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Per il ritiro di qualunque autonomia differenziata

da | 17 Gen 2020 | Proposte

Per il ritiro di qualunque autonomia differenziata

Appello al governo e ai parlamentari per il ritiro della Legge quadro sull’Autonomia differenziata

qui promotori e adesioni

Noi sottoscritti, estremamente preoccupati per la direzione che l’attuazione dell’Autonomia differenziata prevista dall’art. 116 della Costituzione ha preso nelle ultime settimane, ci rivolgiamo ai membri del governo e a tutti i parlamentari affinché il processo venga fermato prima che sia troppo tardi.

Di Autonomia differenziata si parla da molto tempo. La sua attuazione ha subito un’accelerazione via via crescente, prima con il governo M5S-Lega, ora con quello M5S-PD.

A seguito di questa accelerazione, diverse voci si sono sollevate nel Paese da parte di intellettuali, costituzionalisti, economisti, politici, dirigenti sindacali che hanno messo in evidenza il rischio di una ulteriore divaricazione tra Nord e Sud del paese con pericoli per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti su tutto il territorio. Queste voci hanno evidenziato come il vulnus che si aprirebbe attraverso l’attuazione dell’Autonomia differenziata può da un lato acuire le differenze economiche, di esigibilità dei diritti, di presenza dello Stato come espressione e garanzia dell’interesse generale e del principio di uguaglianza in molte zone del Paese, dall’altro aprire la porta alla concorrenza e quindi allo scontro tra le Regioni, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente drammatiche, specie in un Paese come il nostro.

A queste critiche il nuovo governo ha risposto con una proposta di Legge Quadro che, secondo l’esecutivo, vorrebbe prevenire i rischi paventati da molti.

Noi diciamo chiaramente che questa proposta di Legge quadro non mette assolutamente al riparo dai pericoli individuati.

Essa infatti:

  • non garantisce che su tutto il territorio nazionale siano assicurati livelli adeguati ed omogenei delle prestazioni e dei servizi per tutti i cittadini;
  • non garantisce che materie essenziali per la tenuta generale dell’unità della Repubblica vengano escluse dal processo;
  • prevede che le Regioni possano aumentare la tassazione per i cittadini o avviare processi di privatizzazione dei servizi oggi pubblici, in modo differenziato da territorio a territorio e comunque andando ad intaccare il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione;
  • non mette al riparo dalla frantumazione della legislazione nazionale di materie essenziali, espressione della identica esigibilità di diritti garantiti per tutte/i e ovunque, tra le quali i contratti nazionali di lavoro.

Infine, questa legge non esclude nemmeno il pericolo di essere essa stessa aggirata, in quanto rimane in principio modificabile da una legge successiva recante intesa con una Regione, come hanno evidenziato autorevoli costituzionalisti.

I processi di differenziazione già avviati in questi anni, con tutti i problemi che hanno generato, dimostrano come il passo ulteriore che si delinea con questa legge sia da un lato inaccettabile per le condizioni di vita di milioni e milioni di cittadini, dall’altro possa segnare un punto di non ritorno molto pericoloso per l’unità della Repubblica.

Per questo, nel rispetto delle diverse posizioni che si sono espresse in questi mesi sul processo in atto, siamo uniti nel dire al governo e ai parlamentari: ritirate il disegno di Legge quadro; fermatevi, prima che sia troppo tardi.

Scarica il testo dell’appello in formato PDF cliccando qui

Per aderire all’appello inviare una mail di sottoscrizione a:
[email protected]

Cesp Veneto

Pubblicato da: Cesp Veneto

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Il CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica di Padova, è nato nel luglio del 2004. In questi anni, oltre a promuovere dibattiti, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali inerenti al mondo dell’istruzione, ha sviluppato decine di convegni sul territorio.

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