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APERTURA SCUOLE. Segnalazione al Prefetto.

da | 23 Mar 2020 | Autodifesa

Purtroppo diversi Dirigenti Scolastici, investiti di sacro furore, nel tenere aperte le scuole aldilà delle indicazioni del Governo e del Ministero della Pubblica Istruzione, mettono a repentaglio la salute pubblica. Per questa ragione abbiamo predisposto questo testo base utilizabile da tutt*.

Al Prefetto
All’ufficio Prevenzione e Protezione dell’ASL
Al Dirigente dell’USR
Al Dirigente dell’UST
All’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione
p/c ai/alle DS degli Istituti Scolastici della Provincia

Oggetto: Segnalazione apertura scuole

La sottoscritta Organizzazione Sindacale Cobas Comitati di Base della Scuola è venuta a conoscenza del fatto che in alcune scuole della Provincia di ……. si è disposta l’organizzazione del servizio ridotto che prevede la presenza a scuola del personale scolastico.

Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19» e, in particolare, l’articolo 3;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020,
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020;

Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale;
Viste le misure adottate dal Governo sull’intero territorio nazionale, in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;
Vista la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado;
Viste le note del 6, 8 e 10 marzo del MIUR;
Visto l’articolo 87 del decreto Cura Italia Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18.
Considerata la comunicazione del 21 marzo del Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui annuncia che “la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell’intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali”
                                  chiede

se le disposizioni dei Dirigenti scolastici, che hanno previsto solo la riduzione del servizio, con presenza a scuola del personale ATA, e non la chiusura della scuola, siano conformi ai provvedimenti normativi emanati e annunciati in questa fase di emergenza finalizzati al contenimento del Covid 19;
se le attività programmate da svolgere in presenza, individuate dai dirigenti scolastici, siano effettivamente “indifferibili” e “strettamente necessarie, cruciali, indispensabili a garantirci beni e servizi essenziali”;
se sia effettivamente indispensabile, anche in ragione della gestione dell’emergenza, garantire la presenza dei dipendenti come individuati dai Dirigenti scolastici;

di verificare se e con quali modalità vengono garantite le più idonee misure di sicurezza e, in particolare di distanziamento sociale, finalizzate a salvaguardare l’integrità psicofisica dei dipendenti nel caso in cui non sia effettivamente possibile garantire lo svolgimento di prestazioni indifferibili e strettamente necessarie con il ricorso al lavoro agile, di cui alla legge 22 maggio 2017 n. 81, come richiamato dal decreto Cura Italia Decreto-Legge 17 marzo 2020 n. 18.
Rimanendo in attesa di un cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.
22 marzo 2020

Per i Cobas-Comitati di Base della Scuola

anche
segnalazione individuale

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

Centro studi per la Scuola Pubblica

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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