Inizio 5 Cobas scuola di Padova 5 Un ottimo sciopero e una bellissima manifestazioneovo articolo

Un ottimo sciopero e una bellissima manifestazioneovo articolo

da | 14 Nov 2015 | Cobas scuola di Padova

Un ottimo sciopero e una bellissima manifestazione: un lavoratore/trice su quattro non è andato a scuola e oltre diecimila hanno manifestano a Roma tra il MIUR e il Parlamento

Impedire l’applicazione dei distruttivi provvedimenti della legge 107, esigere l’assunzione stabile di tutti i precari abilitati o con almeno 36 mesi di servizio, ottenere un consistente recupero salariale per docenti ed Ata di quanto perso negli ultimi anni

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Almeno un docente ed un Ata su quattro hanno scioperato oggi nell’unico appuntamento di lotta possibile e fondamentale per impedire l’applicazione almeno delle parti più deleterie della legge 107, per ridicolizzare l’ignobile “offerta” governativa di rinnovo contrattuale con un aumento medio di 8 euro lorde al mese, per richiedere un consistente recupero salariale per docenti ed Ata, nonché la stabilizzazione di tutti i precari abilitati o con 36 mesi di servizio, esclusi dalla 107. E a Roma oltre diecimila manifestanti – docenti, Ata e studenti – hanno sfilato in corteo dal MIUR (ove numerosi interventi hanno criticato aspramente le politiche governative) fino al Parlamento, ove decine e decine di voci hanno rinnovato la loro volontà di continuare la lotta.

Qualche giornalista in piazza ci faceva notare che uno sciopero del 25% è un passo indietro rispetto al 65-70% del 5 maggio scorso. Ma a noi pare comunque un ottimo risultato, tenendo conto che avviene a legge approvata (anche se non ancora messa in opera) e con l’incredibile e inspiegabile defezione dei Cinque sindacati (Cgil-Cisl-Uil, Snals e Gilda) che allora scioperarono con noi e che ci seguirono persino nel blocco degli scrutini, in passato da essi sempre giudicato “estremista”. Dell’importanza di tale unità eravamo così convinti da attendere pazientemente, fin dall’inizio di settembre, che i Cinque si decidessero a convocare lo sciopero, disposti a prendere anche la loro data pur di ripresentare un’alleanza plebiscitaria. Purtroppo, i Cinque non hanno dato alcuna risposta ai nostri ripetuti inviti a lottare e scioperare insieme, ma si sono limitati a convocare una manifestazione del pubblico impiego a fine novembre, senza sciopero, in cui la lotta contro la 107 svanisce, inviando al governo Renzi e a docenti ed Ata un segnale di resa incondizionata.

Lo sciopero di oggi e le manifestazioni (oltre a quella di maggior rilievo di Roma, altre se ne sono svolte, a prevalente presenza studentesca, in varie città) hanno ciò malgrado un grande rilievo perché mandano un segnale chiaro al governo e anche a quei lavoratori/trici che oggi sono andati a scuola: la partita contro la cattiva scuola di Renzi non è terminata, è finito solo il primo tempo, in cui, seppur di misura, Renzi è risultato in vantaggio. Ma ora arriva il secondo tempo, perché il conflitto contro la 107 esploderà nei prossimi mesi quando, dopo il furbesco suggerimento ministeriale che ha indotto i presidi a rinviare la formazione dei Comitati di valutazione e il varo dei PTOF triennali, la “tregua” terminerà e i capi di istituto tenteranno di imporre l’inaccettabile strapotere padronale su assunzioni, licenziamenti, premi e punizioni, oltre alla “alternanza scuola-lavoro” (400 ore per gli studenti dei tecnici e professionali e 200 per i licei in azienda).

Dunque, il 25% della categoria in sciopero ha mandato un forte segnale agli altri docenti ed Ata: possiamo impedire l’applicazione dei deleteri provvedimenti della 107, bocciare l’umiliante “proposta” degli 8 euro, dopo sei anni di blocco contrattuale e una perdita salariale negli ultimi anni tra i 250 e i 300 euro, imporre la stabilizzazione dei precari esclusi dalla 107. Basta non arrendersi e recuperare l’unità e la voglia di lottare dei mesi scorsi!

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

13 novembre 2015

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

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I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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