VADEMECUM SALVA ATA

Il personale Amministrativo Tecnico Ausiliario (d’ora in poi A.T.A.) che presta servizio nelle Istituzioni Scolastiche è sicuramente quello più colpito dai cosiddetti processi “innovativi” portati avanti dai vari Governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni. Nelle fabbriche si chiama “ristrutturazione”, “costo del lavoro” e “globalizzazione dei mercati”, mentre per la Scuola Pubblica Statale si usano termini quali “innovazione”, “processi di riforma”, “revisione/taglio della spesa pubblica”. Con le dovute differenze, rispettose del diverso ruolo sociale dei due luoghi di lavoro, il risultato è lo stesso: perdita di posti, aumenti dei carichi di lavoro, stipendi “da fame”.
Dall’1/09/2000, a seguito dell’art.21 delle Legge 59/97, a tutte le Scuole è stata riconosciuta la personalità giuridica e una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa, nel rispetto delle norme generali emanate dallo Stato.
Con il DPR 275/99 (regolamento) sono state definite le forme e i contenuti dell’autonomia scolastica.
Con il D. Lgs. 59/98 ai Presidi (scuole medie e superiori) e ai Direttori Didattici (circoli didattici) viene attribuita la qualifica dirigenziale e diventano Dirigenti Scolastici.
L’art. 25 del D. Lgs. 165/2001 definisce il ruolo del Dirigente Scolastico e stabilisce i ruoli e le competenze che spettano allo stesso: la responsabilità della gestione delle risorse finanziarie, strumentali e dei risultati del servizio, autonomi poteri di direzione oltre all’organizzazione dell’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative e la titolarità delle relazioni sindacali. Insomma, l’ex Preside o Direttore Didattico diventa datore di lavoro della Scuola azienda e può scegliersi anche i collaboratori che, infatti, non vengono più indicati dal Collegio dei Docenti.
Dall’anno scolastico 2015/16, a seguito dell’entrata in vigore della Legge 107 del 13 luglio 2015 (cosiddetta “Buona Scuola”), il documento più importante di ogni Istituzione Scolastica diventa il P.T.O.F. (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), un acronimo orribile. In pratica le Istituzione Scolastiche diventano luoghi dove vengono venduti dei prodotti e, di conseguenza, gli alunni/studenti e le famiglie diventano utenti se non addirittura clienti. La Scuola non viene più considerata una comunità educante dove vengono condivise le scelte organizzative/didattiche e dove la partecipazione attiva di tutte le componenti scolastiche diventa un valore, anzi. Infatti, le competenze degli Organi Collegiali vengono di fatto annullate e le decisioni vengono prese soltanto dal Dirigente Scolastico.
Con l’istituzione dell’autonomia scolastica quasi tutte le funzioni amministrative e contabili che venivano svolte dagli ex Provveditorati agli Studi sono diventate di competenza delle Scuole. A fronte delle enormi responsabilità e competenze connesse ai nuovi compiti non sono corrisposte assunzioni adeguate. Il passaggio delle funzioni amministrative dagli ex Provveditorati alle Scuole avrebbe dovuto comportare non solo un adeguamento degli organici, ma anche un aumento stipendiale. Così non è stato.
in allegato il vademecum
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Pubblicato da: Cobas Veneto
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I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.
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