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REFERENDUM ABBROGATIVO “BUONA SCUOLA”

da | 29 Feb 2016 | Proposte

Referendum sulla scuola. Si parte.

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Si parte, finalmente. Raccolta delle firme dal mese di aprile; 4 quesiti definitivamente concordati, che nei prossimi giorni verranno depositati in Cassazione; una compagine composita ma coesa, costituita da Comitato nazionale di sostegno alla LIP per una buona scuola per la Repubblica, Flc-Cgil, Cobas, Gilda, Unicobas, USB, SGB, CUB, Il sindacato è un’altra cosa (area congressuale Flc-CGIL), UdS, Link, Coordinamento nazionale scuola della Costituzione, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica, Adam, Adida, AND, Mida, Retescuole, Cesp, Illumin’Italia: il referendum sulla scuola è definitivamente cosa certa.

Sabato 27 febbraio 2016 la riunione di insediamento del Comitato Promotore costituito a Napoli nell’assemblea del 7 febbraio ha sciolto definitivamente le riserve residue su due dei quesiti – a proposto del comitato di Valutazione e dell’Alternanza Scuola Lavoro – e ha dato il via – dal punto di vista dell’organizzazione – al percorso che si propone di abolire alcune delle parti più pericolose della legge 107 e, al contempo, di concentrare nuovamente l’attenzione del Paese sulla cosiddetta Buona Scuola, che tanti problemi sta creando al sistema scolastico, ribadendo il proprio fiero contrasto alla visione aziendalista che la nuova legge accoglie.

In attesa che i costituzionalisti che hanno lavorato al comitato tecnico scientifico formulino definitivamente i quesiti che verranno depositati e stampati sui moduli per la raccolta delle firme, ne segnaliamo i contenuti:

– School bonus: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette.

– Poteri del dirigente scolastico: formulazione che abroghi la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali.

– Alternanza scuola-lavoro: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnico-professionale, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;

– Valutazione del merito da parte del dirigente scolastico: abrogazione parziale dei relativi commi, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.

Si tratta soprattutto di rilanciare un nuovo modello sociale per contrastare quello che il Governo Renzi ha affermato a colpi di voto di fiducia nelle principali zone di espressione dell’interesse generale: ambiente, diritti, scuola, democrazia.

Affinché la parola ritorni ai cittadini, il referendum contro la 107 si collocherà perciò in una campagna allargata e plurale, che verrà lanciata da un’assemblea nazionale il 13 marzo, a Roma: oltre ai quesiti sulla scuola, uno per fermare gli incentivi alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali; uno per cambiare le politiche ambientali, a partire dallo stop definitivo alle trivellazioni petrolifere in terra e in mare, opzione “trivelle zero”.

Referendum comuni capaci di rafforzare la mobilitazione sociale che in questi anni ciascun movimento e soggetto sociale, con la propria autonomia e i propri percorsi, ha portato avanti.

Referendum comuni capaci di estendere la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto delle persone, e di disegnare un altro modello sociale, riaprendo la strada alla speranza di un futuro diverso per tutte e per tutti.

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: [email protected]

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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