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ROMA, SCUOLE OCCUPATE

da | 22 Nov 2021 | Materiali

Nomentano/Aristofane/Archimede/Orazio/Pacinotti/Colonna occupati; Tasso e Cinecittà in mobilitazione


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COMUNICATO DELLE SCUOLE OCCUPATE

Il 22 Novembre 2021, noi studenti e studentesse del Liceo Aristofane, del Liceo Nomentano, del Liceo Orazio e dell’I.I.S. Pacinotti-Archimede, abbiamo deciso di occupare le nostre scuole per contestare la gestione dell’istruzione pubblica italiana degli ultimi anni e per proporre una scuola a misura di studentə, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva, che sappia ascoltarci, formarci e supportarci. Abbiamo il diritto ed il dovere di avere un ruolo nel dibattito pubblico in qualità di studenti e studentesse e futuro di questo paese.

La pandemia ha evidenziato le profonde carenze dell’istruzione pubblica, oltre ad aver alimentato il senso di incertezza sul futuro e lo stress quotidiano, e ad aver messo ulteriormente in discussione la scuola in quanto ammortizzatore sociale delle disuguaglianze. La volontà politica del governo di non dare importanza alla salute psicologica e alle differenze socio-economiche e culturali di noi studentə, ha spinto 543 mila giovani (nel solo 2020) a lasciare la scuola, portando l’Italia al terzo posto nell’UE per tasso di dispersione scolastica.
Nonostante questo e tanti altri dati inquietanti veniamo tutt’ora lasciatə in fondo alla lista delle priorità, anche se da anni lottiamo per far sentire la nostra voce e per portare avanti le nostre richieste. L’ora delle richieste formali è finita, è il momento di pretendere, perché non può esistere un futuro roseo per un paese che pensa ossessivamente all’oggi senza preoccuparsi per il domani.

Cosa vogliamo?

  • I soldi del PNRR devono essere investiti nell’edilizia, negli spazi, nell’aumento dell’organico, nella stabilizzazione delle cattedre, nella digitalizzazione ed in un nuovo modello educativo, moderno e civico;
  • Una scuola aperta anche il pomeriggio, che metta a disposizione spazi per la socialità, lo studio, i corsi extracurriculari, lo sport e la musica, in modo che diventi un punto di riferimento sul territorio e che si combatta la dispersione scolastica con un’arma in più;
  • La lotta alle discriminazioni e alle violenze, tramite una scuola femminista, antisessista, antirazzista e non eteronormata, dove ci insegnino a relazionionarci prenderci cura l’unə dell’altrə;
  • La rivoluzione del sistema delle valutazioni e della bocciatura, che perlopiù svaluta lo studente e lo lega ad un numero, non tenendo in considerazione il percorso, le difficoltà e i punti di partenza differenti tra studente e studente, rendendo di fatto la scuola luogo di riproduzione delle disuguaglianze sociali;
  • Il superamento della didattica frontale e verticale, dell’insegnamento nozionistico di saperi tradizionali che spesso andrebbero messi in discussione;
  • L’istituzione di sportelli di ascolto gratuiti e supporto psicologico e una collaborazione con i centri antiviolenza del nostro territorio;
  • La valorizzazione del sapere come forma di crescita personale non in funzione solamente delle logiche di mercato e della domanda di lavoro, cui rischia di essere soggetto anche il Pcto.

    Ci siamo ripresə i nostri spazi e cercheremo di costruire e mettere in atto in modo autorganizzato un’alternativa alla scuola che conosciamo, viviamo e attraversiamo ogni giorno. In queste giornate le scuole sono veramente nostre e di tuttə.

Continueremo a stare nelle piazze, nelle strade, nelle scuole, nelle università, non ci fermeremo finché non ci ascolterete.

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina  Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina
Collegio docenti dell'IIS Giovanni Valle

Mozione per la pace e la difesa dei diritti umani in Palestina

Come docenti impegnati nella promozione dei valori democratici, del pluralismo, della cittadinanza attiva e della difesa dei diritti umani, sentiamo l’urgenza morale di prendere pubblicamente posizione in merito alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Palestina, che coinvolge decine di migliaia di vittime innocenti, tra cui un numero senza precedenti di bambini e di civili. Le notizie e le immagini di interi quartieri rasi al suolo, di ospedali bombardati e resi inagibili, di bambini mutilati e insanguinati, di medici, infermieri e giornalisti presi di mira e trucidati, di centinaia di civili affamati e uccisi mentre aspettano un sacco di farina, meritano attenzione, non indifferenza, anche e soprattutto ora, di fronte a un nuovo, spaventoso teatro di guerra in Medioriente che rischia di occultare quelle immagini, fino a farcele dimenticare.

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