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SCUOLA ORDINANZA REGIONALE (VENETO) per la PREVENZIONE COVID

da | 18 Gen 2021 | Autodifesa

Pubblichiamo la lettera inviata qualche giorno fa al presidente della Giunta Veneta dai 2 RLS dell’IC di Albignasego, il più grande Istituto scolastico di 1° grado di Padova e provincia, in cui si sottolineano le ricadute dell’ordinanza regionale, tanto più evidenti in questi giorni per i gli effetti reali riportati nelle cronache dei giornali locali e che ieri hanno avuto anche gli onori della informazione nazionale (Corriere e TG rai2). G.Z.

Ricadute sul piano didattico e sanitario delle misure previste dall’allegato 1 all’Ordinanza n.2 del 4 gennaio 2021.

di RLS dell’I.C. di Albignasego

Alla cortese attenzione
del Dirigente Scolastico dell’I.C. di Albignasego (PD)
del Presidente della Giunta Regionale del Veneto

In riferimento alle misure previste dall’allegato 1 all’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del Veneto n.2 del 4 gennaio 2021 si evidenziano alcune criticità che sembrano in palese contrasto con quanto evidenziato in premessa, ossia “la finalità di contrastare la diffusione del virus e di garantire al tempo stesso la continuità delle attività educative e formative in sicurezza”.
Innanzitutto, se come auspicato si ritiene “fondamentale perseguire un rapporto di forte collaborazione istituzionale tra il Sistema Educativo e il Servizio Sanitario”, risulta anomalo il fatto che nel gruppo di esperti che ha redatto il documento sia presente una sola componente.
Pur non entrando nel merito della attendibilità dei test antigenici rapidi relativamente alla loro capacità di risultare utile strumento al reale contenimento della diffusione del contagio (la scelta di averli utilizzati in maniera massiccia ha portato la nostra Regione alla situazione attuale), si ritiene necessario evidenziare quanto segue.
In caso di alunno positivo si prevede per i compagni “quarantena e test al 10 giorno, se svolto attività in presenza con il caso positivo, per un tempo ≥ 4 ore, nelle ultime 48 ore”; ciò significa, tradotto nella quotidianità scolastica, che l’intera classe viene posta immediatamente in quarantena senza tuttavia andare a indagare se i compagni dell’alunno positivo siano o meno positivi a loro volta. Poiché questa situazione sulla base di quanto avvenuto fino a oggi risulterà piuttosto frequente, la ricaduta sul piano didattico sarà altamente condizionante sotto il profilo degli apprendimenti. Sicuramente non secondario anche l’aspetto della difformità dell’attività educativa che verrà garantita alle diverse classi, quelle che svolgeranno le lezioni in presenza rispetto a coloro che saranno costretti alla didattica a distanza. E questo sia sotto il profilo della qualità che della quantità.
Per ciò che concerne insegnanti e operatori scolastici, lascia alquanto perplessi il fatto che la quarantena si attivi solo “se l’insegnante ha svolto attività in presenza con il caso positivo, per un tempo ≥ 4 ore, nelle ultime 48 ore”, e ci si chiede quali siano gli studi che hanno portato a modificare le precedenti procedure. Questo pare oltretutto contraddire le conclusioni di recenti pubblicazioni quali, tra le altre, quella di G. Sebastiani e G. Palù, sul ruolo delle scuole nell’epidemia, quella di S. Russo e G. Buonanno sul rischio indoor nell’infezione da Covid-19, quelle di A. Ferretti relativi al numero dei contagi scolastici o quelle pubblicate sulle riviste Lancet e Nature Human Behavior rispetto al ruolo chiave delle scuole nella prevenzione e trasmissione del Covid-19.
Ci si chiede infine, anche se questo aspetto esula dall’oggetto della presente, come si concili “lo scenario epidemiologico attuale, caratterizzato da una circolazione virale sostenuta” con la scelta di eseguire il test solo al 10° giorno per i gli alunni contatti del positivo e che “per i conviventi/genitori di soggetti individuati come “contatti scolastici” di un caso positivo non è prevista quarantena nè esecuzione di test diagnostico”; pertanto potrà accadere che mentre un alunno positivo asintomatico (ignaro di esserlo) risulterà in quarantena, i suoli familiari continueranno a condurre una vita normale sia nel proprio ambiente di lavoro sia per quanto concerne i contatti sociali. Anomalo sistema per contenere la diffusione del contagio.

Queste considerazioni sono state formulate sulla base della nostra esperienza didattica ma soprattutto sulla scorta sia delle suddette pubblicazioni scientifiche sia di quanto riferitoci de visu da alcuni pediatri e medici esperti nel settore.
In qualità di RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) dell’I.C. di Albignasego ci sentiamo in dovere di far presente quanto sopra esposto dal momento che concerne direttamente la salute di docenti e alunni e indirettamente quella dei loro famigliari e della società tutta.

I RLS dell’I.C. di Albignasego

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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