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SCIOPERO: MODALITA’ e OBBLIGHI

da | 13 Ott 2021 | Autodifesa

Sciopero, quali procedure devono svolgere le scuole: dalla comunicazione alla famiglia a quella pubblica.

di Cobas della Scuola

Le azioni di sciopero, interessando un servizio pubblico essenziale, quello dell’istruzione, regolamentato dalla L. 146/90, art. 1, prevedono una serie di norme pattizie, definite ai sensi dell’art. 2 della medesima legge, in cui si precisa che il diritto di sciopero deve essere esercitato in osservanza delle procedure e delle regole fissate dalla citata normativa.

Medesimamente, a seguito della sottoscrizione, in data 02 dicembre 2020, dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero del personale del comparto istruzione e ricerca sono state apportate alcune integrazioni normative che hanno interessato principalmente:

  1. I tempi di preavviso per la proclamazione dello sciopero (riduzione a 10gg.) e l’intervallo minimo – aumentato a 12gg. – necessario nel programmare due azioni di sciopero;
  2. La comunicazione alle famiglie;
  3. I tempi e le modalità per la comunicazione ai lavoratori dell’indizione dello sciopero e la raccolta delle adesioni allo stesso;
  4. I tempi di franchigia (periodi in cui non è possibile proclamare un’azione di sciopero), ossia nei giorni dall’1 al 05 settembre e nei 3 giorni successivi alla ripresa delle attività didattiche dopo la pausa natalizia e pasquale;

Gli adempimenti riguardanti lo sciopero, che prevedono la comunicazione dei dati di adesione a SIDI ed il controllo del superamento dei limiti individuali (erogazione agli alunni, nell’anno scolastico, di un monte ore non inferiore al 90% dell’orario complessivo per ciascuna classe).

Affinché le amministrazioni assicurino le prestazioni cosiddette “essenziali” (v. art. 2, L. 146/90), è necessario che le stesse attivino celermente le procedure relative agli scioperi, ed in particolare quelle inerenti gli obblighi informativi, utilizzando soluzioni che ritengono maggiormente opportune per adempiere in maniera efficace a detti obblighi (pubblicazione all’albo del sito web della scuola, trasmissione di avvisi alle famiglie tramite registro elettronico, pubblicazione degli avvisi mediante affissione nei locali scolatici, ecc…)

Comunicazione alle famiglie – cosa deve contenere?

All’interno della comunicazione in cui si avvisano le famiglie dell’azione di sciopero è necessario evidenziare:

  1. Le motivazioni dello sciopero, che potranno essere desunte dalla proclamazione pubblicata sul sito della Funzione Pubblica;
  2. La rappresentatività a livello nazionale del sindacato promotore, consultabile attraverso le apposite tabelle disponibili sul sito dell’Aran;
  3. La rappresentatività a livello di istituto del sindacato promotore, rilevabile in funzione dei dati dell’ultima elezione della RSU trasmessi con i verbali all’ARAN;
  4. I dati globali di adesione ai precedenti scioperi nazionali, desunti dagli avvisi pubblicati sul sito del Miur all’indirizzo: https://www.miur.gov.it/web/guest/diritto-di-sciopero;
  5. I dati di adesione a livello di istituzione scolastica ai precedenti scioperi (dell’anno in corso e di quello precedente) del sindacato promotore, rilevabili nella sezione “Statistiche” dell’applicativo Sidi “Rilevazione scioperi web”;
  6. Informazioni all’utenza in merito ai servizi garantiti, alla valutazione motivata di un’eventuale riduzione del servizio e l’elenco dei servizi per cui si prevede l’erogazione sulla base delle comunicazioni dei lavoratori.

In ogni caso, i Dirigenti Scolastici dovranno fornire una più completa informazione all’utenza, formulando una valutazione attendibile circa la prognostica diminuzione del servizio, cercando di essere quanto più specifici sui servizi per i quali si presume possa esserci una maggiore adesione da parte del personale scolastico.

Comunicazione pubblica – in cosa consiste e quali sono le fasi

L’accordo summenzionato, del 02 dicembre 2020, prevede l’obbligo per il Dirigente scolastico di invitare il personale a fornire una dichiarazione individuale sull’intenzione di adesione allo sciopero o meno. Ma il personale docente o ATA non è tenuto obbligatoriamente a rispondere all’invito, se decisse di rispondere potrà dichiarare se aderisce o meno allo sciopero, ma anche affermare di non avere ancora maturato nessuna decisione in merito. In ogni caso, sia l’invito alla comunicazione dell’intenzione circa l’adesione allo sciopero che l’eventuale volontaria risposta da parte del personale devono essere espresse in forma scritta.

“In occasione di ogni sciopero, i dirigenti scolastici invitano in forma scritta, anche via e-mail, il personale a comunicare in forma scritta, anche via e-mail, entro il quarto giorno dalla comunicazione della proclamazione dello sciopero, la propria intenzione di aderire allo sciopero o di non aderirvi o di non aver ancora maturato alcuna decisione al riguardo. La dichiarazione di adesione fa fede ai fini della trattenuta sulla busta paga ed è irrevocabile […]”

Per la funzione e lo scopo che ha lo sciopero, noi come COBAS invitiamo a NON rispondere all’invito.

Per ciascuna figura professionale, prevista dall’accordo, la cui presenza è da ritenersi necessaria, il Dirigente scolastico individua i contingenti minimi dei lavoratori attraverso un accordo con le RSU d’istituto.

Le istituzioni scolastiche sono “tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Tali informazioni, raccolte attraverso la procedura di acquisizione disponibile sul Sidi, nella sezione Rilevazioni > I tuoi Servizi > Rilevazioni scioperi web, consiste nella compilazione di alcuni campi obbligatori quali:

  • Il numero del personale scioperante;
  • Il numero del personale effettivamente in servizio;
  • Il numero del personale assente per altri motivi;
  • Il numero delle strutture interessate dallo sciopero (espresse nel numero di plessi e di classi) in cui si è registrata la totale/parziale riduzione del servizio.

Al fine di compilare in maniera attenta e corretta i dati di adesione all’interno del portale, è possibile consultare le sia le modalità operative indicate nel Manuale utente, sia un elenco delle domande frequenti poste dagli utenti disponibile attraverso il collegamento al portale Sidi.

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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