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TORNARE A SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA…

da | 8 Set 2020 | Proposte

TORNARE A SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA PER UNA SCUOLA DI TUTTI/E E PER TUTTI/E

A due settimane dal ritorno in classe, sono ancora molti i dubbi sulla riapertura delle scuole. Da aprile come Priorità alla Scuola ci stiamo mobilitando per sostenere che la scuola e la sanità siano messe al centro dell’attenzione sociale e politica, chiedendo con forza che vengano messi a disposizione dell’educazione e dell’Istruzione uomini e mezzi per riaprire tutte le attività nelle scuole in sicurezza e in presenza. Avendo inoltre chiara la prospettiva che con la pandemia dovremo conviverci a lungo, sosteniamo che le scuole possono essere i più efficaci presidi sanitari territoriali attraverso la riapertura delle infermerie scolastiche dismesse e il monitoraggio continuativo e a campione del personale docente e ATA. Ad oggi sembra ormai chiaro che tali richieste verranno disattese. Il Ministero dell’Istruzione si è mosso maldestramente e in ritardo, delegando ad altri attori la responsabilità di trovare delle risposte all’altezza del difficile momento che il paese sta attraversando. A luglio è stato richiesto agli Enti Locali di far fronte alla mancanza di spazi e personale senza un adeguato stanziamento di fondi, ora si richiede alle famiglie di farsi carico del lavoro di monitoraggio di alunni e alunne invece di garantire la presenza di personale sanitario nelle scuole. Ci teniamo a chiarire che non ci interessano le critiche strumentali alla ministra Azzolina, bensì garantire, con le risorse necessarie, una scuola aperta, includente, in presenza e sicura, di tutti e per tutti. Siamo invece alla vigilia di una scuola che aumenterà le disuguaglianze socio-economiche, tra individui, famiglie e territori. Gli esiti di un “Piano scuola” insufficiente per risorse messe a disposizione, contenuti e immaginazione sono ormai venuti a galla in tutta la loro drammaticità. Spazi inadeguati per garantire un adeguato distanziamento interpersonale, il ritorno alla didattica a distanza, le classi smembrate, i compagni di classe equiparati a congiunti per non dover aumentare le corse degli autobus ne sono alcuni tristi esempi. Inoltre stiamo assistendo in questi giorni alle vergognose accuse mosse da più parti nei confronti dei lavoratori scolastici, con le quali si sta cercando di far passare la legittima preoccupazione per la propria salute come l’ostacolo principale per una serena ripresa delle attività. Per questi motivi riteniamo che la nostra protesta non possa fermarsi. Durante l’estate abbiamo incontrato le istituzioni che si stanno occupando della partenza del prossimo anno scolastico nelle nostre Regioni e nelle nostre città. Adesso è il momento di tornare a far sentire la nostra voce. Invitiamo genitori, lavoratori della scuola, studenti e sodali alle nostre istanze a partecipare Giovedì 10 alle 18 ad un’assemblea pubblica sul Liston davanti a Palazzo Moroni in cui faremo il punto, in base a quello che ci è stato riferito da Comune e Provincia, sulla situazione in cui le scuole padovane riapriranno e a manifestare con noi il 26 settembre. Per ribadire che la scuola, la conoscenza, la cultura sono un problema di tutti/e coloro che vogliono costruire un presente e un futuro migliore. Auspichiamo l’appoggio e il coinvolgimento di tutti coloro che hanno a cuore la salute del sistema scolastico di questo paese per appoggiare le seguenti richieste:
  • – che una parte cospicua dei fondi del Recovery Fund venga destinata ala scuola;
  • – che ci siano investimenti strutturali definitivi in termini di percentuale del PIL per scuola e ricerca, così da raggiungere la media europea (5%) e scalare l’ultimo posto in Europa per abbandono e
  • dispersione scolastica che occupiamo;
  • – che gli investimenti nell’edilizia scolastica pubblica riguardino il recupero e la manutenzione di
  • edifici attivi fatiscenti come anche la riapertura delle scuole dismesse nelle aree interne e nelle periferie e nell’acquisizione per uso scolastico del considerevole patrimonio immobiliare pubblico (dello stato e degli Enti Locali) attualmente inutilizzato;
  • – che ci sia una riduzione drastica e definitiva di precariato nella scuola, il miglioramento delle condizioni lavorative nelle scuole (comprese maggiori tutele ai lavoratori e alle lavoratrici fragili nella fase emergenziale) e maggiori assunzioni affinché la scuola si allarghi e non si assottigli;
  • – che sia ri-attivata la medicina scolastica come pratica di cultura della salute collettiva, anche attraverso la riapertura in ogni istituto della sala medica con personale adeguato.

Troviamoci giovedì 10 settembre alle 18 per un’assemblea pubblica sul Liston davanti a Palazzo Moroni.

Priorità alla Scuola di Padova

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Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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