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SALVA ATA – VADEMECUM DI AUTODIFESA

da | 20 Ott 2015 | Autodifesa

SALVA ATA VADEMECUM DI AUTODIFESA contro illegalità e abusi

A conclusione di un ventennio in cui governi di centrodestra e centrosinistra, con il supporto determinante di Cgil-Cisl-Uil, hanno fatto a gara nel ridurre l’investimento nell’istruzione pubblica (oggi in Italia è meno del 9% della spesa complessiva mentre la media dei paesi “sviluppati” è del 13.3%), il taglio di 8 miliardi di euro in tre anni imposti dall’art. 64 della L. 133/2008, con 150 mila posti in meno di personale docente e Ata e la drastica riduzione dei finanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico e per le supplenze, sta devastando definitivamente la scuola pubblica che non riesce più a garantire neanche l’ordinario funzionamento degli istituti con conseguente richiesta alle famiglie di contributi sempre più onerosi. Dopo il secondo anno di tagli, la drammatica espulsione di decine di migliaia di docenti e Ata precari, oltre ad ingrossare la lista dei disoccupati, ha provocato effetti catastrofici sulla didattica, sul funzionamento di segreterie e laboratori, sicurezza di alunni/e, sull’igiene e la sicurezza delle scuole e sta progressivamente peggiorando le condizioni di lavoro del personale in servizio. A causa della massiccia e infondata riduzione di personale Ata, per i dirigenti scolastici è stato un vero rompicapo organizzare gli uffici di segreteria e assicurare le normali e minime attività di vigilanza all’interno dell’orario curricolare degli alunni, né quelle di custodia e pulizia dei locali scolastici , ma invece che rappresentare all’Amministrazione Scolastica i problemi derivanti dal ridotto personale a disposizione, molti Dirigenti Scolastici hanno dato il massimo della loro rinomata “creatività” adottando soluzioni in palese violazione del CCNL Scuola e della normativa vigente. I collaboratori scolastici vivono poi situazioni di pressione insostenibili: aumento dei carichi di lavoro, turni iperflessibili e orario di lavoro spezzato, ore di straordinario assegnate d’ufficio (che saranno pagate solo in parte per l’esiguità del Fondo d’Istituto). Quando il sacrificio di tanti/e collaboratori/trici non è sufficiente, si utilizzano senza scrupolo i lavoratori delle cooperative addetti alle pulizie per la vigilanza e l’apertura dei plessi e come ultima risorsa docenti, genitori e nonni. Ma non c’è limite al peggio: la circolare n. 9537 del 14 dicembre 2009, sul programma annuale 2010 stabilisce che il costo per il servizio di pulizia deve essere ridotto, a partire dal primo gennaio 2010, del 25%. O, per dirla con le parole del ministero dell´istruzione, doveva essere contenuto “ad un massimo del 75 per cento di quello concordato … e la rimanente somma è destinata alle spese per supplenza, funzionamento ed esami di Stato”. L’obiettivo è, quindi, costringere le cooperative e le imprese che hanno in appalto il servizio a tagliare posti di lavoro e spostare gran parte di questo lavoro sui collaboratori scolastici aumentandone i carichi di lavoro e stravolgendone orari, norme contrattuali e perfino diritti, come il diritto alla pausa, tutelati dallo Statuto dei Lavoratori. Tutto ciò anche a detrimento dei compiti sempre più complessi e importanti che i collaboratori scolastici svolgono, come l’accoglienza confronti degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche, la vigilanza e l’assistenza durante il pasto nelle mense scolastiche, l’ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale. Se a tutto questo aggiungiamo i tagli subiti dai lavoratori della scuola a causa della Finanziaria Tremonti,: blocco dei contratti, blocco degli scatti di anzianità insieme al tracollo (che viene vissuto quotidianamente) delle retribuzioni negli ultimi 18 anni del personale docente ed ATA, ma in particolare per la fascia più debole degli ATA che hanno perso il 23,3% rispetto all’inflazione reale, il quadro è completo. scarica l’allegato e leggi tutto

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Pubblicato da: Cobas Veneto

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