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COME SI APRIRANNO LE SCUOLE A SETTEMBRE?

da | 29 Lug 2021 | News

Priorità alla Scuola ha preparato una diffida rivolta alle Regioni, rispetto al ritorno in classe a Settembre, affinché non si pensi alla soluzione della DAD. Questa è la diffida preparata da Priorità alla scuola Veneto.
SEI UN GENITORE O UN PARENTE DI UNO STUDENTE O STUDENTESSA? FIRMA LA DIFFIDA. In fondo il link al modulo.

Diffida DAD Priorità alla Scuola

Venezia, 29 luglio 2021

A:
– Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi
– Presidente della Regione Veneto Luca Zaia
– Dirigente Ufficio Scolastico Regionale del Veneto Carmela Palumbo

E p.c.
– Garante regionale dei diritti della persona del Veneto Mirella Gallinaro
– Sindaco di Venezia e di tutti i capoluoghi della Regione Veneto

Diffida
Le sottoscrittrici ed i sottoscrittori della presente diffida sono genitori o parenti di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie del Veneto, preoccupati per il prossimo anno scolastico 2021/2022.
Mancano meno di due mesi per l’inizio del nuovo anno scolastico; eppure, dopo ben un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, incombe la più totale incertezza e confusione sulle possibili modalità di avvio delle attività per il prossimo anno.
Ad oggi sono ignote le regole di precauzione che saranno prescritte da settembre negli istituti scolastici. Assordante in proposito è il silenzio da parte di chi è istituzionalmente responsabile, in sede nazionale e regionale.
Non risulta che i referenti e i responsabili del corretto e proficuo svolgimento dell’attività scolastica – in sede nazionale, regionale ed ora anche locale – si stiano organizzando per affrontare i diversi scenari che da settembre potrebbero presentarsi. Nulla si sta approntando per la ipotesi – tutt’altro che remota e di fatto già paventata e esternata da taluni – che la regola del distanziamento resti operativa. Già nello scorso anno scolastico diversi Istituti lamentavano mancanza di spazi adeguati a garantire la frequenza in presenza al 100% della popolazione studentesca e non ci risulta che gli enti preposti si siano attivati per reperire gli spazi necessari per garantire la presenza nell’imminente nuovo anno scolastico 2021/2022.
Un’inaccettabile e colpevole insufficienza rispetto a quanto disposto per lo scorso anno scolastico emerge pure a proposito delle risorse finanziarie e materiali, così come del personale a disposizione degli Istituti scolastici. Nonostante i fasti retorici del PNRR e le sue vantate opportunità.
Altrettanto non è dato sapere come si intenderà gestire la difficile questione del trasporto pubblico locale, pur sapendo che questo aspetto ha contribuito a determinare l’impossibilità per tutta la popolazione scolastica di frequentare in presenza lo scorso anno scolastico.
Né si sta predisponendo la regolamentazione della quarantena, che tuteli la salute ma al contempo non costringa all’isolamento tutti gli studenti e tutte le studentesse della classe o che non risulti discriminatoriamente affidata alla discrezionalità sanitaria o scolastica.
Le uniche iniziative proposte – per la verità, solamente in sede mediatica – attengono esclusivamente all’obbligo o comunque alla forte promozione della vaccinazione, anche per i minori. Eppure è evidente che sarà impossibile vaccinare tutta la popolazione studentesca di qui al prossimo mese di settembre. A prescindere dai dibattiti, diffusi in tutta Europa, sia sulla non opportunità di somministrare il vaccino in questa fascia di età sia sulla legittimità della obbligatorietà vaccinale.
Allora, di nuovo, ci troviamo di fronte a mere enunciazioni. O, peggio, ad operazioni volte a distrarre l’attenzione dalla reale gestione dei problemi o a “scaricare” le responsabilità istituzionali sul colpevole di turno.
Nel frattempo la DAD, la didattica a distanza, resta il grande e comodo “convitato di pietra”, la soluzione cui pochi si riferiscono esplicitamente, ma su cui molti confidano in cuor loro, invece di provare a affrontare e superare i problemi organizzativi scolastici.
Ebbene, il diritto alla scuola è stato sacrificato per un anno e mezzo in questo Paese e si protrae di fatto da due anni scolastici: più di quanto avvenuto in qualunque altro Paese europeo.
La didattica a distanza ha provocato enormi danni a ragazze e ragazzi, alle loro competenze (come mostrano i disastrosi dati Invalsi appena pubblicati) ed al loro equilibrio psico-fisico (altro elemento ormai accertato, che tuttavia si preferisce ignorare). Per non parlare degli abbandoni scolastici: da moltissimi anni l’Italia è tra le maglie nere in Europa: recentemente due indagini (Sant’Egidio e Ipsos) hanno aggiornato il dato alle conseguenze della pandemia, stimando la perdita di oltre 200 mila bambini e ragazzi tra settembre 2020 e gennaio 2021. Con il conseguente arruolamento di molti adolescenti nelle file della criminalità organizzata, costatato nei non pochi territori nazionali con grandi problemi e disagi.
A fronte di questi scenari, visibili già da tempo, ma irresponsabilmente ignorati, la sottovalutazione da parte della Governance nazionale, regionale e locale, è stata ed è imbarazzante, oltre che inaccettabile e colpevole.

Pertanto, le sottoscrittrici ed i sottoscrittori, formalmente diffidano i destinatari della presente:

a non riproporre negli istituti scolastici, per l’anno scolastico 2021-2022, la didattica a distanza come modalità di gestione delle lezioni;

ad apprestare tempestivamente tutti gli strumenti organizzativi necessari, quanto alla individuazione e predisposizione degli spazi scolastici; all’adeguamento dei trasporti; al tracciamento ed alle prestazioni sanitarie; ad ogni ulteriore profilo connesso per il corretto inizio e svolgimento dell’attività scolastica, nell’anno 2021-2022, anche e soprattutto qualora resti ferma la regola del distanziamento;

in generale a non posporre, come finora sistematicamente avvenuto, i bisogni e gli interessi degli studenti a quelli di tutti gli altri cittadini, lavoratori e non, di questo Paese.

In difetto le sottoscritte e i sottoscritti si riservano di agire in ogni sede giudiziale, civile e penale, per la responsabilità anche personale, oltre che istituzionale e politica, dei danni arrecati, da imputare a tutti coloro che abbiano omesso atti doverosi.

Comitato Priorità alla Scuola Veneto

Link per firmare: https://forms.gle/MAii2kDSNzvuPuCi8

facebook > priorità alla scuola veneto

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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