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GENERI PLURALI – Sguardi sulla scuola che vogliamo

da | 27 Apr 2021 | Proposte

Corso nazionale online di Aggiornamento/Formazione

GENERI PLURALI

Sguardi sulla scuola che vogliamo

Mercoledì 5 maggio 2021 ore 8.15 – 13.30

Valentina Millozzi Presentazione del libro Che genere di scuola? e della guida Classe Arcobaleno Lidia Cirillo Avventure e disavventure del genere Educare al genere, lavorare per fare spazio al genere nell’istruzione e nella cultura sono progetti giusti e affascinanti. Ma siamo sicure di sapere che cosa sia con precisione il genere? Da anni nel femminismo e nel movimento delle sessualità fuori norma si svolge un’arroventata discussione che ha come oggetto proprio il significato del concetto di genere e perfino se sia il caso o meno di continuare a utilizzare il termine. La discussione ha un aspetto accademico con il ricorso alla filosofia, alla psicoanalisi o all’antipsicoanalisi e alla storia ma ha implicazioni politiche immediate. Sono proprio queste implicazioni a rendere particolarmente acceso il dibattito, di cui un esempio è lo scontro sulla legge Zan. La relazione si propone di chiarire in maniera semplice gli aspetti teorici e politici della polemica. Massimo Prearo La lotta contro “la teoria del gender” e i nuovi movimenti cattolici Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, i nuovi movimenti cattolici o neocattolici hanno fatto della lotta contro “la teoria del gender”, le unioni civili, l’educazione di genere, le politiche antidiscriminatorie, la gestazione per altri, l’aborto, l’eutanasia ecc., l’occasione di una ricomposizione dell’azione politica cattolica in Italia. Ripercorrendo la traiettoria che va dalla Marcia per la Vita del 2011 ai Family Day del 2015 e del 2016, fino ad arrivare al Congresso mondiale delle famiglie del 2019, si proporrà una riflessione sull’attualità e sulle conseguenze politiche di tali forze movimentiste. Giuseppe Niosi La carriera ALIAS La “carriera Alias” è un percorso che permette a studenti in transizione di genere di utilizzare, all’interno dell’istituto che lo attiva, un nome diverso da quello anagrafico. L’attivazione del Regolamento per il riconoscimento e la gestione della carriera Alias rappresenta un atto di rispetto delle varie identità di genere nelle quali le persone all’interno della scuola si riconoscono e permette di rendere la scuola un ambiente sicuro e accogliente, nel quale ognun* si possa sentire a proprio agio. Sono pochissime le scuole che lo hanno approvato; l’intervento racconta l’esperienza dell’attivazione del regolamento presso l’Istituto Russoli di Pisa, nella speranza che questa pratica possa diffondersi anche in altre scuole. 10.45 – 11.00 Pausa B. Mazzotti #occupyeducazionecivica. Pratiche di riappropriazione e ri-significazione dell’educazione civica Da Settembre 2020 in ogni scuola si sono attivati percorsi transdisciplinari sull’Educazione Civica per un minimo di 33 ore all’anno. I tre nuclei principali indicati dal MIUR sono la Costituzione (diritto nazionale e internazionale, legalità e solidarietà), lo sviluppo sostenibile (educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio) e la cittadinanza digitale. In molte scuole docenti e attivist* si stanno impegnando per intersecare la propria quotidiana azione di contrasto alle discriminazioni, alle violenze e agli stereotipi con l’implementazione di una pedagogia dai margini e della disobbedienza civile. Le tante lezioni all’aperto di questo ultimo anno di pandemia sono solo uno tra gli esempi di come l’educazione possa cambiare forma attraverso pratiche di riappropriazione dello spazio pubblico e di mobilitazione. I femminismi, i transfemminismi, l’antirazzismo e le lotte che da sempre mettono al centro dello spazio pubblico i propri corpi e la materialità delle vite, rappresentano una preziosa risorsa per decostruire i discorsi egemonici legati ai temi proposti dal Ministero dell’Istruzione per l’Educazione Civica, così come per l’educazione in generale. Può questa nuova “materia” diventare un’opportunità per immaginare un cambiamento radicale nelle nostre scuole? Barbara Bertani Educare al genere e alla cittadinanza attiva nella scuola primaria. Proposte per tracciare nuovi percorsi di ricerca contro le discriminazioni Sembrano scomparse dalla scuola pubblica sperimentazioni, discussioni pedagogiche, occasioni per riflettere sul senso di ciò che stiamo facendo. Abbiamo invece fatto spazio alla didattica delle competenze, burocratizzata e standardizzata: ci è stata somministrata un po’ per volta, al punto da non riuscire più a distinguerne gli effetti sui processi di insegnamento-apprendimento. In questo sistema acritico, dove l’ossessione valutativa riduce “a merce” il prodotto scuola, stereotipi e pregiudizi, dentro e fuori le aule, si configurano come elementi funzionali all’attuale sistema neoliberista. La pedagogia femminista, che si misura partendo da sé, può, al contrario, scardinare i linguaggi disciplinari attraverso un approccio che nasce dall’interrogare e nominare esperienze: da lì si comincia a decostruire e a svelare la cultura sessista che abbiamo ereditato. L’esperienza di una classe a tempo pieno che dalla prima alla quinta ha tentato di “uscire dal guscio”. Federico Oliveri Convivere nelle diversità: laboratori sperimentali di educazione non violenta Come possiamo far sì che le nostre scuole, oltre a trasmettere conoscenze e abilità relative alle materie di insegnamento, siano anche il luogo in cui si acquisiscono quelle competenze relazionali indispensabili per essere persone libere, provviste di spirito critico, aperte al mondo, capaci di convivere nella diversità e di governare i conflitti in modo nonviolento? Modera Davide Zotti, CESP Trieste 12.30 – 13.30 Dibattito Per iscriversi al Corso cliccare al seguente link: https://forms.gle/95AFAefa85njc4MS6 Numero massimo di iscrizioni: 300 Il link per il collegamento sarà reso disponibile pochi giorni prima del Corso. Si ricorda che il CESP è Ente accreditato per la formazione/aggiornamento di tutto il Personale della scuola (D.M. 25/07/06 prot.869 e CIRC. MIUR PROT. 406 DEL 21/02/06). La partecipazione ai Convegni e seminari organizzati dall’associazione dà diritto, ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL 2006/2009, all’ESONERO DAL SERVIZIO. Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Per informazioni: http://www.cespbo.it

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Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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