine per permettere al sistema di non affondare, insieme a studenti e famiglie e la scuola tutta.

Per questi motivi Priorità alla Scuola Veneto chiede l’immediata applicazione del protocollo nazionale del 3 novembre, con relativo rispetto delle tempistiche previste, e a questo fine:
🔹 potenziamento delle risorse, umane e non, per le ULSS e i SISP
🔹 potenziamento del tracciamento nelle scuole e nei casi covid extra scolastici
🔹 potenziamento del servizio di trasporto pubblico
🔹 riattivazione della medicina scolastica, intesa come presidio di salute territoriale e spazio di educazione alla salute
Un ultimo aspetto ci preme inoltre sottolineare, considerato che le scelte della Regione non fanno che ripercorrere un copione già visto: a gennaio la scuola di ogni ordine e grado dovrà riaprire in sicurezza e seguendo il protocollo nazionale.
Non ci stancheremo di ripeterlo, non sono accettabili restrizioni se non addirittura chiusure della scuola se prima non si interviene su altri settori. E, di certo, non ci stancheremo di far sentire la nostra voce e di lottare per il presente e il futuro di centinaia di migliaia di studenti e studentesse.

Priorità alla Scuola Veneto

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Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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