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ASL: mobilitazione studentesca in molte città. Bozza dello statuto delle studentesse e studenti

da | 17 Dic 2017 | Materiali

-286.jpg Ieri davanti al MIUR si è svolto un flash mob durante il quale gli studenti si sono fatti riprendere con le tute blu e incatenati. L’ALTERNANZA non prepara gli studenti a un mestiere specifico tranne forse negli istituti tecnico-professionali, dove sotto forma di stage è da lungo tempo praticata. Li prepara al lavoro dei precari di ultima generazione: quello di cercare un lavoro, all’essere «occupabili». Li addestra alla disponibilità del lavoratore ad attivarsi e accettare un lavoro purchessia: dal cottimo al «lavoretto» nella promessa di un lavoro «vero». Di seguito il Comunicato del Coordinamento degli Studenti Medi Venezia-Mestre Oggi come Coordinamento degli Studenti Medi abbiamo occupato le Camere di Commercio in via Forte Marghera, ente che attualmente gestisce l’Alternanza Scuola-Lavoro in provincia di Venezia. In un centinaio di studenti siamo entrati all’interno dello spazio dove siamo rimasti per circa due ore, dalle 10.00 di questa mattina. I dirigenti dell’ente hanno chiamato la polizia. Salvo alcuni momenti di accesa discussione non c’è stata esagerata tensione. Il segnale che abbiamo voluto dare, alla vigilia degli Stati Generali dell’Alternanza convocati a Roma dalla ministra Fedeli lo scorso 13 ottobre, è chiaro: l’unica soluzione che possiamo accettare da quel vergognoso incontro è che l’Alternanza venga eliminata. Non è possibile immaginarsi di migliorare un meccanismo già malato di per sè, che impone a un esagerato numero di studenti un esagerato monte ore da spendere all’interno di esperienze volte a modificare la scuola pubblica sullo stampo di un già disastrato mondo del lavoro basato su sfruttamento, precarietà e sottoretribuzione, a danno dell’effettiva formazione. In un’Italia che soffre il 40% di disoccupazione giovanile, l’inserire una massa di studenti all’interno di meccanismi di lavoro gratuito produrrà solo altra disoccupazione e un’educazione su larga scala alla passiva accettazione, dalla più giovane età, di fronte a quello che ci viene dato, senza pensare a cosa potremmo invece creare e ricevere. In quest’ottica è fondamentale tornare a pensare al reale ruolo di noi studenti: crescere come cittadini consapevoli per poter cambiare il mondo attuale. Proprio per questo, il conflitto nato in opposizione all’Alternanza è un conflitto che rappresenta in toto gli interessi di una società che, dopo anni di speculazione delle aziende, è allo sbaraglio, partire dall’impostazione che stanno dando alla scuola da anni a questa parte. L’opposizione all’Alternanza Scuola- Lavoro si è data in diverse città dell’Italia, come Roma, Milano e Napoli che hanno visto scendere in piazza centinaia di studenti. Le città del nord-est, invece, faranno iniziative diffuse nel pomeriggio. Se non ci lasciate sognare, non vi lasceremo dormire! Generazione ribelle Al termine dell’occupazione si è svolto un corteo selvaggio per le strade di Mestre. A Venezia studenti e studentesse hanno occupato e bloccato per alcune ore la Camera di Commercio, rivendicando una scuola degna di chiamarsi tale e non modello aziendale che li prepari già ad essere sfruttati e assoggettati. A Napoli oltre 500 gli studenti sono scesi per le strade della città in corteo terminato davanti alla sede di Confindustria. A Milano in centinaia si sono ritrovati in Largo Cairoli ed hanno sfilato per le vie del centro. Sanzionati diversi luoghi-simbolo dello sfruttamento che quotidianamente si compie ai danni del corpo studentesco per mezzo dell’Alternanza scuola-lavoro, come Poste Italiane, il Pam, Eni e Mc Donald’s. Il corteo si è diretto verso la sede di Assolombarda, protetta da cordoni di polizia in assetto antisommossa. La testa del corteo, autodifesa, ha lanciato uova e torce contro il palazzo (vedi il video di Milano in Movimento). La manifestazione è proseguita per Via Larga fino all’Universita’ Statale di Milano, dove si è tenuta un’assemblea pubblica. in allegato la BOZZA DI STATUTO delle studentesse e studenti in ASL elaborata dall’UDS.

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