MANTENERE LO SCIOPERO. Appello di 17 associazioni della scuola
di Roberto Ciccarelli*
Diciassette associazioni di insegnanti e comitati impegnati nella lotta contro il progetto di autonomia differenziata e regionalizzazione dell’istruzione volute dal governo Lega-Cinque Stelle hanno chiesto ai sindacati Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda di «annullare l’intesa» stretta con il premier Conte e il ministro dell’Istruzione Bussetti nella notte tra il 23 e il 24 aprile scorso, in particolare sul quarto punto che riguarda la regionalizzazione-autonomia. L’«associazione nazionale per la scuola della repubblica» la «Lipscuola», gli Autoconvocati della scuola, il Coordinamento per la democrazia costituzionale, l’Officina dei saperi, la Scuola e costituzione Bologna, tra gli altri, chiedono di «riprendere la discussione con tutto il tavolo unitario» a partire dal 2 maggio e di confermare lo sciopero generale della scuola e la manifestazione nazionale prevista il 17 maggio «sospesi» dai sindacati in seguito all’accordo che prevede anche un aumento stipendio «a tre cifre» (si vocifera 100 euro). Cobas Unicobas e Anief hanno mantenuto la data. Usb sciopererà il 10 maggio.
«La sospensione dello sciopero ci ha sorpreso proprio nel momento in cui la mobilitazione per il “No” a qualunque progetto di regionalizzazione dell’istruzione stava crescendo in tutto il paese, mentre assemblee e conferenze di centinaia di persone si riunivano, con comitati di preparazione allo sciopero si costituivano – sostengono i promotori – All’intesa sono seguite reazioni di spaesamento che indeboliscono la nostra comune iniziativa. Peraltro, qualunque impegno possa avere assunto il governo, se non è seguito dall’immediata rettifica del Def non può essere credibile. Non c’è dubbio, ci troviamo di fronte ad un accordo molto grave».
da ilmanifesto.it
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I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.