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Sciopero e proposta

da | 10 Ott 2014 | News

SCIOPERO della scuola e CORTEO a Padova

Mobilitazione studentesca in tutto il Paese e anche a Padova, dove assieme agli studenti sono scesi in piazza gli insegnanti aderenti allo sciopero indetto su scala nazionale dai Cobas della Scuola. Gli studenti scendono in piazza, a partire dal ritrovo in piazza delle Erbe alle 9 per proseguire con un corteo fino in Prato della Valle, per poi proseguire fino davanti alla Prefettura dove si è svolto un’assemblea a microfono aperto.

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PROPOSTA DAL LICEO ARTISTICO GUGGHENEIM di Venezia

vi chiediamo di prendere visione della proposta finale di organizzare un incontro cittadino/provinciale per discutere di queste problematiche e confrontarci sulle possibili proposte di mobilitazione unitaria. Come RSU abbiamo già pronta la richiesta dell’aula magna della nostra sede di Mestre (C.so del Popolo) per un incontro pomeridiano ( per motivi di disponibilità del personale scolastico l’orario indicativo potrebbe essere dalle 16 alle 18.00).
Attendiamo risposte e disponibilità per rendere operativo l’incontro.

un caro saluto
Francesco Miazzi – RSU
“M. GUGGENHEIM” DI VENEZIA

STAMATTINA 9 ottobre 2014 UNA PARTECIPATA ASSEMBLEA SINDACALE AL LICEO ARTISTICO STATALE “M. GUGGENHEIM” DI VENEZIA, PER PARLARE DI CONTRATTAZIONE E DELLA “BUONA SCUOLA” DI RENZI… ECCO LA MOZIONE FINALE APPROVATA ALL’UNANIMITA’…

L’assemblea sindacale di tutto il personale scolastico, indetta dalla RSU dell’I.I.S. “M. Guggenheim” di Venezia, il giorno 9 Ottobre 2014,
Dopo aver analizzato e discusso le proposte avanzate dal Governo, contenute nel documento “La Buona Scuola” e gli annunci dei Ministri e del Presidente del Consiglio sul blocco del contratto e degli scatti per i prossimi tre anni, annunciano la loro mobilitazione:

1. in difesa della democrazia della scuola e dell’orizzontalità degli organi collegiali e delle assemblee degli studenti, di contro al tentativo di ulteriore gerarchizzazione della scuola promosso dal governo, che intende accentrare tutte le decisioni nella figura del Dirigente-Manager, coadiuvato dai privati, fino alla chiamata diretta dei lavoratori.

2. contro l’ingresso dei privati nella gestione della scuola (che ricalca la proposta di legge Aprea sconfitta dalla mobilitazione unitaria di studenti e lavoratori) e la conseguente privatizzazione dell’istruzione pubblica.

3. contro la falsa meritocrazia, che nasconde gli ulteriori tagli alle retribuzioni dei lavoratori della scuola e conferma la pesantissima riduzione di risorse alla scuola statale realizzata dalla (contro)-riforma Gelmini, che non a caso oggi esalta le misure del governo rivendicandone la paternità.

4. contro la demagogia di un governo, che sotto la pressione delle mobilitazioni e di una imminente condanna a una pesante multa dalla Unione Europea, ora che ne ha la presidenza, promette 150.000 assunzioni di docenti (mentre il personale Ata rischia di essere ulteriormente ridotto e le sue funzioni esternalizzate), senza però mantenere le reiterate promesse di mandare in pensione i 4.500 lavoratori di Quota 96, che hanno da tempo raggiunto tutti i requisiti. Tanto più che la giustificazione del governo per gli impegni non mantenuti, “non ci sono le risorse economiche”, è smentita, ad esempio, dalle sempre crescenti spese militari.

5. per lavorare meglio, lavorare tutti, contro l’aumento dell’orario dei docenti di ruolo, chiamati dal governo a fare, senza retribuzione, le supplenze brevi, con conseguente soluzione finale dei precari delle graduatorie di istituto che, dopo aver lavorato per anni nella precarietà più totale e aver investito soldi e tempo per conseguire abilitazioni e titoli conferenti punteggio, verrebbero rispediti a casa. L’aumento dell’orario di lavoro, inoltre, andrà necessariamente a discapito della qualità dell’offerta formativa, che va al contrario rifinanziata come chiedono anche le famiglie.

6. per migliorare la qualità dell’istruzione riabbassando il numero di alunni per classe, ripristinando il tempo pieno e i posti tagliati dalla riforma Gelmini e dall’innalzamento dell’età pensionabile, per immettere in ruolo i precari (personale Ata e insegnanti) sui posti disponibili e non su un indefinito organico funzionale.

7. per il rinnovo e la salvaguardia del Contratto nazionale di lavoro e degli scatti, che sono stati ulteriormente bloccati dal governo, e che rischiano ora di essere definitivamente eliminati da un presunto merito stabilito in modo arbitrario dai dirigenti e dai test Invalsi. Si tratta, al contrario, di recuperare in pieno il potere di acquisto, calato di almeno 200 € al mese, perso dai lavoratori della scuola negli ultimi anni di blocco delle retribuzioni, mediante la richiesta di un significativo aumento uguale per tutti, di fronte ai tentativi di divisioni portate avanti dal governo.

Al fine di aprire un confronto e costruire iniziative unitarie ed incisive, propongono a tutti i lavoratori della scuola, agli studenti, ai genitori della Provincia un incontro pubblico da svolgersi prima possibile. Nel contempo sosteranno tutte le forme di mobilitazione e le iniziative proposte dalle varie organizzazioni sindacali e coordinamenti di lotta che stanno nascendo in molte parti d’Italia.

Cobas Veneto

Pubblicato da: Cobas Veneto

Co.bas. Scuola

Via Monsignor Fortin 44 – Padova

Email: [email protected]

Per urgenze chiamare il 347 9901965 (Carlo)

I comitati di base della scuola sono un sindacato di base nato negli anni ’80 e che da allora opera nel nostro territorio e nel territorio nazionale, con docenti e A.T.A. volontari – precari e non – disposti a mettersi in gioco.

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